Digitalizzare
l’amministrazione pubblica è alzare un muro contro la corruzione è
il titolo di un interessante intervento del giornalista Edoardo
Segantini, pubblicato sul Corriere della Sera domenica 23 marzo, che
affronta un tema molto dibattuto di questi tempi e di cui si è
parlato questa mattina nel corso del convegno Digitalizzare
per semplificare. Trasparenza e controlli per realizzare un efficace
sistema anti corruzione, organizzato
dal Comune di Cremona, in collaborazione con ANCI Lombardia e
RisorseComuni, e svoltosi nella Sala Maffei della Camera di
Commercio. Il convegno si aperto con l'intervento del sindaco Oreste
Perri, affiancato da Attilio
Fontana, presidente di ANCI
Lombardia, da Ines Marini,
presidente del Tribunale di Cremona, e nella veste di moderatore, da
Maria Vittoria Ceraso,
assessore all'Innovazione Amministrativa – Sviluppo Informatico e
Nuove Tecnologie del Comune di Cremona, oltre che dal relatore
Alberto Vannucci,
docente all'Università degli Studi di Pisa, che ha trattato il tema
La corruzione in Italia:
dimensioni, fattori facilitanti, politiche di contrasto e piani di
prevenzione.
Nella sua
premessa il sindaco Perri ha evidenziato come attualmente l’immagine
dell’Italia sia quella di un paese a elevato grado di corruzione
percepita sia da parte dei cittadini che da parte delle imprese.
Questo ha portato inevitabilmente ad un indebolimento della fiducia
dei cittadini nelle istituzioni, nella classe politica e nella
pubblica amministrazione, a uno svilimento dei principi di buon
governo e di etica pubblica, ad una profonda alterazione della
cultura della legalità. Da un punto di vista più strettamente
economico la corruzione altera il funzionamento del mercato,
penalizzando le imprese sane e limitando o impedendo nuove iniziative
imprenditoriali, riduce i flussi di investimenti esteri e
distribuisce le risorse pubbliche in modo non efficiente.
L’entrata
in vigore della legge n. 190/2012, contenente “Disposizioni per la
prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità
nella pubblica amministrazione”, ha poi ricordato il primo
cittadino, rappresenta un importante momento di discontinuità del
panorama normativo italiano. In particolare la legge si inserisce in
un’intensa quanto rilevante attività legislativa che ha investito
l’organizzazione e il funzionamento della pubblica amministrazione
nel suo complesso negli ultimi anni.
L’azione
riformatrice si è infatti caratterizzata per aver perseguito gli
ormai ineludibili obiettivi di miglioramento della efficienza, della
efficacia e della economicità dell’azione amministrativa mediante
il ricorso a strumenti volti a realizzare, prima, la diffusione della
cultura della valutazione, della qualità e della trasparenza, poi,
la semplificazione, la digitalizzazione e la revisione della spesa
pubblica e, da ultimo, anche il contrasto alla corruzione, ponendo l'
enfasi sulla necessità che occorre prevenire la corruzione e non
solo reprimerla.
“Il
Comune di Cremona – ha spiegato il sindaco Perri - è da tempo
fortemente impegnato in tali percorsi. Innanzitutto attraverso una
sempre maggiore sburocratizzazione dei processi amministrativi
connessi alla fruizione dei servizi, al fine di rendere più snella
l’attività amministrativa dell’Ente e più facilmente
accessibili le strutture amministrative del Comune agli utenti. La
semplificazione amministrativa deve essere infatti intesa non come
un fine, ma come un mezzo per migliorare il rapporto con
l’Amministrazione Pubblica della collettività, dei soggetti
economici, delle formazioni sociali nonché, ovviamente, di tutti
coloro che operano all’interno del sistema amministrativo, grazie
anche al ripensamento ed alla riprogettazione dei processi aziendali
finalizzati all’erogazione di servizi”.
“In
questo senso semplificazione amministrativa - ha poi spiegato Oreste
Perri - equivale a rendere più chiaro, snello, facile e
comprensibile, il funzionamento dell’Amministrazione Pubblica. Ciò
può essere assicurato attraverso l’eliminazione di inutili
passaggi procedurali, adempimenti e controlli che appesantiscono,
spesso in maniera rilevante sia l’attività degli Uffici che le
modalità di accesso dei cittadini ai Servizi dell’Ente. A tali
benefici si assommano anche quelli relativi ai conseguenti risparmi
in termini economici di costi diretti ed indiretti che vengono a tal
punto ad essere eliminati o fortemente attenuati sia in favore della
Pubblica Amministrazione che degli utenti stessi. In tale contesto
assume rilevanza anche l’attività di delegificazione, ovvero di
eliminazione di disposizioni normative oramai superate o di
accorpamento di disposizioni contenute in Regolamenti diversi in
unici Testi Regolamentari caratterizzati dalla omogeneità delle
materie disciplinate con conseguenti agevolazioni nella
consultazione. Nel Comune di Cremona siamo passati da 144 regolamenti
agli attuali 96. A tutto ciò si sono affiancati importanti percorsi
di digitalizzazione in molti ambiti dell'ente con l'introduzione di
importanti strumenti come l'albo pretorio on line, la firma digitale,
la posta elettronica certificata, le determine e le delibere in
formato digitale, giunta on line, consiglio comunale on line,
GeoPortale, le pratiche edilizie on line. Tali azioni hanno sinora
consentito e consentono un sostanziale allineamento del Comune di
Cremona rispetto agli obblighi previsti dalla normativa vigente in
materia di trasparenza e anticorruzione, rendendo il nostro Ente uno
dei Comuni più ottemperanti a livello nazionale”.
Il convegno
è stato dunque un momento di approfondimento e di confronto su
queste tematiche complesse e un'occasione per mettere in evidenza le
buone prassi messe in atto in questi ambiti al fine di uno scambio
reciproco di esperienze arricchenti per tutti.