In merito al sequestro, avvenuto oggi, di circa 30mila metri quadrati dell’ex Piacenza di via Milano per la presenza di amianto e rifiuti pericolosi, il Comando della Polizia Locale, che ha operato in stretta collaborazione con il NOE (Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri), rende noto che quest'area dismessa era tenuta sotto controllo da tempo in quanto, a causa di un varco presente nella recinzione, era stato notato che vi si introducevano persone per compiere atti di vandalismo o razzie. A seguito di accertamenti e sopralluoghi, la Polizia Locale ha ritenuto fosse pertanto necessario intervenire quanto prima a tutela della pubblica incolumità, nonché per un problema di natura ambientale vista la presenza di amianto, di rifiuti speciali pericolosi e olio percolato fuoriuscito da fusti. Da qui l'azione congiunta con i carabinieri del NOE con i quali vi è da sempre una fattiva collaborazione.
Il sindaco, non appena riceverà
il verbale del Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente –
Nucleo Operativo Ecologico di Brescia, compiuti i necessari
approfondimenti con gli uffici comunali preposti, emanerà
l'ordinanza, a salvaguardia della salute e della pubblica incolumità,
con la quale disporrà che venga attuato quanto prima un piano di
smaltimento dei rifiuti e venga messa in sicurezza l'intera area
sotto sequestro.
Dal canto suo l'assessore alla Salute Alessia
Manfredini informa che sarà convocato al più presto un incontro con
l'ASL per fare il punto della situazione alla luce degli ultimi
sequestri. E' bene infatti precisare che il Servizio Ecologia del
Comune risponde puntualmente alle richieste dei cittadini, oltre a
svolgere attività di monitoraggio circa la presenza di amianto sul
territorio secondo le competenze che la legge regionale assegna ai
Comuni.
In particolare, ai sensi del P.R.A.L. (Piano Regionale
Amianto) vigente e delle successive leggi e circolari regionali è
istituito presso le ASL competenti per territorio il Registro
pubblico degli edifici industriali ed a uso abitativo, dimessi o in
utilizzo, che presentano manufatti in amianto. Lo stesso P.R.A.L
introduce l’obbligo di comunicazione all’ASL, da parte dei
proprietari di manufatti in amianto, obbligo ribadito nella più
recente Legge Regionale n. 14 del 2012.
L’auto notifica,
obbligatoria, deve dare indicazioni circa lo stato di conservazione
dei manufatti ed i tempi di intervento, informazioni che vengono poi
verificate da parte dell’ASL. Sempre il P.R.A.L. istituisce
l’obbligo di fare la mappatura georeferenziata dei manufatti in
amianto, obbligo in capo all’ARPA, nonché il censimento, da parte
dell’ASL in collaborazione con i Comuni e la Provincia, dei
manufatti con l’indicazione dei quantitativi dello stato di
conservazione e della valutazione del rischio.
In questo senso il
Comune, a seguito di accordi con l’ASL di Cremona, su esposto dei
cittadini, su segnalazione della Polizia Locale e delle Guardie
Ecologiche Volontarie, procede e procederà a chiedere ai proprietari
degli edifici, nel caso in cui non abbiano provveduto ad inoltrare
all’ASL l’autocertificazione, a fare le opportune verifiche che
stabiliscano l’indice di degrado dei manufatti e i tempi di
bonifica (che consiste nella rimozione, nell’incapsulamento o nel
confinamento del manufatto stesso).