25 febbraio 2015

Il “Violino della Shoah” e la sua ninna nanna ancora grandi protagonisti. Faranno parte di un film documentario



Francesco Lotoro con Carlo Alberto Carutti
Il Violino della Shoah ancora protagonista. L'eco di questo importante strumento che l'ingegnere mecenate milanese Carlo Alberto Carutti ha portato a Cremona ed esposto nella sezione Le Stanze per la Musica del Museo Civico è giunta lontana. Oggi una troupe della DocLab di Roma guidata da Marco Visalberghi si è dedicata a questo particolare strumento per carpirne tutti i segreti. Presenti alle riprese Carlo Alberto Carutti, il compositore e pianista Francesco Lotoro e la liutaia/violinista Yael Rosenblum che ha anche eseguito il brano posto all'interno del prezioso strumento.


Il maestro Francesco Lotoro ha dedicato gli ultimi 30 anni della sua vita a rintracciare, raccogliere e documentare oltre 5 mila opere musicali scritte all’interno dei campi di concentramento. Questi brani sono stati incisi, e sono oggi parte di un’enciclopedia della musica concentrazionaria. 
Nonostante questo grande lavoro, la ricerca di Francesco Lotoro non si è ancora esaurita, e la sua volontà è quella di rintracciare altre opere ancora disperse.

Appresa la storia del “violino della Shoah”, che Carlo Alberto Carutti ha con cura e dedizione restaurato, Lotoro ha chiesto di poter recuperare la partitura custodita al suo interno per unirla alle altre già presenti nella sua ricerca.  Il recupero è avvenuto tramite una telecamera a fibre ottiche, che chiaramente non ha intaccato in nessun modo il violino.

Tutta l'operazione è stata oggetto di riprese. Anche il “Violino della Shoah” e la sua ninna nanna entreranno a far parte di un film documentario, coproduzione italo-francese, che racconta l’opera di ricerca del maestro Francesco Lotoro.

Yael Rosenblum


Francesco Lotoro

Dopo aver studiato presso l'Accademia "F. Liszt" di Budapest si è specializzato come pianista con Kornel Zempleni, Viktor Merzhanov, Tamas Vasary e Aldo Ciccolini.
Ha trascritto per 2 pianoforti varie opere di Johann Sebastian Bach: la Musikalisches Opfer, i Concerti Brandeburghesi, la Deutsche Messe e i 14 Canoni BWV1087. Inoltre, ha lavorato alla ricostruzione del Weihnachtsoratorium per soli, coro e pianoforte di Friedrich Nietzsche.Nel 1995 ha fondato l'Orchestra Musica Judaica.

Concepisce il progetto di raccogliere l'intera letteratura pianistica prodotta durante gli eventi più drammatici del Novecento, iniziando con la raccolta e l'incisione di tutte le opere pianistiche e cameristiche scritte da Alois Pinos, Petr Pokorny, Petr Eben e altri dopo la Primavera di Praga, e soprattutto incidendo alcune opere per l'Enciclopedia discografica in 48 CD-volumi KZ Musik (Musikstrasse Roma-Membran Hamburg-Naxos USA). KZ Musik rappresenta uno dei più grandi sforzi storiografici, editoriali e artistici mai compiuti e consiste nella registrazione discografica dell'intero corpus musicale creato in tutti i luoghi di cattività, deportazione e privazione dei diritti umani dall'apertura dei lager di Dachau e Börgermoor sino alla liberazione di tutti i Campi alla fine della Seconda guerra mondiale sia sul versante eurasiatico (maggio 1945) che pacifico (agosto 1945). In questa raccolta, ha inciso, unico pianista al mondo, la monumentale Sinfonia n.8 di Erwin Schulhoff per pianoforte (scritta nel Campo di internamento di Wuelzburg, è nel CD-volume n.5 di KZ Musik), la partitura pianistica del Don Quixote tanzt Fandango di Viktor Ullmann (scritta a Theresienstadt, è nel CD-volume n.8 di KZ Musik) e del Nonet di Rudolf Karel (scritta nel carcere di Pankràc, Praga, è nel CD-volume n.17 di KZ Musik).

Ha fondato l'Istituto internazionale di Letteratura musicale concentrazionaria con sede temporanea a Barletta. Come compositore ha creato l'opera "Misha e i Lupi" e la Suite "Golà" per cantore e orchestra da camera.

Nel dicembre 2013 il compositore e pianista Francesco Lotoro è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine des Arts et Lettres dal Ministero della Cultura francese. A Lotoro l’onorificenza è andata perché “ha dedicato ai compositori francesi deportati nei lager notevoli sforzi di ricerca, salvando così le loro musiche”, recitano le motivazioni che definiscono il suo lavoro “semplicemente eccezionale”. La cerimonia di consegna delle onorificenze si è svolta all’Ambasciata di Francia a Roma.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...