“I dati
del XII Rapporto sull'immigrazione straniera in provincia di Cremona
ci consegnano una fotografia al femminile dei flussi migratori nel
nostro territorio che vede sempre più la donna come primo migrante.
Circa Il 21,2% delle lavoratrici straniere regolarmente residenti in
provincia di Cremona è impiegato nell’ambito dell’assistenza
domiciliare, e il 15,2 % sono addette alle pulizie. Straniere di
casa, donne che vivono e lavorano a stretto contatto con le famiglie
italiane. Donne coraggiose, che hanno un ruolo importante anche nella
vita delle donne italiane, ma anche donne sole, spesso pioniere per
figli e compagni rimasti nei Paesi di origine. Parallelamente si
assiste alla presenza di una nuova generazione che si sta formando,
una generazione mista quella delle seconde generazioni, e
all’incremento della presenza di nuclei familiari”. Così
l'assessore alla Trasparenza e alla Vivibilità Sociale Rosita
Viola commenta i dati XII Rapporto sull'immigrazione
straniera in provincia di Cremona. Annuario Statistico 2013,
illustrati nel corso del convegno Gli immigrati in provincia di
Cremona: contesto, azioni e progetti, tenutosi nella Sala Eventi
di SpazioComune.
Per l'assessore Rosita Viola, che è intervenuta
come relatrice al convegno, “è necessario dunque dedicare
attenzione alla componente femminile, che soffre di un maggiore grado
di isolamento, e all’integrazione non subalterna delle seconde
generazioni a fronte di aspettative di emancipazione e miglioramento
delle proprie condizioni sociali ed economiche”.
L'appuntamento,
che si è aperto con l'introduzione del presidente della Provincia
Carlo Vezzini, ha visto intervenire Alessio Menonna,
ricercatore della Fondazione ISMU – ORIM Regione Lombardia che ha
presentato i dati del Rapporto e Issa El Hamad, dirigente
medico del Dipartimento di Malattie Infettive dell'Azienda
Ospedaliera “Ospedali Civili” di Brescia. Per i Comuni di Cremona
e Casalmaggiore hanno poi preso la parola rispettivamente Angela
Beretta, assessore al Welfare a Crema, e Gianfranco Salvatore,
assessore alle Politiche Sociali a Casalmaggiore.
“Dal confronto
tra i diversi territori di Cremona, Crema e Casalmaggiore - conclude
l'assessore Viola - è emersa oggi l'opportunità di percorsi di
intervento integrati nonché una visione sistemica e non semplificata
dei problemi e delle possibili soluzioni a livello territoriale.
Essere consapevoli e conoscere i flussi migratori come dinamiche più
ampie, europee e globali, riconoscerli nella loro natura stabile e
strutturale ci aiuta a superare quell'approccio emergenziale che
caratterizza da anni il nostro Paese”.
Il XII
Rapporto sull'immigrazione straniera mette in evidenza, tra l'altro,
che la presenza degli immigrati nel territorio provinciale è quasi
quintuplicata dal 2000 ad oggi, giungendo a sfiorare, a metà 2013,
le 49.000 unità; tuttavia, negli ultimi anni dal 2010 al 2013,
l’incremento del numero complessivo dei migranti ha subito un
significativo rallentamento rispetto ai dati rilevati fino al 2009,
contribuendo a rendere sempre più stabile il numero delle presenze.
Inoltre, gli irregolari sono in forte calo, confermando la tendenza
che, in circa dieci anni, ha fatto scendere l’incidenza di tale
tipologia di migranti dal 30 al 4%.
Gli occupati a tempo
indeterminato sono passati dal 60% del 2000 al 40% del 2013, i
disoccupati dal 7 all’11% stesso periodo; l’80% ha una casa di
proprietà. Gli est-europei da inizio 2000 a metà 2013 hanno
moltiplicato per sette le proprie presenze complessive in provincia
(da meno di 3mila a 21mila), rappresentando anche la maggioranza
assoluta della crescita negli ultimi dodici mesi; al contrario, nello
stesso lasso di tempo gli africani sono solamente poco più che
triplicati.
Per quanto riguarda le singole cittadinanze, i rumeni si
sono accresciuti di quasi 1.200 unità anche negli ultimi dodici mesi
a cavallo tra 2012 e 2013 (+11%) e segnano, alla fine del primo
semestre di tale ultimo anno, oltre 12mila presenze sul territorio
provinciale cremonese, pari ad un quarto della presenza straniera
complessiva; a seguire, col 18%, si segnalano la particolarità
locale dell’India, con un aumento annuo di poco superiore alle 300
unità (+4%), il Marocco col 12% d’incidenza al 1° luglio 2013 e
una crescita annua inferiore al paio di centinaia di unità (+3%) e
al quarto posto l’Albania, con il 9% d’incidenza e oltre 300
unità in più negli ultimi dodici mesi (+8%). Questi quattro gruppi
nazionali rappresentano quasi i due terzi della presenza straniera
nella provincia di Cremona, caso unico in ambito lombardo.
Il rapporto
- frutto della collaborazione attiva tra l’Osservatorio Provinciale
delle Politiche Sociali Area Immigrazione e la Fondazione ISMU,
nell’ambito della Rete interprovinciale a supporto
dell’Osservatorio Regionale per l’Integrazione e la Multietnicità
(ORIM) della Regione Lombardia, è un importante strumento di lavoro
che, attraverso le analisi e l'elaborazione dei dati, consente di
approfondire la conoscenza dei processi migratori nel territorio
provinciale e di contribuire alla programmazione territoriale, in
linea con quanto previsto dalla riforma delle Province che, tra i
propri compiti, vede anche quello fondamentale di raccolta ed
elaborazione dati a supporto dei Comuni.