Inaugurata
oggi pomeriggio, negli spazi espositivi del Museo del Violino, la
mostra, curata da Marco Muniz, La nascita di MAGNUM - Robert
Capa Henri Cartier-Bresson George
Rodger David Seymour , che rimarrà aperta al pubblico dal
31 ottobre fino all'8 febbraio 2015. La mostra esplora la nascita
della più celebre agenzia fotografica del mondo, la Magnum Photos. E
lo fa attraverso le immagini di coloro che di quella nuova, grande
avventura furono i primi protagonisti. Il 22 maggio del 1947, dopo
alcune riunioni presso il ristorante del Museum of Modern Art di New
York, viene iscritta al registro delle attività americane la “Magnum
Photos Inc”, nome che prendeva spunto dalla celebre bottiglia di
champagne. A firmare erano Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, George
Rodger, David Seymour e William Vandivert. Nasceva così una realtà
che era concretizzazione di una lunga riflessione avviata da Robert
Capa durante la guerra civile spagnola e che, negli anni, era stata
estesa anche ai fotografi che frequentava (Nella foto: Immigrants
arriving at Sha'ar Ha'aliyah at the camp of Rosh Hay'n, where they
had to stay until
housing was found for them. Haïfa, Israël. 1948. ©
Robert Capa / International Center of Photography / Magnum Photos).
Un progetto
che si fondava sulla tutela del lavoro del fotografo e sul rispetto
degli associati diritti fotografici. Attraverso la formula della
cooperativa, i fotografi diventavano proprietari del loro lavoro,
prendevano decisioni collettivamente, proponevano autonomamente alle
testate i propri lavori per non rimanere assoggettati alle esigenze
editoriali delle riviste, e rimanevano proprietari dei negativi,
garantendo così un pieno controllo sulla diffusione delle immagini.
Un controllo che si estendeva anche ad un minuzioso controllo dei
testi delle didascalie associate alle foto e al perentorio divieto di
manipolare le immagini. Con questi presupposti, e con la qualità del
lavoro dei suoi soci, Magnum diventa ben presto un riferimento nel
mondo del fotogiornalismo. Magnum rappresentava così una diretta
conseguenza del grande sviluppo nella stampa illustrata e delle
agenzie fotogiornalistiche che era avvenuto durante i due conflitti
mondiali.
A
peasant girl leading her family's horse back from the fields to her
cave home. Matera,
Basilicata,
Italy. 1948. © David Seymour / Magnum Photos
Fin dai
suoi esordi viene prevista, per ogni fotografo, una suddivisione
geografica dove operare: Henri Cartier-Bresson in Oriente, David
Seymour l’Europa, William Vandivert l’America, George Rodger il
Medio Oriente e l’Africa e Robert Capa piena libertà d’azione
nel mondo.
L’avventura
di Magnum, o meglio gli esordi di essa, viene raccontata al Museo del
Violino da un corpus di circa 120 fotografie che rappresentano una
vera eccezionalità: per la prima volta infatti i primi reportage dei
fondatori di Magnum vengono raccolti assieme permettendo di costruire
uno straordinario spaccato sull’avvio di questa agenzia. Inoltre è
occasione per avviare una riflessione sul ruolo del fotogiornalismo e
sulle trasformazione che Magnum innescò in questo settore.
An
astrologer's shop in the mill workers' quarter of Parel. Maharashtra,
Bombay, India.
1947.
© Henri Cartier-Bresson / Magnum Photos
|
Ad introdurre il percorso espositivo è una sezione dedicata a Robert
Capa “prima di Magnum”, con celebri immagini della guerra civile
spagnola, di quella del conflitto fra Cina e Giappone e della seconda
guerra mondiale. A seguire, quattro selezioni legate ai primi
reportage realizzati di Rodger, Cartier-Bresson, Seymour e dallo
stesso Capa per Magnum. Si tratta del reportage di Capa dedicato alla
nascita dello stato di Israele con una particolare attenzione ai
campi di rifugiati, il reportage di George Rodger dedicato alla tribù
dei Nubas in Sudan, il lavoro di Henri Cartier-Bresson dedicato
all’India con le ultime fotografie scattate a Gandhi prima che
fosse assassinato nel gennaio del 1948 ed infine le fotografie di
David Seymour incentrato sulle conseguenze del secondo conflitto
mondiale in Europa, con una particolare attenzione al dramma degli
orfani di guerra.
La mostra
sarà arricchita da una serie di iniziative dedicate ad approfondire
il lavoro di ognuno di questi grandi fotografi, ma contemporaneamente
offrire occasioni di riflessione sul ruolo del fotogiornalismo.
Il
catalogo, firmato Silvana Editoriale, raccoglie una serie di
interviste ad importanti figure del mondo della fotografia a livello
internazionale incentrate sul ruolo del fotogiornalista. Come afferma
il curatore Marco Minuz “questo progetto reso possibile grazie ad
una forte partnership con Magnum, permetterà al visitatore di
comprendere un passaggio fondamentale della storia del
fotogiornalismo che è rappresentato dalla nascita di Magnum. Per la
prima volta questi reportage vengono confrontanti assieme permettendo
di cogliere le straordinarie personalità di questi fotografi, ma al
contempo riflettere sul ruolo del fotogiornalismo nel mondo
dell’informazione”.
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David
Seymour (Chim) viene incaricato, nel 1948, dall'UNICEF di
realizzare un reportage dedicato ai bambini bisognosi nell'Europa del
dopoguerra. In dodici settimane viaggia in Polonia, Ungheria,
Austria, Germania, Italia e Grecia. Successivamente lavora ad un
progetto sulla Città del Vaticano, si stabilisce in Italia,
fotografa gli eventi politici europei e la nascita dello Stato di
Israele. Nel percorso espositivo vengono raccolte 25 fotografie di
Seymour riferite ai bambini orfani di guerra e a numerosi reportage
che realizzò in Europa nei primi anni del dopoguerra.
Henri
Cartier-Bresson, giunge in India subito dopo la proclamazione
d'Indipendenza avvenuta nell'agosto 1947. Il 30 gennaio 1948,
Cartier-Bresson, grazie alle sue conoscenze, ottiene un incontro con
il Mahatma Gandhi. Meno di un ora dopo la fine di quella
conversazione Gandhi sarebbe stato ucciso da un estremista indù.
Cartier-Bresson documenterà i funerali del padre spirituale indiano.
“Life” prontamente contatterà l'ufficio parigino di Magnum per
acquistare i diritti delle foto. La sezione
dedicata a Cartier-Bresson raccoglie 25 celebri fotografie di questa
esperienza indiana.
George
Rodger, traumatizzato dall'orrore dei campi di concentramento di
Bergen- Belsen (è il primo fotografo ad entrarvi nel 1945),
pianifica un viaggio in Africa con la moglie Cicely desideroso di
occuparsi di culture “primordiali” ancora legate alla natura.
Realizza il reportage sulla comunità dei Nuba in Kordofan (Sudan)
che verrà pubblicato nel 1955 da Delpire in un volume dal titolo
“Villages des Noubas”. La mostra, anche in questo caso, riunirà
assieme 25 immagini realizzate da Rodger.
Robert
Capa, dal 1948, si occupa con costanza di reportage dedicati alla
nascita dello Stato di Israele; in particolare in tre viaggi
testimonierà la nascita dello stato Israeliano e il problema dei
campi profughi. La sezione dedicata a Capa raccoglierà circa trenta
fotografie delle sue più celebri realizzate in Spagna, Cina e in
Europa durante il secondo conflitto mondiale; contemporaneamente una
selezione di circa 15 foto del suo reportage dedicato a Israele.
La nascita
di MAGNUM. Robert Capa Henri Cartier-Bresson George Rodger David
Seymour
Cremona,
Museo del Violino, piazza Marconi 5
Mostra a
cura di Marco Minuz
Catalogo
Silvana Editoriale
Organizzata
da Magnum Photos, Unomedia e SGP Eventi con il
patrocinio di Regione Lombardia, Provincia di Cremona, Comune di
Cremona e Camera di Commercio di Cremona.
Con il
supporto di Banca Popolare di Milano e delle aziende che sostengono
il Museo del Violino di Cremona, MdV friends.
Apertura:
dal martedì al giovedì dalle 10.00 alle 18.00; dal venerdì alla
domenica dalle 10.00 alle 19.00. Lunedì chiuso. Chiuso il 25 dicembre e il 1° gennaio.
Per
informazioni e prenotazioni visite: 0372 8088804
Ingressi:
6,00 euro intero, 4,00 euro ridotto
Ingresso
mostra e Museo del Violino: 11,00 euro