Gli
imputati cremonesi che chiedono la “messa alla prova”, il nuovo
istituto introdotto nel nostro ordinamento dalla legge 28 aprile
2014, n. 67, non dovranno più recarsi a Mantova, all’Ufficio di
esecuzione penale esterna (UEPE). Per favorire i cittadini, il
sindaco Gianluca Galimberti e l’asessore al Welfare
Mauro Platè hanno infatti accolto la richiesta avanzata nei
giorni scorsi dalla Camera Penale di Cremona e Crema ‘Sandro
Bocchi’ e, nel giro di poco tempo, metteranno a disposizione
dell’UEPE di Mantova una stanza, opportunamente attrezzata a
Palazzo Ala Ponzone di corso Vittorio Emanuele II. Questo il
risultato dell'incontro, avvenuto nei giorni scorsi, con il
presidente della Camera Penale, Luca Genesi, il segretario
Alessio Romanelli e la consigliera Maria Laura Quaini,
presenti Eugenia Grossi, dirigente del Settore Politiche
Sociali del Comune, e, in rappresentanza dell’UEPE, Antonietta
Carfagna e la responsabile dell’area servizi sociali Silvia
Beccari.
Gli avvocati Romanelli e Quaini spiegano che "con
l'istituto della 'messa alla prova' l’imputato, in presenza di determinati
presupposti, può chiedere la sospensione del procedimento penale al
fine di svolgere un percorso rieducativo, comprendente anche il
risarcimento del danno per le vittime e lo svolgimento di attività
di volontariato a favore della comunità” e che “il vantaggio per
l’imputato consiste nel fatto che, in caso di esito positivo della
messa alla prova, il procedimento si conclude con la dichiarazione di
estinzione del reato, invece che una possibile sentenza di condanna”.
Ma “per potere accedere alla messa alla prova - proseguono i
legali - è però necessaria l’elaborazione
di un ‘programma di trattamento’ da parte dell'Ufficio di
esecuzione penale esterna. Dal momento che l’ufficio competente per
i residenti nella provincia di Cremona ha sede a Mantova, risulta
spesso scomodo da raggiungere”.
Proprio per favorire i cittadini
cremonesi, la Camera Penale, “approfittando della già manifestata
disponibilità dell’Ufficio esecuzione penale esterna di Mantova a
ricevere, un giorno la settimana, anche direttamente a Cremona”,
aveva quindi chiesto al Comune un incontro urgente per valutare la
possibilità di mettere a disposizione dell’UEPE un ambiente
attrezzato, nel pieno rispetto della privacy, così da potere
incontrare le persone interessate a fruire del servizio.
Il riscontro
del Comune è stato positivo e immediato. Il sindaco Gianluca
Galimberti ha subito rassicurato i presenti: la struttura
richiesta è già stata individuata e sarà disponibile nel giro di
una decina di giorni. Antonietta Carfagna ha ringraziato la Camera
Penale per il generoso interessamento e il Comune di Cremona per il
tempismo e la bontà della soluzione offerta, che risponde in pieno
alle necessità dell’ufficio, annunciando che, già dalle prossime
settimane, sarà possibile, il giovedì mattina, predisporre i
colloqui con gli utenti nella nuova struttura messa a disposizione
dal Comune.
Soddisfatto il presidente Genesi: "Il sindaco Galimberti
e l’assessore Platè hanno subito compreso l’utilità della
richiesta avanzata dalla Camera Penale nell'interesse dell’UEPE e
di tutti i cittadini. E così, nel giro di pochissimi giorni è stata
trovata una soluzione ottimale, che consentirà a tutti i residenti
nella provincia di Cremona interessati al servizio di risparmiare
tempo e denaro e potrà favorire il successo della novità
legislativa. L’impegno della Camera Penale sul tema non si ferma
qui: a breve è prevista la redazione della versione finale e la
firma del protocollo sulla messa alla prova con Tribunale di Cremona,
UEPE di Mantova, Ordine avvocati di Cremona e Camera Penale di
Cremona e Crema".