Antonio
Stradivari muore a Cremona il 18 dicembre 1737: è una delle poche
date certe della sua biografia. Nella ricorrenza, giovedì 18 dicembre, il Museo del
Violino e il Comune di Cremona, in collaborazione con il Museo Civico
Ala Ponzone, il Museo Diocesano, l’Archivio di Stato di Cremona e
Stradivariazioni, rendono omaggio al grande liutaio in una intera
giornata ricca di appuntamenti. Dalle 14.00 alle 16.00, Nicola
Benedetti, giovane violinista italo-scozzese (classe 1987), già
apprezzata dalla critica e dal pubblico, terrà una masterclass, nell'Auditorium Giovanni Arvedi, a 50 ragazzi, i migliori allievi dei
conservatori e delle scuole di perfezionamento italiane, così che
tutti i giovani che partecipano allo STRADIVARImemorialday possano
avere un momento didattico che arricchirà il loro ricordo e il loro
cammino professionale. Dopo la masterclass, i ragazzi parteciperanno
alla fiaccolata, quindi potranno visitare il Museo diventando
testimoni ed ambasciatori della bellezza di questo luogo. 50 brevi
momenti musicali verranno eseguiti nella Chiesa di Sant’Agata,
dalle ore 16.00 alle 18.00, con ingresso libero fino ad esaurimento
posti disponibili, da 50 fra i migliori allievi dei conservatori e
delle scuole di perfezionamento italiane.
Un momento suggestivo per
ricordare la benedizione che, il 4 luglio 1667 il parroco di
Sant’Agata impartì in occasione delle nozze di un giovanissimo
Antonio Stradivari con Francesca Ferraboschi. Il progetto trae spunto
dal primo testamento olografo di Antonio Stradivari, dove il Maestro
chiede esplicitamente 50 ‘benedizioni’. “Io
Antonio Stradivari questa vollo che sia la mia ultima volontà in
tanto che la mente è sana e di corpo e di mente subito che son morto
vollo che portato in S[an]to Domi[ni]co e che sia subito dette
cinque[n]ta messe sopra il mio corpo e comando che franc[es]co mio
filiolo lo domado mio erdi e vollo che stia inseme con Cha[te]rina
mia figliola e mia molle e Giuseppe e Paolo mio figliolo sin alla
morte in questa casa e fran[ces]co vollo che sia patro della Botega e
la camara che dietro e la camara dove dormo talla qua[l] si
trova Catterina mia filiola…” - Cremona 24 gennaio 1729.
Scandita da
50 rintocchi delle campane della Chiesa di Sant’Agata e del Duomo,
avrà inizio una fiaccolata che, partendo da Sant’Agata e
coinvolgendo tutta la città, farà sosta in alcuni dei luoghi più
significativi della vita di Stradivari: la prima “Casa nuziale”
in corso Garibaldi; Galleria 25 Aprile, dove sorgevano la seconda
abitazione e la bottega, dove visse e lavorò dal 1680; i giardini
pubblici dove un tempo era la basilica di San Domenico e la Cappella
del Rosario dove trovò sepoltura. Dopo aver toccato Piazza del
Comune, luogo simbolo della città, la fiaccolata terminerà in
piazza Marconi, proprio di fronte al Museo del Violino, eletto nuova
casa del liutaio. I partecipanti poseranno le fiaccole in modo da
formare un grande falò ad albero che arderà tutta la sera.
Alle ore
19.30 al Museo del Violino verrà presentata ufficialmente la pietra
del sepolcro di Antonio Stradivari. La demolizione della chiesa di
San Domenico nel 1869, oltre alla trasformazione urbanistica del
cuore della città, determinò la scomparsa della tomba di
Stradivari, la cui lapide è stata finora esposta al Museo Civico,
dove è oggi possibile ammirare le tele pittoriche che abbellivano la
Cappella del Rosario. La proposta di contenuti interrelati è
coerente ad un’idea di museo diffuso e vuole essere un ulteriore
stimolo per il visitatore a scoprire e vivere la fitta trama storica
e culturale della città. La lapide
viene ora esposta al Museo del Violino, insieme al testamento
olografo, conservato presso l’Archivio di Stato, l’atto di morte
e di sepoltura custoditi all’Archivio Diocesano.
Due
conferenze si legano alla presentazione della lapide:
L’apparato
iconografico della Basilica di S. Domenico e le opere conservate alla
Pinacoteca, in programma giovedì 11 dicembre 2014, ore 16.00, al
Museo Civico Ala Ponzone con Mario Marubbi, conservatore della
Pinacoteca (ingresso con il biglietto del Museo)
Gli ultimi anni
e gli ultimi strumenti - Il testamento di Antonio Stradivari. Gli
ultimi anni di una lunga vita con Fausto Cacciatori, che si terrà
sabato 17 gennaio 2015, ore 16.00, Museo del Violino (ingresso con il
biglietto del Museo).
Alle ore
21.00, all’Auditorium Giovanni Arvedi, Nicola Benedetti (classe
1987), ventisette appena compiuti, scozzese di origini italiane, insieme al pianista Alexei
Grynyuk, eseguirà:
Wolfgang Amadeus Mozart, Sonata in mi minore K 304,
Erich
Wolfgan Korngold, Two Arias: Marietta’s Lied, Tanzlied des
Pierrot,
Edward Elgar, Sonata in mi minore op. 82.
Nicola Benedetti, la mattina, proverà alcuni strumenti della collezione del Museo del
Violino ed eseguirà i bis del concerto su questi strumenti.
Durante le
ultime stagioni Nicola Benedetti ha suonato con le maggiori orchestre
sinfoniche europee e americane: Detroit Symphony Orchestra, San
Francisco Symphony, Chicago Symphony, New York Philharmonic, Toronto
e Vancouver symphony, Cincinnati Symphony, Royal Scottish National
orchestra, Royal Philharmonic, BBC Symphony orchestra,
Netherlands Radio, Danish Radio, MDR Leipzig, Singapore Symphony
and Hong Kong Philharmonic Orchestra. Tiene
regolarmente recital nelle principali sale da concerto in Europa e
negli Stati Uniti; recentemente si è esibita sotto la bacchetta di
Vladimir Ashkenazy. Ha collaborato con Louis Langree, Alan Gilbert,
Stéphane Denève, Andrew Litton, Kristjan Jarvi,
Paavo Jarvi, Donald Runnicles, DiegoMatheuz, Pinchas Zukerman.
Suona lo Stradivari “Gariel” del 1717, messo a
disposizione da Jonathan Moulds.
In
occasione di STRADIVARImemorialday l’artista Guido Scarabottolo
reinterpreta l’incisione Stradivarius dans son atelier di Édouard Jean Conrad Hamman. L’illustratore milanese, con un
evidente gusto del segno e del colore, sembra sottolineare la
modernità del liutaio e l’estrema attualità del ritratto: la
nuova immagine assolutizza il lavoro in una dimensione metafisica.
L’uso di tre soli colori agevola la chiara identificazione del
protagonista (azzurro) e dell’oggetto (il violino giallo),
nettamente stagliati su un fondo monocromo rosso arancio. L’assenza
di descrizione ambientale testimonia da una parte il contenuto
concettuale improntato sulla detrazione utilizzata quale scopo per
raggiungere il massimo risultato estetico. Il senso di presenza
atemporale che ne deriva, ricca di contenuto e allo stesso tempo
anche effimera, è scandito dalla maestria nell’uso dello spazio e
dalla leggerezza che contraddistingue le opera di Guido Scarabottolo.
Guido
Scarabottolo è nato a Sesto San Giovanni nel 1947. Laureato in
architettura presso il Politecnico di Milano con una tesi di
pianificazione urbana, dopo una breve esperienza presso uno studio di
urbanistica, è entrato a far parte, nel 1973, dell’Arcoquattro, un
gruppo di giovani architetti attivo nel campo della grafica e degli
allestimenti. Da allora ha lavorato per i più noti editori italiani,
la RAI, le principali agenzie di pubblicità e le maggiori aziende
nazionali. Tra le collaborazioni più durature quella con
“L’Europeo”, a partire dalla direzione di Lamberto Sechi, e
quella con Italo Lupi, per “Abitare”. Attualmente i suoi disegni
appaiono regolarmente su “Internazionale” e sul domenicale del
“Sole24Ore”.
Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari Cremona
piazza Marconi, 5 - 26100 Cremona
tel. (+ 39) 0372 801801; Fax (+39) 0372 801888
Indirizzo dedicato agli MdV friends pr.stradivarifestival@museodelviolino.org
https://www.facebook.com/museodelviolino @museodelviolino