La
zanzara, da qualche tempo a questa parte, non è solo un fastidioso
insetto dal quale si cerca di difendersi con l'arrivo dell'estate, ma
sta diventando purtroppo portatrice di malattie che possono causare
gravi danni alla salute. Da qui l'impegno - ribadito nell'incontro
svoltosi in tarda mattinata a Palazzo Comunale tra il sindaco Oreste
Perri, l'assessore alle Politiche Ambientali Francesco Bordi,
Franco Albertoni presidente di AEM Cremona S.p.A., Raffaello
Stradoni, direttore sanitario dell'ASL di Cremona, Liana
Boldori, direttore del Dipartimento di Prevenzione Medica
dell'ASL di Cremona, Fabio Germanà Ballarino, dirigente del
Settore Polizia Locale e Ambiente, e Cinzia Vuoto,
responsabile del Servizio Ecologia – di un'azione congiunta di
prevenzione e soprattutto di sensibilizzazione della cittadinanza
verso questo fenomeno che non va affatto sottovalutato. Pertanto, se
il Comune, attraverso AEM, provvederà ad una massiccia
disinfestazione delle aree pubbliche, anche i cittadini sono invitati
a mettere in azione di controllo e prevenzione per il contenimento
del diffondersi delle zanzare nelle loro abitazioni e nei loro
giardini. Come ha avuto modo infatti di sottolineare il direttore
Sanitario dell'ASL, Raffaello Stradoni, molto spesso i privati
cittadini pensano che le zanzare provengano da parchi o luoghi
pubblici, se non da più lontano, ma in realtà nelle stesse
abitazioni (grondaie, tombini delle fognature, sottovasi, ecc.) che
per questo vanno tenuti sotto controllo o comunque disinfestati anche
con prodotti che comportano una spesa minima.
Liana
Boldori, direttore del Dipartimento di Prevenzione Medica dell'ASL di
Cremona, ha spiegato che con l’arrivo dell’estate è stata
rafforzata la sorveglianza di malattie ‘esotiche’ trasmesse dalle
zanzare, come la Dengue o la febbre West Nile. Lo ha comunicato il
Ministero della Salute che, in una circolare inviata alle Regioni,
afferma: ”In Italia ed in Europa si è assistito nell’ultimo
decennio, all’aumento della segnalazione di casi importati ed
autoctoni di alcune malattie virali trasmesse da vettori (in genere
zanzare) molto diffuse nel mondo, tra cui la Dengue, la febbre
Chikungunya e la malattia da virus West Nile”. Proprio queste
malattie strettamente collegate al diffondersi di zanzare si stanno
presentando in Italia ed i primi casi si sono manifestati anche nel
nostro territorio la scorsa estate.
Da
qualche tempo, infatti, con la sua puntura anche la zanzara comune,
quella “nostrana” che si presenta al tramonto e che nei nostri
climi ha sempre e solo causato fastidiosi pruriti, è in grado di
trasmettere virus che causano malattie mai apparse prima nei nostri
climi. Quest’emergenza era in verità prevista da tempo:
l’intensità degli scambi commerciali e i cambiamenti climatici in
corso che rendono più facile l’adattamento di nuove specie e il
diffondersi di malattie “nuove”.
E’
proprio la spiccata adattabilità delle zanzare a farne un veicolo
ideale per le nuove malattie, unitamente alla loro prolificità: la
zanzara tigre è in grado di completare il ciclo di sviluppo – da
uovo ad adulto – in meno di 10 giorni, mentre per la zanzara
nostrana durante i mesi estivi il ciclo biologico si completa anche
in meno di due settimane, e possono aversi più di 10 generazioni. Da
una situazione di disagio generico, si è dunque passati ad una
situazione di pericolo di malattia.
Le
zanzare ospitano i virus e, nel momento in cui pungono, possono
infettare l’uomo, ma anche uccelli o altri mammiferi che
rappresentano il serbatoio principale di virus. L'infezione, che ha
effetto sull’uomo, sembra non avere effetti sulla zanzara, che
rimane portatrice della malattia per il resto della propria vita. Il
diffondersi dei viaggi in Paesi in cui le infezioni virali trasmesse
da zanzare sono comuni, rende di fatto probabile l’importazione
della malattia da parte dei viaggiatori eventualmente contagiati che,
al rientro, possono dare il via al ciclo di trasmissione attraverso
le zanzare (nessuna di queste malattie può essere trasmessa da uomo
a uomo).
Il
Comune di Cremona provvede ad un monitoraggio del territorio e alla
raccolta delle segnalazioni - come già realizzato negli anni
precedenti - per individuare i focolai, ovvero le aree verdi e le
zone cittadine più popolate dalle zanzare e dalla zanzara tigre. I
cittadini possono effettuare le loro segnalazioni all'Ufficio
Ecologia (0372 407615). Dopo aver valutato tutte le possibili forme
di lotta contro la diffusione della zanzara tigre, il Comune, in
collaborazione con AEM, interviene attraverso la distribuzione di
insetticidi antilarvali in tutti i tombini di scarico delle acque
piovane, con particolare attenzione alle aree più colpite della
città. La lotta larvicida è considerata infatti la modalità di
azione più efficace ed efficiente per il contenimento della zanzara
tigre, in quanto affronta il problema alla radice e permette di
limitare i costi economici ed ambientali. Gli interventi larvicidi su
area pubblica vengono effettuati periodicamente da aprile ad ottobre,
coprendo in questo modo tutto il ciclo di attività e presenza della
zanzara tigre in città.
Come
hanno tenuto a sottolineare il sindaco Oreste Perri e l'assessore
Francesco Bordi, il Comune provvederà ad informare la cittadinanza
per renderla consapevole di come può fattivamente contribuire nel
prevenire e contenere la diffusione delle zanzare: la riduzione dei
focolai di riproduzione dipende infatti dal comportamento di ogni
cittadino. La lotta alla zanzara non può avere esiti positivi senza
un attivo coinvolgimento della popolazione. Le aree pubbliche
interessate dall'intervento dell'amministrazione costituiscono
infatti solo il 20-30% del totale dei siti a rischio di infestazione
da zanzara; il rimanente 70-80% delle zone a rischio è di proprietà
privata. Per contrastare efficacemente la diffusione delle zanzare è
necessario che i cittadini mettano in atto comportamenti e misure di
prevenzione ed eventuali trattamenti nelle aree di loro competenza.
Cosa
fare
Negli
orti e giardini: coprire con coperchi ermetici, teli di plastica o
zanzariere ben tese le cisterne e tutti i contenitori utilizzati per
la raccolta dell'acqua piovana da irrigazione (secchi, annaffiatoi,
bidoni e bacinelle); nei cimiteri: introdurre il liquido larvicida o
mezzo cucchiaio di detersivo liquido biodegradabile per i piatti nei
vasi di fiori freschi ed eventualmente sostituirli con fiori secchi o
di plastica; ove possibile, eliminare i sottovasi o evitare il
ristagno d'acqua al loro interno; in ogni caso, svuotarli almeno una
volta alla settimana (nel terreno, non nei tombini); tenere pulite
fontane e vasche ornamentali, introducendo eventualmente pesci rossi
o gambusie, voraci predatori delle larve di zanzara; in alternativa,
nei contenitori d'acqua che non possono essere rimossi, introdurre
filamenti di rame che risultano tossici per le larve di zanzara
(almeno 20 grammi per litro) o sabbia fino al completo riempimento;
cambiare quotidianamente l'acqua degli abbeveratoi di animali e
lavarli con cura; pulire un paio di volte all'anno tombini e pozzetti
e durante la stagione di attività della zanzara tigre trattare
regolarmente (ogni 15 giorni circa) i tombini e le zone di scolo e
ristagno con prodotti larvicidi, oppure inserendo mezzo cucchiaio di
detersivo liquido biodegradabile per i piatti; applicare una
zanzariera a maglia fine sopra il tombino per impedire alle zanzare
di deporre le uova; verificare che le grondaie siano pulite e non
ostruite, liberandole annualmente da foglie o da altro materiale che
possa bloccare il deflusso delle acque; montare zanzariere alle
finestre delle case e degli uffici, assicurandosi che non vi siano
fessure laterali o fori nella rete.
Cosa
non fare
Accumulare
all'aperto copertoni e altri contenitori che possono raccogliere
anche piccole quantità di acqua stagnante; se ciò non fosse
possibile, disporli a piramide dopo averli svuotati da eventuale
acqua e coprirli con un telo, in modo da evitare qualsiasi raccolta
di acqua piovana; per i materiali che non possono essere coperti,
effettuare idonea disinfestazione entro 5 giorni da ogni
precipitazione atmosferica; lasciare che l'acqua ristagni sui teli
utilizzati per coprire cumuli di materiali; non abbandonare oggetti
e/o contenitori che possano raccogliere e trattenere acqua piovana
(es. innaffiatoio secchi, piscine gonfiabili, ecc.); svuotare nei
tombini le acque ristagnanti dei sottovasi o altri contenitori.