Con una
nota, inviata a tutti i consiglieri comunali, il sindaco Gianluca
Galimberti ha espresso la sua valutazione in merito alle trascrizioni
dei matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso,
come richiesto dal Consiglio comunale il 9 dicembre scorso con un
ordine del giorno dei gruppi Pd e Fare nuova la città. Nella nota,
una lunga e dettagliata ricostruzione del quadro normativo. Vengono
ricordate: la circolare del Ministro dell’Interno del 7 ottobre
2014 secondo cui, ai sensi del codice civile vigente, la diversità
di sesso dei nubendi rappresenta un requisito necessario affinché il
matrimonio produca effetti giuridici nell’ordinamento interno e una
sentenza emanata in data 9 aprile 2014 dal Tribunale di Grosseto di
senso diametralmente opposto che contiene, anche se non
esplicitamente, un giudizio sulla non contrarietà all’ordine
pubblico del matrimonio omosessuale. “L’incertezza legislativa e
la necessità di avere un quadro normativo, che solo a livello
nazionale può essere definito - scrive il sindaco nella sua
valutazione - mi portano pertanto a non procedere, nella mia qualità
di Ufficiale dello Stato Civile, alla trascrizione dei matrimoni
contratti all’estero tra persone dello stesso sesso”.
“La
scelta - aggiunge il sindaco - è legata anche ad ulteriori
valutazioni. Innanzitutto esprimo sempre il massimo rispetto nei
confronti di scelte personali che vivano una dimensione affettiva
volta al bene proprio e dell’altra persona. Sono altresì convinto
che un’esperienza di coppia non sia mai esperienza solo di due
individui, ma sia sempre esperienza che può contribuire a costruire
l’intera comunità, se si fonda sull’idea che il bene mio e
dell’altra persona a me legata rappresentano in realtà un bene
comune, per promuovere il quale occorrono stabilità di legame e
riconoscimento di diritti e di doveri di responsabilità e di cura
vicendevole. Per favorire stabilità e riconoscimento di diritti e di
doveri occorre impegnarsi a fondo. Ma penso anche che occorra ancora
riconoscere la specificità dell’esperienza del matrimonio: uno dei
fondamenti del matrimonio, anche in riferimento alla nostra
legislazione, è la differenza di genere, che continua a
rappresentare un’opportunità di crescita nel riconoscimento della
diversità e una possibile ricchezza per l’educazione dei figli”.
“Anche
alla luce di queste considerazioni - conclude il sindaco Galimberti -
confermando la scelta di non procedere alla trascrizione, tuttavia
affermo la soddisfazione profonda per l’altra decisione assunta dal
nostro Consiglio comunale, per la quale mi impegnerò: aprire, in
città e nelle istituzioni, una stagione di confronto sulla
possibilità di istituire un registro delle unioni di fatto. La
commissione consiliare scelta e i movimenti politici studieranno la
realtà, perché solo studiando la realtà e provando a capirne la
complessità possiamo prendere decisioni. Sulla base di un lavoro
serio di analisi della società, stiamo costruendo momenti di
confronto tra pensieri anche differenti, culturalmente fondati, per
arrivare insieme a fare scelte di civiltà. Tali scelte dovranno
consolidare le reti di cura nella società, affermare il dovere di
responsabilità nei confronti dell’altro e riconoscere i diritti
delle persone. Si è aperta in città e nelle sue istituzioni una
stagione che potrà essere bella e fruttuosa di confronto civile e
serio per il bene della nostra comunità”.
Nella nota
il sindaco Gianluca Galimberti comunica, inoltre, di aver scritto al
Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e al Ministro
dell’Interno Angelino Alfano per sollecitare il compimento in tempi
rapidi dell’iter legislativo attualmente in corso per l’emanazione
di una norma che regoli le trascrizioni dei matrimoni di persone
dello stesso sesso contratti all’estero e le unioni di fatto.
“Il
vuoto normativo - scrive il sindaco al Premier e al Ministro - crea
contrapposizioni ideologiche che spesso impediscono di costruire
soluzioni: forse anche per questo la centralità della famiglia è
spesso solo nelle dichiarazioni strumentali di qualcuno e
l'affermazione di diritti sociali importanti non è ancora stata
raggiunta. Serve una risposta del Paese, non delle singole città,
una risposta seria e concreta, attenta ad ascoltare e ad accogliere
la vita delle persone nella sua complessità. Una risposta che
combatta le discriminazioni, che fermi le battaglie ideologiche. Una
risposta della politica con la P maiuscola, che significa servire la
vita delle persone costruendo un bene comune. Una risposta frutto di
un confronto civile, senza slogan, nelle istituzioni prima che nelle
piazze”.
“E’ con
questo spirito - conclude il sindaco nella lettera indirizzata a
Renzi e ad Alfano - che a Cremona, una apposita commissione
consiliare studierà e valuterà le caratteristiche e le esigenze
delle coppie di fatto che vivono nella nostra città, coinvolgendo la
cittadinanza. Questa commissione offrirà al Consiglio un'analisi
compiuta della materia, in modo da aprire una discussione
sull'istituzione presso lo Stato Civile dell'Anagrafe di Cremona di
un registro delle unioni di fatto, redatto e tenuto in osservanza
della normativa nazionale ed internazionale in materia di privacy e
di tutela di dati sensibili. Presidente e Ministro, Cremona è pronta
per un confronto alto e civile nelle sue sedi istituzionali e in
tutta la città. Come sindaco, mi faccio carico affinché questo
avvenga nei modi e nei toni più opportuni. Ma tematiche come le
trascrizioni dei matrimoni contratti all'estero tra due persone del
medesimo sesso e le unioni di fatto non possono essere demandate alle
singole città. E' il Paese che deve riflettere e confrontarsi
proprio a partire dalle sue sedi istituzionali, Governo e Parlamento.
E' il Paese che deve arrivare ad una definizione legislativa”.
Nota ai consiglieri comunali
Lettera al Presidente Renzi e al Ministro Alfano
Nota ai consiglieri comunali
Lettera al Presidente Renzi e al Ministro Alfano