Prima di iniziare i lavori del
Consiglio Comunale di lunedì 17 marzo, il Sindaco Oreste Perri
ha ricordato la figura del maestro Mario Lodi.
Vorrei ricordare brevemente la figura
del maestro Mario Lodi, nato a Piadena il 17 febbraio 1922, morto a
Drizzona il 2 marzo 2014.
Molti hanno scritto sull’esperienza
umana ed educativa unica del “maestro del Vho”, che ha
accompagnato la nostra scuola italiana, arricchendola di valori e di
ideali autentici.
Molto, quasi tutto, è stato scritto
sulla sua lunga storia umana e sulla sua intensa attività di
‘educatore’; i suoi libri, tanti, molti scritti con i bambini
stessi, sono ormai un patrimonio culturale comune che arricchisce il
mondo della scuola di esperienze didattiche importanti e costruttive.
Voglio qui solo ricordare la
"COSTITUZIONE legge degli italiani", il volume curato da
Mario Lodi, promosso dal Comune e dalla Provincia di Cremona per la
ricorrenza del 60° anniversario dell'entrata in vigore della nostra
Costituzione, nel 2008.
Il Presidente Giorgio Napolitano fece
pervenire il suo apprezzamento, unitamente ad un messaggio che trova
pubblicazione nel volume.
L’opera incontrò un inaspettato
successo. Nelle ristampe, il Ministro della pubblica istruzione
Mariastella Gelmini scrisse una sua nuova prefazione all'opera; la
Regione Lombardia concesse il patrocinio, e l'allora Presidente
Roberto Formigoni firmò una sua presentazione alla pubblicazione.
Anche l'ANCI della Lombardia concesse il patrocinio, attivando la
promozione del volume attraverso i suoi strumenti di comunicazione,
sia cartacei che telematici. L'Istituto di Scienze e tecnologie della
cognizione del Consiglio Nazionale delle Ricerche apprezzò il
progetto cremonese patrocinandolo e promuovendolo sul suo sito.
Sempre su internet, il Ministero della pubblica istruzione segnalò
l'opera tra le iniziative promosse per festeggiare la nostra
Costituzione.
Il volume, edito dal Comune di Cremona
e dalla Casa delle Arti e del Gioco, è stato richiesto da tantissimi
Comuni, dalla Sicilia alle regioni del nord Italia, da Università,
Banche, Associazioni culturali, Biblioteche, Ambasciate Italiane
all'estero. Per soddisfare la notevole richiesta si resero necessarie
tre ristampe dell'opera, per complessive 90.000 copie.
Il maestro Lodi partiva dalla
convinzione che la Scuola deve educare ed incoraggiare a conoscere,
partendo dalle nozioni di base e dalle sensibilità più comuni, in
una apertura – diceva – verso la vita, che è il grande
palcoscenico su cui ognuno è protagonista; Lodi è stato, fino
all’ultimo, un instancabile raccoglitore e divulgatore di scritti,
disegni e ragionamenti di bambini.
Mi è sembrato doveroso ricordarlo qui,
in questa Sala del Consiglio Comunale.
E chiudo questo mio breve ricordo con
una affermazione del maestro Lodi svolta in un convegno a Perugia,
nel marzo 2003, sul tema “Educare è difficile”. Diceva: “Oggi
è difficile educare perché il nostro impegno di formare, a scuola,
il cittadino che collabora, che antepone il bene comune a quello
egoista, che rispetta e aiuta gli altri, è quotidianamente
vanificato dai modelli proposti da chi possiede i mezzi per illudere
che la felicità è nel denaro, nel potere, nell’emergere con tutti
i mezzi, compresa la violenza. A questa forza perversa noi dobbiamo
contrapporre l’educazione dei sentimenti: parlare di amore a chi
crede nella violenza, parlare di pace a chi vuole la guerra…”
Parole più che mai attuali che
invitano tutti ad una riflessione seria che esige una responsabilità
individuale e collettiva.