Il sindaco di Oreste Perri, l'assessore ai Lavori Pubblici Francesco Zanibelli, l'assessore alla Pianificazione Urbanistica Federico Fasani, il presidente di AEM S.p.A. Franco Albertoni - presenti il presidente di Padania Acque S.p.A. Alessandro Lanfranchi, il presidente di Padania Acque Gestioni Ercole Barbati – nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina a a SpazioComune, hanno illustrato due importanti opere idrauliche a difesa della città: gli scolmatori nord e ovest. Questi lavori, dal costo complessivo di circa 10 milioni di euro, completano il progetto di riduzione del rischio idrogeologico per il territorio comunale di Cremona. I due scolmatori porteranno ad una notevole riduzione del rischio idraulico per l’abitato, con una effettiva riduzione delle aree classificate a rischio idrogeologico, a suo tempo individuate dalla Regione Lombardia. Erano inoltre presenti inoltre Marco Pagliarini, direttore del Settore Lavori Pubblici del Comune di Cremona, Marco Masserdotti, direttore del Settore Gestione Territorio del Comune di Cremona, Andrea Guereschi, tecnico di Padania Acque, Giuseppe Azzini, dirigente AEM Cremona, ed Enrico Cogni della ditta Cogni alla quale sono stati affidati i lavori.
I numerosi eventi alluvionali che hanno colpito la Provincia di Cremona nel corso degli ultimi anni, ha spiegato l'ingegnere Andrea Guereschi di Padania Acque, hanno messo in evidenza la fragilità del reticolo idrografico della pianura cremonese ponendo la necessità di avviare un percorso per ridurre il rischio idraulico attraverso sia regole comportamentali, da inserire nel Piano di Governo del Territorio, sia il miglioramento della gestione delle acque meteoriche e non ultimo, della rete di allontanamento delle stesse acque. Partendo da queste necessità, ed in particolare dopo alcuni eventi piovosi molto violenti, AEM ha avviato degli studi per individuare meglio le cause e gli interventi necessari per migliorare la situazione nel comune di Cremona, anche attraverso una proficua collaborazione con altri Enti e Consorzi presenti nel territorio.
Da queste premesse si è giunto ad uno studio idrologico-idraulico che fosse capace di individuare le cause delle criticità idrauliche, quali ad esempio l’aumento delle portate scaricate in occasione di eventi particolarmente intensi, che non riescono ad essere smaltite dai canali esistenti, restringimenti della sezione dei canali, e diagnosticare regole e criteri per la pianificazione urbana e possibili interventi per migliorare la gestione delle acque. Sono stati utilizzati modelli matematici per trasformare possibili piogge intense su Cremona in portate d’acqua nei canali cremonesi, nonché per verificare le possibilità di esondazione e quantificarne i volumi.
Cremona sconta tra l’altro il fatto che molti canali provenienti dalla campagna a nord della città convergano su di essa (ad esempio Naviglio, Cavo, Fregalino, Robecco, Pippia): questi convogliano in caso di piogge intense sulla città grandi portate d’acqua che si aggiungono a quelle che direttamente si generano a seguito delle precipitazioni sull’abitato di Cremona. In tali condizioni la situazione diviene oltremodo critica, difficile da gestire in quanto i canali presenti in città faticano a smaltire grandi portate di acqua. La situazione climatica in evoluzione, che negli ultimi 25 anni ha prodotto il ripetersi sempre più frequente di eventi piovosi particolarmente violenti, ha reso ancora più critico il quadro della gestione delle acque meteoriche nella città di Cremona.
Attraverso gli studi effettuati sono stati individuate principalmente due direttrici d’azione: regole comportamentali volte alla mitigazione del rischio idraulico, inserite nel Piano di Governo del Territorio approvato dal Consiglio comunale; interventi per il miglioramento della gestione delle acque, attraverso la realizzazione di due scolmatori, uno ad Ovest ed uno a Nord della città. Queste opere è stato possibile realizzarle grazie ad una fattiva collaborazione tra AEM, Comune di Cremona ed enti quali Regione, Provincia, Consorzio Bonifica Dugali, Naviglio Vacchelli, Consorzio Irrigazioni.
Il notevole lavoro svolto in questi anni, che si estende dal controllo dei livelli dei canali cittadini in tempo reale, a sistemi GIS avanzati (Sistema Informativo Geografico - Geographic Information System è un sistema informativo computerizzato che permette l'acquisizione, la registrazione, l'analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni derivanti da dati), fino alla gestione delle acque di alto livello fanno di Cremona un esempio in campo nazionale. L’esperienza di Cremona si sta ora ampliando con studi idrologici e idraulici in un’area che interessa altri 15 comuni con il coinvolgimento della Provincia di Cremona e Padania Acque.
Gli studi e le simulazioni effettuati hanno individuato prioritariamente la realizzazione di due scolmatori a nord e a ovest della città, con la funzione di intercettare le acque provenienti dai canali diretti verso Cremona e deviarle in altri canali, evitando il passaggio delle acque attraverso l'abitato.
Scolmatore Ovest: deriva le acque del Morbasco a Cavatigozzi portandole nel Canale Navigabile in modo che, in caso di piena, le acque non giungano in città; parallelamente è stato realizzato un collegamento a Spinadesco tra Canale Navigabile e colatore Riglio in modo tale da poter scaricare, in caso di necessità, le acque dal Canale Navigabile al Riglio e quindi nel Po. L’opera è già stata realizzata ed entrerà in funzione a breve. A completamento dell’intervento, verranno realizzate vasche di laminazione (destinate a ridurre il flusso e la portata) sul Morbasco sotto forma di nuove aree umide.
Scolmatore Nord: è l’opera più importante, deriva le acque del Naviglio presso Marzalengo e, ampliando la sezione della roggia Quistra, canale esistente ma di limitata sezione, porta le acque a Brazzuoli e, quindi attraverso il Dugale Grumone, la cui sezione è in fase di ampliamento, nel fiume Oglio. La realizzazione di tale intervento comporta il sottopasso di linee ferroviarie, della strada per Brescia e del Cavo Ciria con una botte sifone. I due scolmatori porteranno ad una notevole riduzione del rischio idraulico per l’abitato di Cremona, con una effettiva riduzione delle aree classificate a rischio idrogeologico, a suo tempo individuate dalla Regione Lombardia. Il costo complessivo di queste opere è di circa 10 milioni di euro, completamente finanziate dalla Regione, l'ente attuatore è il Comune di Cremona, che ha avuto in AEM il soggetto che ha condotto gli studi e i progetti.
“Il riconoscimento alla capacità progettuale messa in campo, oltre che della fattiva collaborazione da parte di tutti i soggetti coinvolti, sia direttamente che indirettamente, è motivo di grande soddisfazione”, ha dichiarato il sindaco Oreste Perri, che ha sottolineato come in questo caso il lavoro di squadra compiuto stia dando ottimi risultati, utilizzando i cospicui finanziamenti regionali che, grazie ad un lavoro di sinergia ed anche alla lungimiranza di AEM, si è riusciti ad ottenere.
“Si tratta di lavori che, mi sia consentito il termine, definisco invisibili – ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici Francesco Zanibelli - in quanto i cittadini non se ne accorgono perché non impattano sulla vita quotidiana, ma rivestono in realtà un'importanza fondamentale per la salvaguardia del territorio. Basti pensare a quanto è successo in questi giorni con l'innalzamento del livello del Naviglio, alle preoccupazioni dei residenti della zona lambita dal canale. Se il nuovo scolmatore fosse già stato attivo, non si sarebbero accorti di nulla, senza sapere che la loro sicurezza è frutto di un intervento davvero poderoso e che pone il nostro territorio all'avanguardia per quanto riguarda la tutela del suolo e delle acque”.
Ha aggiunto infine l’assessore alla Pianificazione Urbanistica Federico Fasani: “La realizzazione ed il successivo collaudo di questa opera porterà l’immediato effetto di scongiurare i rischi di allagamento: le aree poste a nord-est dell’abitato di Cremona sono quelle che, direttamente o indirettamente, risentiranno della riduzione del rischio. Altro effetto positivo sui territori sarà dovuto al fatto che il Comune potrà attivare la procedura per il riconoscimento della nuova situazione con una conseguente riclassificazione delle zone I in aree con minori vincoli, garantendo, di conseguenza, maggiori possibilità di intervento”.
Infine, Franco Albertoni, presidente di AEM Cremona S.p.A., ha tenuto ad evidenziare come l'azienda abbia in questo caso dimostrato la sua valenza di società pubblica, mettendo a disposizione un patrimonio di competenze e conoscenze che hanno permesso dapprima di avviare analisti e studi, di intercettare i finanziamenti regionali, quindi, in stretta collaborazione con l'Amministrazione comunale di Cremona e tutti gli altri enti coinvolti, di iniziare opera di grande rilevanza. Infine, per il presidente di AEM Cremona S.p.A., se non ci fosse stata questa sensibilità tecnica gli interventi sarebbero rimasti sulla carta.