10 febbraio 2015

Finanziato il progetto “Parco Sartori: partecipazione è sicurezza”

Parco Sartori: partecipazione è sicurezza. E' il nome del progetto del Comune di Cremona sul quartiere Po che, classificandosi al quarto posto nel Bando regionale per il rafforzamento della prevenzione sociale nei confronti delle aree e dei soggetti a rischio di esposizione ad attività criminose e per la riqualificazione di spazi pubblici, ha ottenuto un finanziamento di 40mila euro. L'obiettivo complessivo è la riqualificazione dell’area verde e di quelle vicine attraverso azioni volte a promuovere integrazione ed inclusione, a rigenerare il senso di appartenenza sia tra gli abitanti, sia verso i beni comuni. Il progetto si inserisce in una più ampia programmazione che coinvolge, in maniera trasversale, settori e servizi comunali diversi. Rappresenta inoltre un'opportunità per coinvolgere e rendere protagonisti soggetti del privato sociale, dell’associazionismo e del volontariato, nonché della società civile, tutti quanti chiamati a lavorare insieme, in modo continuativo, per sperimentare e consolidare nuovi modelli di welfare di comunità.

Il parco Sartori, grande area verde situata nel quartiere Po, si può considerare come il simbolo di un significativo cambiamento che ha interessato la zona negli ultimi sei anni. Nella percezione dei cittadini il parco appare infatti come luogo di disagio, di degrado ambientale, sociale e culturale. Con il progetto che è stato finanziato, e che l'Amministrazione andrà così a realizzare, è proprio questa percezione che si vuole cambiare. 

Lo si farà non solo coinvolgendo i cittadini residenti nell’area circostante il parco, ma anche i cittadini dell’intero quartiere, le associazioni culturali, espressive e sportive, i gruppi di volontariato informali, il Comitato di quartiere, l’oratorio di Cristo Re, il gruppo degli educatori e degli adulti impegnati in percorsi di promozione e prevenzione verso i minori, i giovani e le famiglie, le scuole. L'obiettivo generale prevede varie fasi. 

Si lavorerà prima di tutto per rafforzare e potenziare la percezione di sicurezza urbana e sociale, quindi per contrastare e ridurre la percentuale di incidenza di atti di piccolo vandalismo, di disturbo alla quiete pubblica e di manifestazioni di disagio e devianza sociale. 

Si punterà ad incrementare le attività di animazione, supportando le realtà già attive in questi anni nel quartiere, così da garantire eventi non solo nei mesi estivi. A tutto questo si aggiunge la volontà di coinvolgere l'intera comunità perché sia parte attiva nelle azioni da mettere in campo per la cura e la riqualificazione degli spazi e dei beni pubblici. 

Saranno sperimentati percorsi di progettazione coordinati, nonché l'attivazione di misure stabili e continuative per valutare e monitorare l'impatto delle azioni di sicurezza e prevenzione sociale. 

Detto questo, le azioni da intraprendere sono già state individuate. Si procederà innanzitutto con una mappatura delle risorse del parco e del quartiere attraverso il contributo di un’organizzazione che opera nell'ambito di percorsi di interazione con gruppi di cultura Rom e Sinti, e i cui operatori appartengono, in parte, a tali minoranze. 

Sono previsti un affiancamento educativo e sociale per attivare e seguire la partecipazione dei cittadini nelle azioni da attuare, che saranno condivise con loro, laboratori intesi come luoghi in cui si confrontano soggetti diversi tra loro per provenienza, cultura, interesse, età, etnia, punti di vista: un approccio che permette di acquisire competenze e che genera relazioni, legami, appartenenza. Saranno infine attuate animazioni di comunità adottando linguaggi differenti: sport, danza, teatro, musica, giocoleria, arte di strada.

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