Un patto
per i nostri fiumi: dalla politica dell'emergenza alla prevenzione.
Questa il tema, di grande attualità e rilevanza, che sarà
argomento di discussione del IX Tavolo nazionale dei Contratti di
fiume in programma a Venezia il 18 e 19 novembre prossimi.
Un'occasione importante di formazione e informazione al quale il
Comune di Cremona partecipa con l'assessore all'Area vasta Andrea
Virgilio tra le cui deleghe vi è infatti anche quella al Po e al
Contratto di fiume. L’obiettivo delle due giornate di lavoro è di
consentire ai partecipanti di avere un’ampia panoramica sulle
esperienze, testimonianze e punti di vista che si stanno elaborando
in Italia in merito ai Contratti di Fiume (CdF). Il IX Tavolo
nazionale costituisce in questo senso un passaggio importante alla
soglia del riconoscimento nazionale dei CdF e di un sempre più
diffuso riconoscimento da parte delle Regioni. I Contratti di Fiume intendono, innanzi
tutto, contribuire a superare la logica dell’emergenza mettendo in
campo una politica integrata che coinvolga tutti i soggetti
interessati, verso una prevenzione attiva ed in grado di produrre conseguenze positive anche sul piano economico.
La
valorizzazione del Po attraverso un Contratto di fiume è un
obiettivo che l'Amministrazione comunale ritiene di vitale importanza
per lo sviluppo del territorio nel suo complesso. La volontà è
infatti di costruire un contratto di fiume attraverso la condivisione
di un percorso e di una progettualità con gli enti locali della
nostra provincia e di altre realtà territoriali.
Su questo
l'Amministrazione ha già iniziato a lavorare attraverso confronti
con i rappresentati di altre realtà, grandi e medie, che sorgono
lungo l'asta del Po. Si ricorda, a tale proposito, il convegno
dell'11 ottobre scorso, che ha visto riuniti nella Sala Puerari di
Palazzo Aiffaitati i sindaci di Cremona, Piacenza e Casalmaggiore per
porre le basi di una collaborazione destinata a consolidarsi, nonché
ad ampliarsi.
Come aveva dichiarato in quella circostanza l'assessore
Andrea Virgilio, in un momento che vede la modifica degli assetti
organizzativi delle province, destinate a diventare area vasta, è
fondamentale che un tema come quello del rilancio del bacino dl fiume
Po venga affrontato attraverso una condivisione di tutti i territori
interessati, ma anche prendendo spunto dalle buone pratiche che in
altri contesti hanno portato a dare vita ad un contratto di fiume,
che si configura come strumento di programmazione negoziata
strettamente connesso a processi di pianificazione strategica per la
riqualificazione dei bacini fluviali.
Esperienze che saranno
illustrate a Venezia e che l'Amministrazione comunale intende
utilizzare come strumento di lavoro e di confronto. Come ha infatti
avuto modo di dichiarare il sindaco Galimberti, il rilancio del
bacino di Po è una visione strategica da interpretare come una sorta
di svolta che può avere una portata storica, non solo per il nostro
territorio, per la Lombardia, ma per l'intero Paese ed anche per
l'Europa. La volontà è infatti di costruire un contratto di fiume
attraverso la condivisione di un percorso e di una progettualità con
gli enti locali della nostra provincia certamente, ma anche di tutte
le altre realtà territoriali che dal Piemonte giungono sino al
Veneto.