Una
ricerca sulle condizioni e i bisogni delle famiglie con bambini in
età compresa tra 0 e 3 anni sarà realizzata dall'Assessorato
all'Istruzione utilizzando risorse interne del Settore Politiche
Educative ed avvalendosi della collaborazione di altri Settori
dell'Ente, quali, ad esempio Affari Sociali, Servizio Elaborazione
Dati, Pari Opportunità, Centro Interculturale. La ricerca
coinvolgerà operatori e gestori dei servizi pubblici e di quelli
privati convenzionati. I temi di indagine riguarderanno le modalità
scelte dalle famiglie nella gestione e cura dei bambini; le
motivazioni delle scelte; gli eventuali problemi di organizzazione e
conciliazione dei tempi di vita; i bisogni esistenti e/o necessità
percepite sul piano dell’organizzazione e delle relazioni. I
risultati dell’indagine saranno utilizzati a supporto della
programmazione dei servizi per l’anno educativo 2015-2016 e per
impostare una fruttuosa collaborazione con i gestori privati.
“Nonostante il drammatico calo di risorse degli ultimi anni –
motiva questa iniziativa la vice sindaco con delega all'Istruzione
Maura Ruggeri - gli sforzi dell’amministrazione comunale
devono cercare di garantire le possibilità di accesso e utilizzo di
servizi di cura per le famiglie che ne hanno necessità. In questo
senso il Comune ragiona non solo in un’ottica di gestione diretta
di servizi, ma anche come promotore e garante di un sistema locale.
Proprio per cercare di indirizzare gli interventi nel modo più
efficace si pone la necessità di compiere un approfondimento
rispetto alla situazione delle famiglie con bambini piccoli nella
nostra città. Tale approfondimento dovrebbe offrire una base di
conoscenza utile rispetto alla futura programmazione non solo dei
servizi comunali, ma anche di quelli privati. In particolare si
partirà dalla rete già esistente con i nidi privati che avevano
partecipato alla definizione della Carta dei Servizi in rete e con i
quali sono state sottoscritte convenzioni negli ultimi anni”.
Il
piano di lavoro prevede un momento iniziale di coinvolgimento e
condivisione con i gestori dei nidi privati e con le coordinatrici
dei nidi comunali, la realizzazione di due focus, uno con operatrici
e coordinatrici di strutture e uno con un gruppo di genitori. I due
focus hanno lo scopo di meglio entrare nel dettaglio delle questioni
da affrontare ed elaborare le domande di ricerca. Sarà svolta
un'indagine tramite questionario telefonico su un campione casuale
costituito da circa il 14% della popolazione complessiva (la
popolazione è di 1296 nuclei al 10 ottobre quindi il campione
sarebbe di 185 nuclei circa). Verrà realizzata una serie di
interviste più dettagliate su famiglie individuate in modo mirato in
grado di rappresentare tipologie famigliari significative (famiglie
numerose, famiglie monogenitoriali, famiglie che hanno utilizzato il
nido o che hanno scelto di non utilizzarlo, italiane e straniere). Il
tutto si concluderà con un passaggio di restituzione nei focus per
discutere i dati.
“In tutta Italia e anche a Cremona – aggiunge
la vice sindaco Maura Ruggeri - negli ultimi mesi e anni lo scenario
dei servizi per l’infanzia è stato segnato da una serie di
cambiamenti determinati innanzitutto dalla crisi economica e dagli
effetti che questa ha avuto sull’organizzazione delle famiglie e
sulle condizioni di lavoro e finanziarie dei comuni e degli altri
soggetti gestori di servizi. Un po’ in tutto il Paese si sono
ridotte le richieste di iscrizione agli asili nido e anche nella
scuola per l’infanzia si sono posti problemi di frequenza dovuti
alla difficoltà, da parte di alcune famiglie, di sostenere il costo
della tariffa per la ristorazione. Allo stesso tempo vi sono altri
fattori, quali la frammentazione sociale, la rarefazione delle reti
parentali e delle reti di relazione, la diversificazione dei tempi di
vita, solo per citarne alcuni, che definiscono un quadro problematico
e che, accentuati dalla crisi economica, hanno contribuito ad
accrescere il disorientamento e la difficoltà delle famiglie a
gestire le questioni quotidiane”.
In questo scenario
l'Amministrazione comunale ritiene che l’organizzazione e la
disponibilità di servizi educativi e di cura rappresentino una
variabile importante rispetto alla qualità di vita e anche alle
scelte di vita delle famiglie. I servizi per la prima infanzia
possono avere una valenza strategica, nel senso che consentono di
perseguire contemporaneamente diversi obiettivi condivisibili:
conciliazione tra vita familiare e lavoro, dunque rimozione degli
ostacoli alla crescita dell’attività femminile e alle possibilità
di carriera per le donne; sostegno alle coppie che desiderano avere
figli; contrasto precoce delle disuguaglianze e dell’esclusione
sociale; integrazione delle famiglie immigrate, nonché un primo
passo fondamentale nella costruzione del capitale umano.