Il
Consiglio comunale ha deciso di aderire ai principi ed agli
indirizzi contenuti nella mozione regionale relativa alla riduzione
della quantità dei rifiuti da smaltire ed agli indirizzi da inserire
nel Piano provinciale di gestione dei rifiuti, in fase di redazione,
attivando da subito sul territorio comunale le seguenti azioni:
incentivare il riutilizzo/riuso di materiali evitando che questi
diventino rifiuti, indirizzando da subito azioni da parte del
gestore; ampliare la raccolta differenziata con modalità porta a
porta spinta affinché tutto il territorio comunale sia servito con
questa modalità di raccolta; incentivare una ulteriore
specializzazione nella raccolta differenziata individuando materiali
attualmente conferiti in modo indifferenziato anche con
l’introduzione, a regime della raccolta differenziata, del sistema
della tariffa puntuale che premi chi produce meno rifiuto
indifferenziato (paga quanto butti); incentivare la raccolta di
materiali che possono essere trasformati in materie prime secondarie;
escludere interventi sull’impianto di termocombustione di via S.
Rocco che richiedano, ai fini della compatibilità economica
dell’intervento, un costante conferimento di rifiuti da incenerire,
approvando solo progetti tesi a migliorare il funzionamento
dell’impianto stesso e delle emissioni in atmosfera e chiedere al
gestore analisi e valutazione di soluzioni impiantistiche del
trattamento del rifiuto residuo diverse dall’incenerimento e dal
conferimento in discarica. L’adesione del Comune di Cremona alla
mozione regionale sarà comunicata alla Provincia di Cremona perché
ne prenda atto per la formalizzazione del Piano provinciale di
gestione dei rifiuti in fase di redazione.
“Questi
indirizzi – dichiara l'assessore alle Politiche Educative Francesco
Bordi - collimano con gli obiettivi del Comune di Cremona in tema
di rifiuti. Gli enti locali non possono esimersi dal formulare
indirizzi politici da tradurre in decisioni gestionali per
indirizzare l’operato delle municipalizzate operanti nel settore,
per questo sono state predisposte diverse azioni che vanno in questa
direzione. Tra queste, l’istituzione del servizio di raccolta
differenziata con modalità spinta che raggiungerà quasi il 50%
degli abitanti cremonesi entro il corrente anno, e il 100% entro i
primi mesi 2014, le varie iniziative di sensibilizzazione intraprese
quali 'porta la sporta', le numerose campagne informative e di
sensibilizzazione, l’adesione alla rete di impresa per la
trasformazione della frazione umida dei rifiuti, le campagne per la
riduzione dello spreco alimentare ed altro ancora.”
Il
10 dicembre 2010 è stata recepita nell’ordinamento italiano la
direttiva 2008/98/CE in materia di rifiuti. Tale direttiva ha
introdotto significative novità volte a rafforzare i principi della
precauzione e prevenzione nella gestione dei rifiuti, spesso messi in
secondo piano. Per quanto attiene ai criteri di priorità nella
gestione dei rifiuti, la gestione dei rifiuti deve avvenire in
quest'ordine: prevenzione, preparazione per il riutilizzo,
riciclaggio, recupero di altro tipo, per esempio il recupero di
energia, smaltimento.
La
Comunità europea è a tal proposito intervenuta recentemente
sull’argomento, approvando la soluzione del Parlamento Europeo del
20 aprile 2012 sulla revisione del sesto programma d'azione in
materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo
programma d'azione in materia di ambiente – Un ambiente migliore
per una vita migliore che al punto 32 indica: “.... è
del parere che il settimo Piano Azione Ambiente debba prevedere la
piena attuazione della legislazione sui rifiuti, in particolare il
rispetto della gerarchia, garantendo coerenza con le altre politiche
dell'UE; ritiene che esso debba fissare obiettivi di prevenzione,
riutilizzo e riciclaggio più ambiziosi, tra cui una netta riduzione
della produzione di rifiuti, un divieto di incenerimento dei rifiuti
che possono essere riciclati o compostati, con riferimento alla
gerarchia prevista nella direttiva quadro sui rifiuti e un divieto
rigoroso di smaltimento in discarica dei rifiuti raccolti
separatamente, nonché obbiettivi settoriali per l'efficacia delle
risorse e parametri per l'efficienza dei processi; ricorda che i
rifiuti costituiscono, inoltre, una risorsa che spesso può essere
riutilizzata, assicurando un impiego efficiente delle risorse; invita
la Commissione a studiare come migliorare l'efficacia della raccolta
dei rifiuti provenienti dai prodotti di consumo grazie a
un'espansione dell'applicazione del principio della responsabilità
estesa del produttore, nonché mediante orientamenti riguardanti la
gestione dei sistemi di recupero, raccolta e riciclaggio; sottolinea
la necessità di investire nel riciclaggio delle materie prime e
delle terre rare, in quanto i processi di estrazione, raffinazione e
riciclaggio delle terre rare possono avere gravi conseguenze per
l'ambiente se non vengono gestiti correttamente…”
Successivamente
con l’approvazione del documento “Vivere bene entro i limiti del
nostro pianeta” ha indicato una linea di azioni fino al 2020 ed al
punto 38 indica “..limitare il recupero energetico dei materiali
non riciclabili le discariche, garantire un riciclaggio di elevata
qualità e sviluppare dei mercati per materie prime secondarie…”,
concetto ribadito al successivo punto 41 comma d “i rifiuti
siano gestiti responsabilmente alla stregua di una risorsa,…il
recupero energetico sia limitato ai materiali non riciclabili e le
discariche per materiali riciclabili e sottoposti a compostaggio non
siano più operative”.
A
fronte di queste indicazioni europee il Consiglio regionale lombardo
nella seduta del 2 luglio 2013 ha approvato una mozione concernete
gli interventi in materia di rifiuti che impegnava il Presidente e la
Giunta regionale in fase di redazione del Piano regionale di gestione
dei rifiuti (PRGR) “a dare priorità alle politiche di
riduzione, di riuso e di raccolta differenziata finalizzata al
riciclaggio dei rifiuti urbani; prevedere interventi di
incentivi/disincentivi per i comuni in tema di rispetto delle
percentuali di raccolta differenziata previste dalla normativa anche
agendo sul sistema delle tariffe e sul sistema di convenzioni dei
comuni con gli impianti di smaltimento; verificare la possibilità,
viste le percentuali di raccolta differenziata già oggi raggiunte
(sicuramente migliorabili) e la rete impiantistica attiva in
Lombardia, di passare a un nuovo sistema integrato di raccolta,
trattamento, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti urbani che
marginalizzi il ricorso allo smaltimento in discarica e superi,
gradualmente ma in modi e tempi certi, l’incenerimento dei rifiuti;
intraprendere, anche prima dell’effettiva adozione del PRGR, ogni
iniziativa di propria competenza, affinché non si realizzino
progetti di ampliamento, in termini di capacità di smaltimento
rispetto ai quantitativi ad oggi effettivamente trattati, degli
impianti di incenerimento attualmente esistenti in Lombardia, quali,
a titolo di esempio, Desio, Dalmine, Brescia, Cremona,
Trezzo sull'Adda e Corteolona, utilizzando tutte le leve che la legge
pone in capo alla Regione.”