C’è
proprio tutto il territorio cremonese in Well-fare Legami, il grande
progetto vincitore del bando “Welfare di comunità e Innovazione
sociale” di Fondazione Cariplo. Cremona, Crema e Casalmaggiore,
insieme ai tanti enti che si occupano di ‘sociale’, per
promuovere benessere e ricchezza relazionale quali esiti di un
modello di welfare locale capace di generare valore e di promuovere
cambiamento culturale e operativo. Il progetto, arrivato secondo al
bando di Cariplo con un contributo deliberato pari a 1milione 500mila
euro, è stato presentato nel corso di una conferenza stampa alla
presenza dell’assessore al Welfare di comunità, servizi alle
famiglie e alla persona del Comune di Cremona Mauro Platè,
dal vice sindaco con delega al Welfare del Comune di Crema Angela
Beretta e da Cesare Macconi, vicepresidente di Fondazione
Comunitaria della Provincia di Cremona. Tanti i partner del progetto,
oltre a Comune di Cremona e Comune di Crema: Provincia di Cremona,
Camera di Commercio di Cremona, Fondazione Comunitaria Provincia di
Cremona, Azienda Sociale del Cremonese, Confcooperative Cremona,
Legacoop Lombardia, Consorzio Casalasco Servizi Sociali, Comunità
Sociale Cremasca, Consorzio Arcobaleno di Crema, Consorzio Sol.Co di
Cremona, Cisvol di Cremona. Alla presentazione hanno partecipato
rappresentanti del mondo della cooperazione, del volontariato, del
Terzo Settore, delle organizzazioni sindacali e della scuola.
Il
progetto considera le persone come risorsa, come soggetti attivi
chiamati a recuperare, mantenere e vivere responsabilmente il proprio
percorso di vita all’interno della propria comunità e fattore di
reciprocità tra la singola persona in difficoltà, altre persone che
condividono il problema e l’intera comunità, come insieme di
legami, relazioni, scambi che generano opportunità, crescita e
possibilità di arricchimento reciproco e collettivo.
Il
miglioramento che tale iniziativa si prefigge di raggiungere consiste
nel superamento della condizione di fragilità connessa
all’isolamento relazionale, alla mancanza di reti familiari e
amicali e alla limitata possibilità di accesso alle opportunità e
alle condizioni di benessere che rendono possibile un progetto di
vita personale e comunitario.
“Fondazione Cariplo – ha dichiarato
l'assessore Mauro Platè – ha riconosciuto la validità di questo
progetto, frutto di un lungo lavoro di studio e di confronto tra
molti soggetti, anche perché mette al centro la persona ed i
bisogni della famiglia. E' l'esempio di come sia necessario
implementare un nuovo sistema di welfare che deve arrivare alla
sostenibilità: non ci troviamo infatti soltanto davanti ad un
progetto di grande porta (si tratta di un investimento complessivo
superiore ai tre milioni di euro), che coinvolge l'intero territorio,
ma anche ad un modello in grado di promuovere un cambiamento
culturale nell'approccio al sistema sociale, costruendo appunto
legami tra soggetti, dal non profit al profit, che mettono insieme
le loro esperienze, valorizzandole, puntando sulle competenze e, di
conseguenza, potenziando il sistema di governance territoriale di
fronte ad una platea sempre più vasta di persone versano in
difficoltà”.
“Può essere questo un modello da prendere ad
esempio – ha concluso l'assessore Platè – soprattutto in un
momento come questo in cui il sistema dei servizi territoriali,
pubblici e privati, chiamati a intervenire per prevenire e
fronteggiare la vulnerabilità è a rischio di tenuta”.
Un aspetto
sottolineato anche dall'assessore al Welfare del Comune di Crema,
Angela Beretta, che, dopo avere evidenziato il faticoso ma
fondamentale lavoro compiuto per arrivare ad un progetto condiviso,
ha detto che inizia un percorso in cui ognuno porterà la propria
esperienza, creando quei legami senza i quali non sarebbe possibile
affrontare le nuove povertà. Infine, Cesare Macconi, ha evidenziato
come Fondazione Cariplo è attenta a valorizzare il sistema di
alleanze che si creano sui territori, soprattutto in capo sociale, e
Fondazione Comunitaria seguirà da vicino il cammino e l'evoluzione
del percorso che tutte le numerose realtà coinvolte stanno per
intraprendere.
Gli
obiettivi: legami nella comunità e nei mondi del sociale
Questi
gli obiettivi del progetto ‘Well-fare legami'. Creare legami nella
comunità, intercettare i soggetti vulnerabili in ottica
partecipativa e preventiva, per gestire i problemi attraverso
l’attivazione delle risorse della comunità; favorire la revisione
complessiva del modello di lavoro sociale mediante l’investimento
sul lavoro di comunità quale asse portante del servizio sociale
professionale e attraverso l’incontro con altri attori che operano
per la promozione del welfare locale; sviluppare opportunità
d’incontro, di socializzazione e di aggregazione delle persone nei
luoghi di vita. Creare legami tra i mondi del sociale e del profit,
ovvero guardare allo sviluppo del territorio sulla base della qualità
del tessuto sociale e della vita lavorativa e privata di ogni singolo
individuo; favorire percorsi di attivazione delle persone per
l’autonomia e la piena realizzazione dei propri progetti di vita;
ristrutturare i processi di accesso e (ri)collocamento al lavoro di
persone in situazione di fragilità.
Le
strategie: dai laboratori di comunità al fundraising comunitario
Cinque
le strategie descritte. Il Patto gener-attivo per l’inclusione
attiva e l’autonomia, che allarga la logica della presa in carico,
orientando verso la costruzione di un’alleanza tra beneficiario e
attori sociali introducendo reciprocità tra supporto e restituzione
alla comunità. Laboratori di comunità per coinvolgere persone e
attori di un contesto (quartieri, paesi, luoghi di lavoro) per
leggere insieme i problemi, ascoltare i bisogni e progettare le
modalità di intervento. Incroci in comunità (Civic Center) per
introdurre una modalità operativa fondata su dinamiche di
aggregazione della domanda, valorizzando le risorse delle famiglie
(domanda pagante), attivando azioni di coordinamento dell’offerta
(coopetition), secondo il modello win win. Wel(l)fare LAB: percorso
di ricerca-azione attorno al rapporto tra i nuovi fenomeni di
vulnerabilità e le culture professionali dei diversi attori del
welfare locale. Piano di Fundrasing comunitario e di comunicazione.
I
risultati: persone responsabilizzate e sostenibilità
Il
progetto si prefigge alcuni risultati. La trasformazione
dell’intervento di welfare e della spesa sociale secondo un modello
che fronteggi le vulnerabilità in grado di investire sulla capacità
delle persone attraverso azioni di responsabilizzazione e attivazione
del contesto, in maniera inclusiva. L’introduzione di elementi di
sostenibilità del sistema di welfare che abbandona il paradigma
domanda/risposta individuale e che riconosce la comunità quale
“intelligenza collettiva” in grado di individuare i problemi,
leggere i fenomeni e attivare percorsi innovativi di soluzione. La
definizione di una strategia “comunitaria e generativa”
all’interno degli strumenti di programmazione della spesa sociale
nel territorio di riferimento (piano di zona). L’avvio di un
processo d’investimento nella cultura professionale degli operatori
del welfare (servizi sociali, servizi per il lavoro, servizi
educativi) e dei policy maker finalizzato a riqualificare l’azione
sociale nella logica generativa e comunitaria