Venerdì
17 ottobre alle ore 17,30 sarà inaugurata negli spazi del Museo
Archeologico di San Lorenzo Uno
più uno uguale a tre,
ciclo di quattro mostre di arte contemporanea che si susseguiranno
sino a febbraio 2015. Il titolo dell'iniziativa è legato al
paradosso di Zenone, tra un punto e un altro ce ne sta sempre un
terzo … e così fino all'infinito. Ettore Favini, curatore del
ciclo di mostre, ha scelto come cornice l'ex basilica di San Lorenzo
in quanto “l'arte dovrebbe ritornare ad uno stato di contemplazione
silenziosa delle opere, in un luogo che sia legato in qualche modo
con una dimensione 'altra'. La pittura viene spesso bistrattata e
demonizzata ma è una delle forme più intellettuali di fare arte
oggi.” Per questo la scelta del luogo è ricaduta sulla sede del
Museo Archeologico, ricavato in una una delle chiese più antiche di
Cremona. Durante gli scavi archeologici, al suo interno, sono venute
alla luce una necropoli paleocristiana e una romana, oltre all'antica
via Postumia. Questo luogo diventa quindi la metafora perfetta della
pittura, un luogo a strati come velature di olio su una tela.
Sarà
Pierpaolo Campanini
con la mostra La pittura
oggi per me è solo un desiderio a
dare avvio a questa
iniziativa che, dal 18 ottobre prossimo, si potrà visitare sino
all'11 novembre. Pierpaolo Campanini è nato a Cento (FE) nel 1964,
l'origine delle sue opere è nella realizzazione di composizioni
scultoree fatte di oggetti ordinari assemblati in equilibrio
precario. Il suo lavoro è stato presentato in numerose mostre
personali e collettive in prestigiosi musei in Italia e all’estero:
MAXXI (Roma), Fondazione Querini Stampalia (Venezia) e Museum of
Contemporary Art Chicago.
Campanini si riferisce alla sua
pittura come a un desiderio, non come un'origine, da qui il titolo
della mostra. “La pittura non è la prima cosa che ho fatto, non è
l'origine – dichiara l'autore -. Ho cominciato più tardi ma l'ho
desiderata veramente molto tempo dopo! Tuttavia essa ha portato un
certo disordine nei miei pensieri organizzati, ma c'è voluto tempo.
Nel disordine piano piano sono emersi aspetti seppelliti nella
memoria, argomenti tralasciati in conversazioni dimenticate, cose
viste con la coda dell'occhio. Ultimamente ricompaiono i gerani che
mia madre coltivava ben prima che delle piante mi importasse
qualcosa. I gerani della mamma crescevano come rampicanti dato che
mai venivano rinnovati e rimanevano per anni nello stesso vaso. Erano
piante vecchie. Talvolta mi ricompare questa immagine quando dipingo.
Faccio i conti con una specie di ricordo e di nostalgia che un tempo
avrei scacciato violentemente. In questa mostra presento un quadro
con un cespuglio di acanto. Questo è un cespuglio che ho già
dipinto più volte . La pianta di acanto vive bene all'ombra ma il
mio sta al sole cocente, è nato lì e subisce continui shock idrici
per il luogo caldissimo. Questa pianta è una scultura.”
I prossimi
appuntamenti saranno:
Gianni Politi dal 14 dicembre al 7 gennaio 2015
Pierpaolo Campanini (1964 Cento, Ferrara)
La sua pratica artistica trova origine nella realizzazione di ibride composizioni scultoree, fatte di oggetti ordinari assemblati in precario equilibrio. Il suo lavoro è stato presentato in numerose mostre personali e collettive in prestigiosi musei in Italia e all’estero, tra cui Museum of Contemporary Art (Chicago), MAXXI (Roma), Le Consortium (Chicago), Fondazione Querini Stampalia (Venezia).
Ettore Favini (1974 Cremona)
Gli interventi di Favini sono organici nel senso che non restano immutabili ma, al contrario, cambiano nel tempo e nello spazio in cui si trovano a reagire. Senza alcuna modifica meccanica Favini interroga tempo, memoria e paesaggio. Ha esposto tra gli altri: SongEun Art Space, Seoul; Futura Space, Praga; ISCP New York, Italian Academy, NY; American Academy, Roma; Villa Medici, Roma; Galleria d'Arte Moderna Milano.