E’ confermato, per l’anno scolastico in corso, il servizio
di doposcuola, promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili, quale forma
di accompagnamento e sostegno alle famiglie con figli di età compresa tra i 6
ed i 16 anni (obbligo formativo). Il via libera è venuto questa mattina dalla
Giunta comunale alla proposta avanzata in tal senso dall’assessore alle Politiche Educative e Giovanili Jane Alquati.
“Il doposcuola – dichiara al riguardo l’assessore Alquati -
prevede un modello di stretta collaborazione tra ente pubblico e soggetti del
privato sociale accreditati, favorendo la libertà di scelta del cittadino. Il
consolidamento di tale modello consente di implementare la qualità sociale dei
servizi a favore dei minori e delle loro famiglie, grazie anche ad un
aggiornamento costante delle associazioni presenti sul territorio disponibili
all’erogazione di questo servizio.”
Attualmente i soggetti, accreditati presso l’Azienda
Sociale del Cremonese, che erogheranno attività di doposcuola per l’anno
scolastico in corso sono la Società cooperativa sociale Iride, la Società
cooperativa sociale Nazareth e la Società cooperativa sociale L’Umana
Avventura.
Nello specifico, il modello prevede l’erogazione di servizi
di doposcuola, rivolti a ragazzi della fascia d’età tra i 6 ed i 16 anni, che frequentano le scuole primarie,
secondarie di I grado ed il biennio delle scuole secondarie di II grado
cittadine, gestiti direttamente da realtà qualificate del privato sociale del
territorio.
L’integrazione
della quota per la partecipazione settimanale (tre o cinque giorni) alle realtà
del privato sociale sarà in parte a carico del Servizio Politiche Giovanili ed
in parte a carico dell’Azienda Sociale Cremonese. L’Assessorato alle Politiche Giovanili ha chiesto ai referenti delle cooperative di non aumentare i costi del servizio per le famiglie, vista la continuità del modello di servizio offerto.
E’ prevista la creazione di
un tavolo permanente di lavoro nel quale le componenti tecnico-amministrative
dell’Amministrazione (compresi i referenti del Settore Politiche Sociali) si
integrino con quelle delle realtà del privato, in modo da monitorare
l’esperienza attraverso specifici strumenti di valutazione.