La Giunta comunale ha approvato,
con voto unanime, gli interventi di competenza del Settore Politiche Educative
a favore dei residenti nel territorio comunale di Cremona colpiti dalla crisi
economica. “In base ad una fase di verifica e
concertazione con le organizzazioni sindacali avvenuta il 5 settembre scorso ed
iniziata insieme all’assessore Luigi Amore sul ‘fondo asili’ - dichiara
l’Assessore Jane Alquati - ho portato all’attenzione della Giunta la
proposta di delibera con gli indirizzi per gli interventi a favore dei
residenti nel territorio comunale colpiti dalla crisi economica concernenti
l’esonero dal pagamento delle tariffe dell’asilo nido e della ristorazione
scolastica della scuola per l’infanzia comunale e statale e della scuola
primaria, o la riduzione delle quote dovute dalle famiglie, a decorrere dal
mese di ottobre 2013. In questo modo l’Amministrazione comunale da’ una
risposta concreta alle persone che versano in condizioni di effettivo disagio
economico, stabilendo nel contempo alcune misure per verificare il perdurare
delle condizioni di coloro che avanzano richiesta di esenzione o riduzione.
Vengono così attuati i contenuti presenti nell’intesa raggiunta con le
organizzazioni sindacali con le quali il confronto è stato utile e
costruttivo.”
“Considerata la difficile
situazione economica - dichiara a sua volta il sindaco Oreste Perri - mi
ero pubblicamente impegnato a verificare ogni strada che potesse essere
intrapresa per sostenere le famiglie che effettivamente necessitano di un
sostegno. Con la decisione presa oggi in Giunta facciamo un importante passo
per mitigare l’impatto che la crisi ha sulla vita quotidiana delle
famiglie. Uno sforzo reso possibile
grazie al lavoro compiuto in sinergia dagli assessori Alquati e Amore
attraverso un confronto ad ampio raggio con le parti sociali.”
“Abbiamo contribuito ad aggiornare il protocollo
‘anti crisi’ sottoscritto nel 2009, per la parte che riguarda il supporto al
reddito delle famiglie con bambini in età prescolare e scolare, nella
convinzione che Il servizio scuola e di ristorazione non deve mai venir meno
per i bambini. Abbiamo inoltre proposto di modificarne la
struttura, basando l’impianto sul principio
della linearità: la compartecipazione delle famiglie al costo del
servizio, deve cioè rapportarsi al loro reddito”, dichiarano le segreterie
confederali CGIL, CISL e UIL, che aggiungono: “Il riferimento
saranno le fasce ISEE introdotte dalla
proposta sindacale, per l’abbattimento delle tariffe degli asili nido. Le
famiglie maggiormente colpite dalla crisi (che purtroppo continuerà i suoi
effetti ancora per molto tempo), avranno l’opportunità, attraverso le
esenzioni, di garantire comunque ai loro figli la frequenza della scuola. Il
sindacato si augura che i principi che nel protocollo trovano conferma,
pervadano anche le successive scelte che il Comune vorrà intraprendere”.
Queste le misure previste:
Servizio Asili Nido
Per poter accedere
all’esenzione sarà necessario rientrare nei seguenti casi:
due genitori disoccupati che non percepiscono
reddito derivante da ammortizzatori sociali e/o in mobilità non indennizzata
unico genitore disoccupato che non percepisce
reddito derivante da ammortizzatori sociali e/o in mobilità non indennizzata di
nucleo monogenitoriale
un solo genitore disoccupato che non percepisce
reddito derivante da ammortizzatori sociali e/o in mobilità non indennizzata
che sia unico produttore di reddito
che presentano i
seguenti requisiti:
- disoccupazione e/o mobilità non indennizzata intervenuta
successivamente al 1° gennaio 2010;
- immediata disponibilità al lavoro documentata dal Centro per l’impiego competente;
la situazione di
esenzione è prevista per gli utenti che già frequentano o per modifiche della
situazione lavorativa in corso di anno scolastico. Per ottenere l’esenzione la
condizione lavorativa dovrà essere confermata o modificata ogni mese presso gli
uffici del Settore Politiche Educative.
Per poter accedere
alla riduzione sarà necessario rientrare nei seguenti casi:
due genitori in cassa integrazione e/o in mobilità
indennizzata;
unico genitore in cassa integrazione e/o in mobilità
indennizzata di nucleo monogenitoriale;
un solo genitore in cassa integrazione e/o in
mobilità indennizzata che sia unico produttore di reddito:
che presentano il
seguente requisito: cassa integrazione e/o in mobilità indennizzata intervenuta
successivamente al 1° gennaio 2010
La riduzione comporta
il pagamento della tariffa ridotta corrispondente alle fasce ISEE previste del
Settore Politiche Sociali per quanto riguarda l’utilizzo del “fondo asili
nido”.
Servizio
Ristorazione Scolastica (scuola infanzia comunale e statale e scuola primaria)
Per poter accedere
all’esenzione sarà necessario rientrare nei seguenti casi:
due genitori disoccupati che non percepiscono
reddito derivante da ammortizzatori sociali e/o in mobilità non indennizzata;
unico genitore disoccupato che non percepisce
reddito derivante da ammortizzatori sociali e/o in mobilità non indennizzata di
nucleo monogenitoriale;
un solo genitore disoccupato che non percepisce
reddito derivante da ammortizzatori sociali e/o in mobilità non indennizzata
che sia unico produttore di reddito;
che presentano i
seguenti requisiti:
- disoccupazione e/o mobilità non indennizzata intervenuta successivamente al 1° gennaio 2010;
- immediata disponibilità al lavoro documentata dal Centro per l’impiego competente.
La richiesta di accesso
alle agevolazioni dovrà essere presentata e rinnovata entro la prima settimana
di ogni mese attraverso una propria dichiarazione dello stato di necessità e
rinnovando, dove possibile, le relative attestazioni. Nel caso in cui la
richiesta non venga rinnovata il Settore Politiche Educative applicherà la
tariffa intera. Le agevolazioni verranno applicate a partire dalle quote dovute
per il mese di ottobre 2013.
La Giunta ha inoltre deciso di integrare la
delibera del 29 agosto 2013, relativa all’approvazione delle modalità di
utilizzo del “fondo asili nido”, dando atto che nella casistica delle famiglie
interessate viene inserita quella riferita ai nuclei familiari con due genitori
studenti universitari o un genitore studente universitario e un genitore
lavoratore. E’ stata infatti compiuta una verifica e sono emersi alcuni casi di
nuclei composti da un genitore lavoratore e da uno studente universitario,
nonché casi di coppie di genitori entrambi studenti universitari. Valutato che
la regolare frequenza ai corsi universitari non consente la possibilità di
accudire personalmente i figli, si è ritenuto opportuno accomunare lo stato di
genitore studente a quello di genitore lavoratore purché presenti idonea
documentazione che attesti la regolare frequenza dei corsi di studio. Tutto
questo è in linea con gli accordi intercorsi con le organizzazioni sindacali.