02 febbraio 2015

Pene alternative, sancito l'accordo tra il Comune e la Camera Penale

Gli imputati cremonesi che chiedono la “messa alla prova”, il nuovo istituto introdotto nel nostro ordinamento dalla legge 28 aprile 2014, n. 67, non dovranno più recarsi a Mantova, all’Ufficio di esecuzione penale esterna (UEPE). Per favorire i cittadini, il sindaco Gianluca Galimberti e l’asessore al Welfare Mauro Platè hanno infatti accolto la richiesta avanzata nei giorni scorsi dalla Camera Penale di Cremona e Crema ‘Sandro Bocchi’ e, nel giro di poco tempo, metteranno a disposizione dell’UEPE di Mantova una stanza, opportunamente attrezzata a Palazzo Ala Ponzone di corso Vittorio Emanuele II. Questo il risultato dell'incontro, avvenuto nei giorni scorsi, con il presidente della Camera Penale, Luca Genesi, il segretario Alessio Romanelli e la consigliera Maria Laura Quaini, presenti Eugenia Grossi, dirigente del Settore Politiche Sociali del Comune, e, in rappresentanza dell’UEPE, Antonietta Carfagna e la responsabile dell’area servizi sociali Silvia Beccari.

Gli avvocati Romanelli e Quaini  spiegano che "con l'istituto della 'messa alla prova' l’imputato, in presenza di determinati presupposti, può chiedere la sospensione del procedimento penale al fine di svolgere un percorso rieducativo, comprendente anche il risarcimento del danno per le vittime e lo svolgimento di attività di volontariato a favore della comunità” e che “il vantaggio per l’imputato consiste nel fatto che, in caso di esito positivo della messa alla prova, il procedimento si conclude con la dichiarazione di estinzione del reato, invece che una possibile sentenza di condanna”. 

Ma “per potere accedere alla messa alla prova - proseguono i legali - è però necessaria l’elaborazione di un ‘programma di trattamento’ da parte dell'Ufficio di esecuzione penale esterna. Dal momento che l’ufficio competente per i residenti nella provincia di Cremona ha sede a Mantova, risulta spesso scomodo da raggiungere”. 

Proprio per favorire i cittadini cremonesi, la Camera Penale, “approfittando della già manifestata disponibilità dell’Ufficio esecuzione penale esterna di Mantova a ricevere, un giorno la settimana, anche direttamente a Cremona”, aveva quindi chiesto al Comune un incontro urgente per valutare la possibilità di mettere a disposizione dell’UEPE un ambiente attrezzato, nel pieno rispetto della privacy, così da potere incontrare le persone interessate a fruire del servizio. 

Il riscontro del Comune è stato positivo e immediato. Il sindaco Gianluca Galimberti ha subito rassicurato i presenti: la struttura richiesta è già stata individuata e sarà disponibile nel giro di una decina di giorni. Antonietta Carfagna ha ringraziato la Camera Penale per il generoso interessamento e il Comune di Cremona per il tempismo e la bontà della soluzione offerta, che risponde in pieno alle necessità dell’ufficio, annunciando che, già dalle prossime settimane, sarà possibile, il giovedì mattina, predisporre i colloqui con gli utenti nella nuova struttura messa a disposizione dal Comune. 

Soddisfatto il presidente Genesi: "Il sindaco Galimberti e l’assessore Platè hanno subito compreso l’utilità della richiesta avanzata dalla Camera Penale nell'interesse dell’UEPE e di tutti i cittadini. E così, nel giro di pochissimi giorni è stata trovata una soluzione ottimale, che consentirà a tutti i residenti nella provincia di Cremona interessati al servizio di risparmiare tempo e denaro e potrà favorire il successo della novità legislativa. L’impegno della Camera Penale sul tema non si ferma qui: a breve è prevista la redazione della versione finale e la firma del protocollo sulla messa alla prova con Tribunale di Cremona, UEPE di Mantova, Ordine avvocati di Cremona e Camera Penale di Cremona e Crema".

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