Dal 14 al 30 settembre la
Sala degli Alabardieri di Palazzo Comunale ospita la mostra antologica del
maestro Paris Cutini Il sottile respiro della vita. L’esposizione, aperta da
lunedì al sabato dalle 10 alle 17, ad ingresso libero, rientra nelle iniziative
dell’Assessorato alla Cultura volte a promuovere l’arte contemporanea non solo
di artisti locali ma anche provenienti da altre zone italiane. Il momento
inaugurale si terrà sabato 14 alle ore 16,00. La mostra presenta un ampio
saggio della produzione creativa del maestro distribuita in oltre cinquant’anni
di attività.
Nato a Pistoia nel 1931,
Paris Cutini vive dal 1933 a Scandiano, dove la sua famiglia si è trasferita.
Ha tenuto la prima personale nel 1962 a Reggio Emilia. Suoi lavori, molti dei
quali premiati, figurano in collezioni private, luoghi pubblici e di culto. La
mostra, curata da Simone Fappanni, è illustrata da un nuovo catalogo. Nel
volume, oltre al testo del curatore e numerose tavole a colori. Durante il
vernissage la violinista Su Ki eseguirà alcuni celebri brani del repertorio
verdiano.
Il pittore Paris Cutini |
La mostra è suddivisa in
cinque sezioni: La vita lungo il Tresinaro e oltre, La Musica, Reperti, Il
sacro nel quotidiano, La grafica. “In tutti i suoi lavori - spiega Simone
Fappanni - Paris Cutini ammanta le sue figure di un realismo quotidiano che
attrae lo spettatore e lo induce alla riflessione. La spiritualità che si
ritrova nei suoi quadri è quella dei gesti quotidiani, della musica che la
riempie e la caratterizza, che pare seguire il sommovimento vitale quasi fosse
un respiro, che cerca nel silenzio di un’attesa risposte che paiono
imperscrutabili, quasi che i suoi ‘personaggi’ fossero avvolti da un’aura di
mistero. Accanto alla lunga serie di pescatori e di personaggi immersi nei loro
impegni di ogni giorno, Cutini ha da sempre affidato a soggetti maschili e
femminili sospesi in un’atmosfera senza tempo il suo messaggio di profonda
umanità. La sua naturale intraprendenza e voglia di conoscere lo hanno spinto,
come artista e come uomo, a mettersi continuamente in gioco, a vedere nella
quotidianità il fulcro essenziale della sua ricerca, dei suoi studi, del suo sentirsi
profondamente attratto dai sommovimenti che animano l’esistenza, sondata con
profondità ma senza mai cedere a facili soluzioni invasive. La compattezza del
tessuto cromatico che caratterizza i suoi lavori, compresi quelli recenti, ci
consegna un apparato rappresentativo che poggia su una linea disegnativa
essenziale ma certa, come bene attestano le grafiche, parecchie delle quali
pubblicate in vari volumi, ma anche una tavolozza ricca di tinte pastellate ove
la raffigurazione diventa rappresentazione delle emozioni e delle sensazioni”.
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