Lunedì 9 settembre si alza
il sipario sulla seconda edizione di Chiacchiere in cortile – Piccola
rassegna di incontri sulle tematiche della famiglia. L’appuntamento è alle ore
21,00 nel cortile del Centro per le Famiglie di largo Madre Agata Carelli,
5. Titolo dell’incontro, condotto da Anna Lazzarini, è
Giovani esperienze precarie. Daranno il loro contributo Vittorio Cigoli dell’Università
Cattolica di Milano, Marco Balzano, autore di Pronti a tutte le partenze (edito da Sellerio, 2013) e Monia Castelli per CGIL,
CISL e UIL. L'ingresso è gratuito.
Prendendo spunto da
un’opera letteraria, si parlerà del precariato e dei suoi risvolti sulla vita familiare: sulla famiglia d'origine,
tra accoglienza, sostegno e incoraggiamento, e sulla famiglia da costruire
nell'ambito di un progetto di vita che appare, spesso, arduo e complicato. E
poi, il sentimento di appartenenza ad un altro tipo di famiglia, che non ha a
che fare con i legami di sangue e con scelte di vita precise, ma che è, per
così dire, assegnata dal caso: la famiglia dei propri simili tenuta
insieme dalla comune esperienza della
precarietà che avvicina ed unisce, crea incontro e solidarietà. L’iniziativa
Chiacchiere in cortile – Piccola rassegna di incontri sulle tematiche della
famiglia è promossa dal Settore
Politiche Sociali del Comune di Cremona con il Centro per le Famiglie.
Co-promotori sono il Centro Interculturale Mondinsieme e il Cisvol.
Vittorio Cigoli
Si
è laureato in Lettere nel 1966 all'Università Cattolica di Milano e ha
conseguito la specializzazione in Psicologia nel 1989 presso l'Università degli
Studi di Torino. Ha insegnato Sociologia della famiglia e della coppia,
Psicopatologia infantile e Psicologia clinica della coppia nelle scuole di
specializzazione in Psicologia dell'Università Cattolica di Milano (1980
-1989), dell'Università degli Studi di Pavia (1981 -1984), dell'Università
degli Studi di Torino (1998 -2000). E'
stato Professore a contratto di Psicologia Sociale presso la Facoltà di
Magistero, Università Cattolica di Brescia (1983 -1990), Straordinario di
Psicologia Sociale presso la Facoltà di Scienze Politiche, Università degli
Studi di Pisa (1990 -1992); Professore ordinario di Psicologia Sociale presso
l'Università Cattolica di Milano dall'anno accademico 1992-1993. Dall'anno
accademico 2000-2001 professore ordinario di Psicologia Clinica delle Relazioni
di Coppia e di Famiglia presso l'Università Cattolica di Milano.
E'
Direttore dell'Alta Scuola di Psicologia "A. Gemelli" (Master,
Workshop e Seminari internazionali), dove dirige i Master Universitari di
Mediazione Familiare e Comunitaria e di Clinica delle relazioni di coppia. E'
responsabile Scientifico del Servizio di Psicologia Clinica per la coppia e la
famiglia del Dipartimento di Psicologia.
Vittorio
Cigoli ha compiuto un iter formativo psicoanalitico, articolandolo con una
formazione in ambito di psicoterapia familiare, sessuologia clinica ed
espressione corporea. Ha esercitato attività clinica dal 1972 al 1993 ed è
consulente clinico e formatore presso alcune scuole accreditate di psicoterapia
in Italia. Ha tenuto vari seminari in Italia e all'estero sulla sua ricerca in
ambito di relazioni familiari e di coppia e sulla psicoterapia. Fa parte del
comitato scientifico di varie riviste scientifiche in ambito psicologico e
psicoterapeutico.
Marco Balzano
E' nato a Milano nel 1978,
dove vive e lavora come insegnate di liceo. Ha esordito nel 2007 con la
raccolta di poesie Particolari in controsenso (LietoColle, Premio
Gozzano). Nel 2008 è uscito il saggio I Confini del sole. Leopardi e il
Nuovo Mondo (Marsilio, Premio Centro Nazionale di Studi Leopardiani). Il
suo primo romanzo è Il figlio del figlio (Avagliano 2010, finalista
Premio Dessì 2010, menzione speciale della giuria Premio Brancati-Zafferana
2011, Premio Corrado Alvaro Opera Prima 2012), tradotto in Germania presso
l'editore Kunstmann.
Scheda del libro Pronti
a tutte le partenze, Sellerio 2013
Il
trentenne, in Italia, è un prodotto tipico, un articolo originale. Forse non
esiste altrove un carattere altrettanto paradossale, forgiato dalla storia e
dallo spirito dei tempi, sospeso tra un'eterna e spossante giovinezza e
un'infinita e immutabile anzianità, magari dello spirito più che del corpo.
Giuseppe, il protagonista di questo romanzo, vive con consapevole, moderata impazienza
tale esitazione indefinita. E' insegnante precario alle scuole superiori di
Salerno e provincia, ha studiato lettere
con passione a tratti démodé, ha vinto un dottorato ancora da terminare
e Dante è l'amata materia della sua specializzazione. Non appena avrà un lavoro
fisso vuole sposarsi con Irene, con cui è fidanzato da qualche anno. La casa è
quasi pronta, la testa è a posto, e invece i guai arrivano tutti insieme. Irene
lo tradisce e lo lascia su due piedi, il Ministero della Pubblica Istruzione
gli taglia le supplenze di italiano e latino. Per fortuna Giuseppe ha una
famiglia concreta, madre umile e tenace, padre col cuore da rivoluzionario e
cervello pieno di buon senso. Ed è proprio papà Vittorio, mentre Giuseppe è
sotto la finestra della ex fidanzata a lanciare sassi, che convince il figlio a
cambiare aria e ad accettare un incarico di tre mesi nel Nord, a Milano. Lassù
di mondo se ne apre un altro. La metropoli appare fosca, la scuola mediocre,
gli studenti disattenti. Giuseppe si trova a vivere con tre ragazzi: un
ingegnere cinese impiegato come tecnico in una multinazionale; un
marocchino che ha la moglie in patria e
fa il cameriere in un ristorante siciliano; un professore precario come lui,
che viene dalle zone terremotate dell'Abruzzo. Diversissimi per origine,
cultura, formazione, i quattro si scoprono tremendamente simili: guadagnano lo
stesso niente, condividono il medesimo nulla, nutrono un identico scontento. Il
mercato del lavoro e della disoccupazione ha di fatto realizzato l'uguaglianza
sociale, annullato le distanze, livellato i desideri e le speranze. I quattro
allora si prendono a cuore a vicenda, si assistono, alimentano un fuocherello e
poi un'energia che forse può diventare una insperata forza di reazione. Tanto
da spingerli ad un lento e agitato risveglio da una sonnolenza che genera
mostri, alla ricerca del coraggio di affrontare ognuno le proprie battaglie e
vincere, in fondo, la stessa guerra.
Monia Castelli
E’ responsabile di NidiL –
Sindacato delle Nuove Identità di Lavoro, il sindacato dei lavoratori atipici e
partecipa all'incontro del 9 settembre 2013 in rappresentanza anche di
ALAI/CISL – Associazione dei Lavoratori Atipici e Interinali e di CPO/UIL –
Coordinamento Per l'Occupazione dei lavoratori atipici.
Anna Lazzarini
Laureata in filosofia alla
Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Milano, ha conseguito il diploma di specializzazione
post laurea in “Gestione della cultura e dello spettacolo” presso l’Università
degli Studi di Bologna e il Dottorato di ricerca in Antropologia ed
Epistemologia della complessità presso l’Università degli Studi di
Bergamo. Al momento è titolare di un
assegno di ricerca presso il Centro di Ricerca sulla Complessità (Ce.R.Co.)
dell’Università di Bergamo.