Il
numero dei residenti torna a scendere, l'età media dei cremonesi ha
raggiunto quota 46.4 , di poco più alta di quella degli anni scorsi
ma di ben 6 anni più alta rispetto a 30 anni fa, gli stranieri
residenti si sono ridotti del 3.2%, facendo così registrare la prima
variazione negativa da quando l’immigrazione dall’estero ha
iniziato ad interessare il nostro paese. Ci si sposa di meno e in
età più avanzata, mentre la nascita dei figli non sembra più
essere strettamente legata al matrimonio come nel passato, anche
recente. Le condizioni del mercato del lavoro si sono fatte ancora
più difficili, soprattutto per i giovani, sicuramente il segmento
della popolazione in età lavorativa maggiormente colpito. La crisi
sta cambiando inoltre la geografia delle forme contrattuali con posti
di lavoro sempre più precari. Buone notizie arrivano invece dal
turismo con un aumento degli gli arrivi e dei pernottamenti. Un'altra
buona notizia arriva anche dal numero dei visitatori nei musei della
città che, per il secondo anno, ha sfiorato quota 100.000 visitatori
consolidando il trend di crescita degli ultimi anni. Inoltre le
prospettive sono quelle di una ulteriore crescita. Così come
positivo è il fatto che le strade nel circondario del Comune di
Cremona stanno diventando sempre più sicure. E' aumentato quindi il
numero dei reati denunciati. Questi, in estrema sintesi, gli aspetti
più significativi che emergono dall'Annuario Statistico del Comune
di Cremona 2014 presentato questa mattina nella Sala Eventi di
SpazioComune.
“Lo studio e la lettura dei dati – ha detto il
sindaco Gianluca Galimberti che ha partecipato all'iniziativa
– sono condizioni imprescindibili per amministrare e sono la base
dalla quale partire per le scelte da compiere, per individuare le
priorità. Questi dati, che analizzeremo con attenzione, permettono
di controllare e verificare le azioni svolte ed intervenire laddove
serve”. “In una società complessa e che sta mutando rapidamente
– ha proseguito il sindaco – altrettanta importanza va riservata
anche ai flussi di dati che provengono periodicamente, soprattutto in
determinati ambiti. Gli strumenti informatici, che vanno
implementati, in questo sono certamente utili, ma serve un cambio di
mentalità da parte di chi amministra e da parte della classe
dirigente in genere: i dati vanno infatti studiati e approfonditi per
assumere le decisioni, ma anche per fare verifiche su quanto è stato
intrapreso”.
Impostazione condivisa dall'assessore all'Innovazione
con delega ai Servizi Statistici Maurizio Manzi, secondo il
quale per pianificare occorre una conoscenza approfondita dei dati
che riguardano molteplici aspetti e che hanno implicazioni di
carattere economico e sociale. Da qui la volontà, per il futuro, di
arricchire l'Annuario con ulteriori informazioni e indicatori.
“Un
annuario statistico – ha dichiarato Enrico Fabrizi, docente
del Dipartimento di Scienze economiche e sociali dell'Università
Cattolica del Sacro Cuore (Sede di Piacenza) prima di illustrare nel
dettaglio i contenuti del documento - contiene dati su aspetti molto
diversi della realtà cittadina: la demografia, le istituzioni
sociali che regolano il vivere insieme, la salute, l’ambiente,
l’economia, la sicurezza dei cittadini. Nel leggerle, anno dopo
anno, la prima impressione è che le cose cambino lentamente o non
cambino. Una lettura più attenta rivela invece i cambiamenti
profondi che stiamo attraversando, cambiamenti che, in un periodo di
crisi economica, hanno preso un ritmo più sostenuto, lasciandoci la
chiara impressione che la Cremona del futuro sarà diversa da quella
che conosciamo ora”.
Uno
sguardo d'insieme
La
demografia evolve su tempi lunghi e in buona parte il 2013 ha
confermato le linee di evoluzione che hanno riguardato la città
negli ultimi anni, con un’eccezione. L’aspetto più macroscopico
è il progressivo invecchiamento della popolazione. L’indice di
dipendenza e quello di dipendenza senile hanno toccato nuovi record,
così come l’età media dei cremonesi che ha raggiunto quota 46.4,.
Nel 2013 sono nati 558 nuovi cremonesi, mentre ne sono morti 781. Un
saldo naturale negativo che non fa più notizia e che riguarda la
città dall’inizio degli anni ’80. Dall’inizio del nuovo secolo
questa tendenza è sempre stata contrastata da un saldo migratorio
positivo, sia da e per l’estero, sia interno al territorio
nazionale. Nel 2013 questa tendenza si è però arrestata. Le
cancellazioni dall’anagrafe hanno superato le iscrizioni di 513,
facendo registrare alla popolazione del comune una contrazione di 736
abitanti e portandola da 72.137 a 71.401 (-1.03%). Per ritrovare
contrazioni di questa dimensione dobbiamo tornare alla fine degli
anni ’80 quando gli effetti della denatalità, ma non
dell’immigrazione si erano dispiegati.
Rispetto
al 2012, gli stranieri residenti si sono ridotti del 3.2%, facendo
così registrare la prima variazione negativa da quando
l’immigrazione dall’estero ha iniziato ad interessare il nostro
paese. Per ora si tratta soprattutto degli effetti di spostamenti sul
territorio nazionale anche se il saldo tra immigrati ed emigrati
direttamente all’estero, ancorché positivo è il più basso degli
ultimi anni. I residenti a Cremona che la lasciano per un altro paese
incominciano ad essere un numero confrontabile con chi arriva nella
città direttamente dall’estero.
Un
altro aspetto in forte evoluzione riguarda il matrimonio e i modelli
famigliari. Nel 2013 sono stati celebrati 212 matrimoni, un numero
che si è mantenuto stabile negli ultimi tre-quattro anni. Di questi
127 sono stati celebrati con rito civile, i rimanenti 85 con rito
religioso cattolico. In 33 matrimoni celebrati almeno un coniuge era
straniero. Il numero più basso questo dal 2003 (ossia da quando
abbiamo dati). I numeri relativamente stabili degli ultimi anni
consolidano tuttavia la forte contrazione che ha riguardato il numero
dei matrimoni nel medio periodo: negli ultimi quindici anni si sono
ridotti di un terzo, e di più della metà per quelli celebrati con
rito religioso. Su questo cambiamento influisce l’invecchiamento
della popolazione e la minor consistenza della popolazione dei
giovani.
Ma
anche il fatto che il matrimonio rappresenta una scelta meno
“universale” per le nuove generazioni rispetto alle precedenti o
comunque un passo che viene compiuto più avanti. Meno del 10% dei
cremonesi anziani oltre i 70 anni di età non è mai stato sposato
mentre tra i cremonesi di età 30-34 celibi e nubili sono il 58.4%,
percentuale che rimane al 42.3% anche nella classe d’età
successiva (classe d’età 35-39); gli stessi numeri calcolati per
l’anno scorso erano 2.5% e 1.8% più bassi, segno che lo scenario
cambia in fretta e che il momento del matrimonio arriva più tardi,
quando arriva.
Neppure
la nascita dei figli sembra più essere strettamente legata al
matrimonio come nel passato, anche recente. I figli naturali sul
totale dei nati a Cremona nel 2013 sono stati il 32.6%, in oltre il
90% dei casi riconosciuti da entrambe i genitori. Dieci anni prima,
nel 2003, la percentuale dei figli naturali sul totale dei nati era
poco sopra il 18%.
Nell’anno
scolastico 2013/2014 il numero di studenti iscritti nelle scuole
cremonesi di ogni ordine e grado si è leggermente contratto, con
l’eccezione degli asili nido dove la contrazione è stata invece
molto marcata, soprattutto per quanto riguarda gli asili nido
comunali (-52%) ma in misura molto minore anche per gli asili nido
privati (-6%). Questi ultimi rappresentano una realtà importante nel
soddisfacimento della domanda di scolarizzazione nella prima
infanzia, raccogliendo il 73% dei bimbi iscritti agli asili del
territorio comunale. Per tutti gli altri ordini di scuole le
variazioni sono molto più contenute. Nelle scuole cremonesi circa un
bambino su 6 è straniero residente, con percentuali un po’
variabili a seconda dell’ordine di scuola, dal 13% delle scuole
superiori fino al 27% delle scuole materne. Una percentuale elevata
quest’ultima ma pienamente in linea con la composizione per
cittadinanza dei cremonesi delle età più basse (il 32% dei
cittadini di meno di un anno di età non hanno infatti cittadinanza
italiana).
Una
sicura buona notizia arriva dal numero dei visitatori nei musei della
città che per il secondo anno ha sfiorato quota 100.000 visitatori
consolidando il trend di crescita degli ultimi anni. Inoltre le
prospettive sono quelle di una ulteriore crescita: l’apertura del
nuovo Museo del Violino che ha totalizzato 20.000 tra l’apertura di
settembre 2013 e la fine dell’anno, lascia sperare che il
patrimonio storico e artistico della città possa aumentare ancora la
capacità di attrazione culturale.
Dal
punto di vista del turismo sono stati analizzati gli arrivi e i
pernottamenti in città e provincia di italiani e stranieri. Il 2013
è stato un anno positivo per il turismo a Cremona: sia gli arrivi
(60785 nel 2013 contro 56985 nel 2012) sia i pernottamenti (119800
nel 2013 contro i 117588 nel 2012) sono aumentati. Nel 2013 sono
aumentate le consistenze soprattutto di alloggi in affitto, alloggi
agrituristici e Bed & Breakfast.
Le
strade nel circondario del Comune di Cremona stanno diventando sempre
più sicure. Lo
confermano
i dati della Prefettura 2013 che segnalano una diminuzione degli
incidenti rispetto al 2012 (-186) accompagnato anche da una
diminuzione del numero di morti (-17), confermando il trend degli
ultimi 10 anni che ha registrato una consistente diminuzione dei
decessi per incidente stradale. Il numero di reati denunciati è
aumentato nettamente attestandosi nel 2013 a 5504 (+1088) contro i
4416 del 2012.
Tra
le tipologie di reato dominano i furti (il 54.1% del totale): quelli
denunciati sono stati 2976, ben 607 in più del 2012. Sono aumentate
anche le minacce (+61), i reati legati all’uso di sostanze
stupefacenti (+40) e le estorsioni (+17). Tra le tipologie di reato
la cui numerosità si è contratta segnaliamo i reati sessuali legati
alla violenza e alla prostituzione.
Il
2013, a cui la maggior parte dei dati di questo annuario si
riferiscono, continua ad essere un anno di grave crisi economica e
per il mercato del lavoro può essere considerato l’anno peggiore
dall’inizio della crisi. Le condizioni del mercato del lavoro si
sono fatte ancora più difficili, soprattutto per i giovani,
sicuramente il segmento della popolazione in età lavorativa
maggiormente colpito. Se consideriamo il tasso di disoccupazione
provinciale stimato da ISTAT sulla base della Rilevazione Continua
sulle Forze di Lavoro, abbiamo che la situazione a Cremona, si è
deteriorata ulteriormente rispetto al 2012 superando di poco la media
Lombarda, ma rimanendo al di sotto della media nazionale. Il tasso di
disoccupazione per la provincia di Cremona si è attestato per il
2013 al livello del 8.8% . Il tasso di disoccupazione è un
indicatore classico per la descrizione della situazione sul mercato
del lavoro; tuttavia ha qualche limite: ad esempio non figurano nel
novero dei disoccupati gli “scoraggiati” che hanno smesso di
compiere azioni attive di ricerca di un posto di lavoro, così come
non sono conteggiati tra i disoccupati i lavoratori che usufruiscono
dei programmi di Cassa Integrazione Guadagni.
Anche
con questi limiti un’analisi del tasso di disoccupazione
disaggregato per età permette di vedere come il divario tra i
giovani e il resto della popolazione si sia aggravato notevolmente
con la crisi economica. Nel 2007, prima della crisi, il tasso di
disoccupazione dei lavoratori di tutte le età era al 4%, quello per
i lavoratori nella fascia d’età 15-29 del 7.7%; nel 2013 a fronte
di un tasso di disoccupazione generale del 8.8%, quello per i giovani
in età 15-29 ha raggiunto il 23.6%, con la disoccupazione giovanile
maschile che supera quella femminile.
Considerazioni
simili emergono anche dall’analisi dei dati raccolti dai Centri per
l’Impiego nello svolgimento delle loro attività. Il numero di
utenti classificati in stato di disoccupazione nel Centro per
l’Impiego di Cremona è cresciuto, passando da 11485 del 2012 a
13105 alla fine del 2013. Tuttavia questo aggregato è sempre stato
in crescita dal 2004 seppur non sempre ai tassi elevati dell’ultimo
periodo; il suo aumento va letto come effetto congiunto della crisi
in atto e del tentativo compiuto dai Centri per l’Impiego di
migliorare la propria azione di sostegno al mercato del lavoro. E’
da notare come nel 2013 siano stati conteggiati, a differenza degli
altri anni, il numero degli iscritti non attivi che ammontano a 4319.
I dati forniti dai Centri per l’Impiego ci permettono di osservare
come la crisi stia cambiando la geografia delle forme contrattuali,
nella direzione di una maggior precarizzazione dei posti di lavoro.
Se si considerano gli inserimenti al lavoro registrati dai Centri,
si registra, tra 2011 e 2013, una riduzione dei i contratti a tempo
indeterminato (da 3176 a 2442) e a progetto (da 972 a 750), ma un
lieve aumento per quanto riguarda i contratti a tempo determinato (da
7444 a 7564) e somministrazione (da 2463 a 3085).
La
crescente consapevolezza che i cremonesi dimostrano verso i problemi
ambientali emerge dai dati relativi alla raccolta dei rifiuti forniti
da AEM. La produzione di rifiuti pro-capite giornaliera si è
mantenuta molto vicina al valore minimo toccato nel 2012 e lontana
dai massimi raggiunti negli anni centrali del decennio scorso. Questo
dato risente tuttavia del livello di attività economica; seppur
positivo potrebbe risentire anche del riflesso indesiderato della
crisi economica. Si consolida invece intorno al 50% la percentuale di
rifiuti raccolti in modo differenziato appena sotto il record di 51%
nel 2011.
********
L’Annuario
Statistico della Città di Cremona, giunto alla XI edizione,
rappresenta la prima tappa di avvicinamento ad una maggiore
conoscenza della realtà sociale ed economica della città. Consente
inoltre di stimolare ulteriormente la voglia di conoscenza che può
trovare il suo sviluppo naturale nelle 295 tavole (suddivise per
Popolazione, Sanità, Istruzione e cultura, Clima, Ambiente e
Territorio, Economia, Sicurezza, Personale).
L’Annuario,
realizzato dall'Ufficio Statistica del Comune di Cremona attraverso
la collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali
dell’Università Cattolica del S. Cuore, sede di Piacenza e
Cremona, costituisce un vero e proprio punto di raccolta e
osservazione a livello locale che sistematizza e diffonde
efficacemente le informazioni disponibili in ambito socioeconomico,
mettendole a disposizione in modo organico e “certificato” per
tutti gli utilizzatori potenziali e, in particolare, per i “decisori”
locali.
Leggi la versione completa dell'Annuario Statistico del Comune di Cremona 2014