Le
celebrazioni del 25 Aprile sono iniziate questa mattina, poco dopo le 9,
al Civico Cimitero con la Messa all'aperto, terminata la quale, le
autorità civili e militari e tutti i partecipanti hanno reso omaggio
alla Cappella ai caduti civili, alla Cappella dei fratelli Alfredo e
Antonio Di Dio, alle lapidi dei Caduti di Cefalonia e ai Caduti per
la Resistenza e, infine, all'Altare della Patria, dove sono state
deposte corone di alloro e fiori. A seguire, alle 10.30, in piazzetta
San Luca, si è formato il corteo - accompagnato dalla musica
eseguita dal complesso bandistico “Città di Cremona” - con in
testa la bandiera “storica” tricolore, i labari delle
associazioni partigiane, i Gonfaloni del Comune e della Provincia
dietro ai quali si sono collocati autorità e partecipanti. Dopo
avere attraversato corso Garibaldi, corso Campi, via Verdi, piazza
Stradivari e via Baldesio, il corteo si è sciolto in piazza del
Comune dove, dal palco, hanno preso la parola dapprima Tobia
Bonardi (presidente della Consulta degli Studenti), quindi Franco
Verdi (in rappresentanza dell'Associazione Nazionale Partigiani
Italiani – Sezione di Cremona, dell'Associazione Nazionale
Divisione Acqui, sempre sezione di Cremona, e della sezione
provinciale dell'Associazione Nazionale Partigiani Cristiani) ed
infine il sindaco Oreste Perri.
Ribadito il
valore storico, politico e civile di una data che, nel nome della
libertà, ha segnato per l’Italia l’avvio di un’epoca nuova, il
sindaco ha detto, fra l'altro, che “l’attualità
e l’importanza della festa che oggi celebriamo stanno anche
nell’impegno a non dimenticare, a far sì che la politica sia la
pratica di occuparsi costruttivamente della propria comunità, per il
bene collettivo, soprattutto in una situazione di crisi economica e
sociale grave. Essa deriva non soltanto dalle difficoltà di
un’economia che non riesce a sollevarsi, ma segna lo smarrimento
dei valori e degli ideali portanti del nostro sistema sociale. Per
questo è importante ritrovare quel filo conduttore che, dalle gesta
del Risorgimento alla lotta per la Resistenza, condusse alla
rinascita della nazione”.
Da qui la
necessità di recuperare, ha proseguito il primo cittadino, “il
senso di una autentica solidarietà e coesione, a tutela dei più
deboli, come seppero fare allora le formazioni partigiane che,
affiancando le truppe alleate giunte a supporto dell’esercito
italiano, non esitarono a mettere a repentaglio la propria vita per
liberare l’Italia dall’oppressione nazi-fascista”.
Ha poi
aggiunto il sindaco: “Commemorare questa data significa rendere
omaggio a quanti, in ogni tempo ed in ogni parte del mondo, si sono
battuti ed hanno sacrificato la propria vita per gli ideali di
libertà e di democrazia, lasciando quale monito - per la formazione
delle coscienze e delle identità delle generazioni future - la
consapevolezza che la libertà è una conquista che non va data per
scontata, bensì un bene prezioso, da custodire e difendere ogni
giorno. Oggi più che mai l’impegno di chi rappresenta il popolo,
dal quale è stato democraticamente eletto, deve essere volto a
ricercare sempre i migliori strumenti di tutela della libertà e dei
diritti fondamentali delle persone attraverso il dialogo, il rispetto
reciproco, il confronto leale”.
Il sindaco
ha infine chiuso il suo intervento con una riflessione del maestro
Mario Coppetti, testimone di tanto passato, ma anche uomo attivo nel
presente nel difendere le istituzioni democratiche e una convivenza
civile fondata sulla libertà e sulla pace: gli uomini e le donne
che hanno fatto la Resistenza non chiedono a noi di essere degli
eroi, ma di vivere e operare quotidianamente con onestà, questo sì! Per il sindaco infatti
“essi hanno
il diritto di pretendere che il fare politica torni ad essere
considerato un servizio alla società, e non un mestiere da cui
trarre i maggiori vantaggi possibili. Ma ciò non servirebbe a nulla
se non si accompagnasse ad un risveglio della coscienza di ogni
cittadino, teso a far rinascere quel grande impegno ideale e morale
di ricerca di giustizia e libertà che animava i combattenti per la
libertà e che fu il carattere distintivo della Resistenza Italiana”.
La
cerimonia si è conclusa con la deposizione delle corone di alloro
alla lapide ai Caduti per la Libertà e alla lapide delle Medaglie
d'oro CVL (Corpo Volontari della Libertà) poste in cortile Federico
II, e, come da tradizione, con la consegna delle borse di studio “per
il 25 Aprile” nella Sala dei Quadri di Palazzo Comunale.