Al termine
di un accurato restauro, ha fatto ritorno a Palazzo Comunale, della
cui quadreria fa parte, il dipinto Il sogno di San Giuseppe,
risalente al XVII secolo, opera di pregevole fattura di pittore della
cerchia dei Mainardi. Un regalo che l'Associazione Eridano ha voluto
fare alla città per celebrare degnamente i suoi dieci anni di
attività in ambito culturale. Il quadro è stato collocato oggi
pomeriggio nella principale sala di rappresentanza di Palazzo
Comunale in modo che i visitatori possano ammirarlo da vicino,
cogliendone così le sfumature ed i particolari che il tempo aveva
offuscato, prima che ritorni nella sala consiliare dove è stato
esposto per decenni. L'occasione di questo restauro ha permesso non
solo il recupero conservativo del dipinto, ma anche un
approfondimento degli studi sulle sue vicende storiche, favorendo in
tal modo una migliore conoscenza del patrimonio artistico delle
civiche collezioni. L'Amministrazione comunale, ringraziando
l'Associazione Eridano per aver scelto, in occasione del decimo
anniversario della sua costituzione, di celebrare tale ricorrenza
attraverso un gesto particolarmente significativo, esprime la propria
soddisfazione per la sinergia nata da un rapporto di proficua
collaborazione tra l'istituzione pubblica ed una realtà sociale del
territorio per la tutela e la valorizzazione del patrimonio della
nostra città.
Alla
presenza del sindaco Oreste Perri, dell'assessore alla Cultura Irene
Nicoletta De Bona e di Ivana Iotta, direttore del Settore Cultura e
Musei del Comune, il presidente dell'Associazione Eridano Sergio
Menta, in un'affollata Sala dei Quadri, ha spiegato brevemente il
percorso che ha condotto dapprima ad individuare l'opera da
restaurare e poi l'affidamento dell'importante intervento allo studio
Marchetti e Fontanini di Toscolano Maderno. A Sonia Tassini, studiosa
di storia dell'arte, il compito di parlare del dipinto, di bella
qualità, che prima d'ora non è mai stato studiato, pur godendo di
alta visibilità visto che da decenni è stato esposto, fino al
leggero restauro conservativo effettuato da Gianni Toninelli, sulla
parete sinistra in fondo alla sala consiliare di Palazzo Comunale.
Nulla si conosceva sulla sua storia pregressa, né vi erano dati
certi e documentati sulle modalità del suo ingresso nel patrimonio
comunale.
In questa
occasione Sonia Tassini ha proposto per la prima volta la
ricostruzione di alcune vicende del dipinto, legate strettamente a
quelle più complesse della quadreria di Palazzo Comunale, “un
capitolo certamente interessante della storia museale cittadina
visto che il Palazzo Comunale funse per almeno tutto l'Ottocento da
museo privilegiato della pittura locale e non, raccogliendo nelle sue
sale una notevole quantità di dipinti in gran parte provenienti da
chiese e conventi soppressi o comunque da istituzioni religiose che
avevano visto chiudersi drasticamente col mutare dei costumi le loro
lunga storia devozionale”.
Luisa
Marchetti, della Marchetti e Fontani s.n.c., ha infine tracciato una
sintetica relazione dell'intervento di restauro condotto sull'opera
che, a parte una leggere pulitura superficiale, l'applicazione a
tergo di rinforzi in TNT in corrispondenza delle lacerazioni del
supporto tessile, la stuccatura di alcune lacune, ritocco e
verniciatura, oltre alla revisione dell'inchiodatura perimetrale ed
al rinsaldo degli incastri del telaio, non aveva mai subito un
restauro così importante che la preserverà negli anni a venire.