“Abbiamo la responsabilità di essere custodi di questa bellezza e del suo rilancio”, ha detto fra l'altro il sindaco, aggiungendo: “Grazie al conservatore e a coloro che hanno donato al museo queste splendide opere. È un percorso semplice ma raffinato che va dal 1300 al 1700, un percorso di bellezza. La bellezza di cui siamo testimoni e responsabili”. Accanto al sindaco, tra gli altri, Maurizia Quaglia, dirigente del Settore Cultura, Mario Marubbi, conservatore della Pinacoteca, che ha illustrato al numeroso pubblico presente le opere esposte, Marina Volontè, conservatrice del Museo Archeologico e Cinzia Galli, conservatrice del Museo di Storia Naturale, oltre a tutto lo staff del Settore Cultura che ha curato l'allestimento della mostra. Le opere rimarranno esposte nella Sala delle Colonne fino a domenica 11 gennaio 2015.
Breve descrizione delle opere esposte
“Maestro
del Bargello”, attribuito
Madonna
col Bambino
ca.
1370
tempera
su tavola, 59 x 38,5 cm
Lascito
Brugnelli
La
tavola è da molto tempo riconosciuta come opera di un pittore
fiorentino attivo intorno al terzo quarto del XIV secolo,
probabilmente formatosi nell’ambiente di Maso di Banco e di Andrea
di Cione, cui è stato assegnato il nome di “Maestro del Bargello”
da un affresco raffigurante la Madonna col Bambino fra i santi
Giovanni Battista, Pietro, Zanobi, Barnaba e due angeli collocato
nella Sala delle Armi del Museo del Bargello a Firenze. L’opera
venne già dichiarata di interesse artistico e storico, e come tale
notificata alla proprietà, nel 1981.
Il
dipinto è stato donato al Museo Civico per volere di Francesca e
Floriana Brugnelli che in tal modo hanno inteso assecondare la
volontà dei genitori Giorgio Brugnelli e Adriana Tiboldi.
Madonna
col Bambino
ca.
1500
tempera
su tavola, 31 x 24 cm
Lascito
Guarneri
La
bella tavola gode di una attribuzione a Boccaccio Boccaccino che
risale a due distinti pareri di Giuseppe Fiocco e Rodolfo
Pallucchini. Ciò nonostante il riferimento al pittore cremonese non
può essere accolto senza riserve, pur manifestando il dipinto una
adesione formale ai modi della pittura ferrarese e veneziana di fine
Quattrocento, gli stessi cui aderisce Boccaccino negli anni della sua
formazione e della prima attività. Per una conferma al catalogo del
cremonese mancano però ancora molte certezze, anche se ciò non va
ad inficiare la qualità dell’opera che resta una preziosa
testimonianza delle tendenze della pittura veneziana alla fine del
Quattrocento (il dipinto è accompagnato dai pareri autografi di
Giuseppe Fiocco e di Rodolfo Pallucchini)
Il
dipinto è stato donato al Museo Civico da Gianluigi Guarneri e
Teresa Maria Guarneri.
Ritratto
di Albino Remoldi
ca.
1850
olio
su tela, 50 x 40 cm
Lascito
Zanotti
Il
bel ritratto si qualifica come importante prova di ritrattistica
cremonese di metà Ottocento, in qualche modo attratta dai modi del
Piccio. Di interesse documentario, il personaggio è identificabile
in Albino Remoldi, primo sindaco di Grumello Cremonese che ricoprì
il prestigioso incarico dal 1868 al 1881.
Il
dipinto è stato donato al Museo Civico da Lucia Zanotti, ultima
erede della famiglia Remoldi, volendo così dar seguito al desiderio
di Italina Remoldi, figlia del ritrattato.
Agostino
Bonisoli (1637 ca. -1707)
San
Pietro
fine
XVII - inizio XVIII secolo
olio
su tela, 76,5 x 58,5 cm
Donazione
Amici del Museo di Cremona
La
tela testimonia la particolare fortuna di questo soggetto, più volte
raffigurato da Bonisoli con leggere varianti, tra le quali
l’esemplare realizzato per l’altare dei Santi Apostoli nella
Cattedrale di Cremona (ora in sacrestia) da cui si discosta almeno
per la mancanza dell’attributo delle chiavi in primo piano. La tela
si apprezza in particolare per la ricercata intensità espressiva e
gli accenti di realismo nella morbida capigliatura, nelle pieghe del
volto e nel realismo delle mani.
Il
dipinto è stato donato al Museo Civico dall’Associazione Amici del
Museo di Cremona.