30 settembre 2013

Accolta la mozione regionale per la riduzione dei rifiuti da smaltire

Il Consiglio comunale ha deciso di aderire ai principi ed agli indirizzi contenuti nella mozione regionale relativa alla riduzione della quantità dei rifiuti da smaltire ed agli indirizzi da inserire nel Piano provinciale di gestione dei rifiuti, in fase di redazione, attivando da subito sul territorio comunale le seguenti azioni: incentivare il riutilizzo/riuso di materiali evitando che questi diventino rifiuti, indirizzando da subito azioni da parte del gestore; ampliare la raccolta differenziata con modalità porta a porta spinta affinché tutto il territorio comunale sia servito con questa modalità di raccolta; incentivare una ulteriore specializzazione nella raccolta differenziata individuando materiali attualmente conferiti in modo indifferenziato anche con l’introduzione, a regime della raccolta differenziata, del sistema della tariffa puntuale che premi chi produce meno rifiuto indifferenziato (paga quanto butti); incentivare la raccolta di materiali che possono essere trasformati in materie prime secondarie; escludere interventi sull’impianto di termocombustione di via S. Rocco che richiedano, ai fini della compatibilità economica dell’intervento, un costante conferimento di rifiuti da incenerire, approvando solo progetti tesi a migliorare il funzionamento dell’impianto stesso e delle emissioni in atmosfera e chiedere al gestore analisi e valutazione di soluzioni impiantistiche del trattamento del rifiuto residuo diverse dall’incenerimento e dal conferimento in discarica. L’adesione del Comune di Cremona alla mozione regionale sarà comunicata alla Provincia di Cremona perché ne prenda atto per la formalizzazione del Piano provinciale di gestione dei rifiuti in fase di redazione.

Questi indirizzi – dichiara l'assessore alle Politiche Educative Francesco Bordi - collimano con gli obiettivi del Comune di Cremona in tema di rifiuti. Gli enti locali non possono esimersi dal formulare indirizzi politici da tradurre in decisioni gestionali per indirizzare l’operato delle municipalizzate operanti nel settore, per questo sono state predisposte diverse azioni che vanno in questa direzione. Tra queste, l’istituzione del servizio di raccolta differenziata con modalità spinta che raggiungerà quasi il 50% degli abitanti cremonesi entro il corrente anno, e il 100% entro i primi mesi 2014, le varie iniziative di sensibilizzazione intraprese quali 'porta la sporta', le numerose campagne informative e di sensibilizzazione, l’adesione alla rete di impresa per la trasformazione della frazione umida dei rifiuti, le campagne per la riduzione dello spreco alimentare ed altro ancora.”

Il 10 dicembre 2010 è stata recepita nell’ordinamento italiano la direttiva 2008/98/CE in materia di rifiuti. Tale direttiva ha introdotto significative novità volte a rafforzare i principi della precauzione e prevenzione nella gestione dei rifiuti, spesso messi in secondo piano. Per quanto attiene ai criteri di priorità nella gestione dei rifiuti, la gestione dei rifiuti deve avvenire in quest'ordine: prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero di altro tipo, per esempio il recupero di energia, smaltimento.

La Comunità europea è a tal proposito intervenuta recentemente sull’argomento, approvando la soluzione del Parlamento Europeo del 20 aprile 2012 sulla revisione del sesto programma d'azione in materia di ambiente e la definizione delle priorità per il settimo programma d'azione in materia di ambiente – Un ambiente migliore per una vita migliore che al punto 32 indica: “.... è del parere che il settimo Piano Azione Ambiente debba prevedere la piena attuazione della legislazione sui rifiuti, in particolare il rispetto della gerarchia, garantendo coerenza con le altre politiche dell'UE; ritiene che esso debba fissare obiettivi di prevenzione, riutilizzo e riciclaggio più ambiziosi, tra cui una netta riduzione della produzione di rifiuti, un divieto di incenerimento dei rifiuti che possono essere riciclati o compostati, con riferimento alla gerarchia prevista nella direttiva quadro sui rifiuti e un divieto rigoroso di smaltimento in discarica dei rifiuti raccolti separatamente, nonché obbiettivi settoriali per l'efficacia delle risorse e parametri per l'efficienza dei processi; ricorda che i rifiuti costituiscono, inoltre, una risorsa che spesso può essere riutilizzata, assicurando un impiego efficiente delle risorse; invita la Commissione a studiare come migliorare l'efficacia della raccolta dei rifiuti provenienti dai prodotti di consumo grazie a un'espansione dell'applicazione del principio della responsabilità estesa del produttore, nonché mediante orientamenti riguardanti la gestione dei sistemi di recupero, raccolta e riciclaggio; sottolinea la necessità di investire nel riciclaggio delle materie prime e delle terre rare, in quanto i processi di estrazione, raffinazione e riciclaggio delle terre rare possono avere gravi conseguenze per l'ambiente se non vengono gestiti correttamente…”

Successivamente con l’approvazione del documento “Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta” ha indicato una linea di azioni fino al 2020 ed al punto 38 indica “..limitare il recupero energetico dei materiali non riciclabili le discariche, garantire un riciclaggio di elevata qualità e sviluppare dei mercati per materie prime secondarie…”, concetto ribadito al successivo punto 41 comma d “i rifiuti siano gestiti responsabilmente alla stregua di una risorsa,…il recupero energetico sia limitato ai materiali non riciclabili e le discariche per materiali riciclabili e sottoposti a compostaggio non siano più operative”.

A fronte di queste indicazioni europee il Consiglio regionale lombardo nella seduta del 2 luglio 2013 ha approvato una mozione concernete gli interventi in materia di rifiuti che impegnava il Presidente e la Giunta regionale in fase di redazione del Piano regionale di gestione dei rifiuti (PRGR) “a dare priorità alle politiche di riduzione, di riuso e di raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio dei rifiuti urbani; prevedere interventi di incentivi/disincentivi per i comuni in tema di rispetto delle percentuali di raccolta differenziata previste dalla normativa anche agendo sul sistema delle tariffe e sul sistema di convenzioni dei comuni con gli impianti di smaltimento; verificare la possibilità, viste le percentuali di raccolta differenziata già oggi raggiunte (sicuramente migliorabili) e la rete impiantistica attiva in Lombardia, di passare a un nuovo sistema integrato di raccolta, trattamento, riciclaggio e smaltimento dei rifiuti urbani che marginalizzi il ricorso allo smaltimento in discarica e superi, gradualmente ma in modi e tempi certi, l’incenerimento dei rifiuti; intraprendere, anche prima dell’effettiva adozione del PRGR, ogni iniziativa di propria competenza, affinché non si realizzino progetti di ampliamento, in termini di capacità di smaltimento rispetto ai quantitativi ad oggi effettivamente trattati, degli impianti di incenerimento attualmente esistenti in Lombardia, quali, a titolo di esempio, Desio, Dalmine, Brescia, Cremona, Trezzo sull'Adda e Corteolona, utilizzando tutte le leve che la legge pone in capo alla Regione.”

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