Uno degli obiettivi più rilevanti dell’Amministrazione è promuovere e rendere più attrattivo il territorio comunale favorendo strategie legate alla tematica del lavoro, delle politiche a sostegno dell’innovazione, della sperimentazione, dello sviluppo, del potenziamento dell’imprenditoria locale e la riqualificazione del territorio. Per favorire questo, è stato un Pacchetto localizzativo che contiene misure di natura amministrativa ed economica da offrire ai potenziali investitori esterni. Il Pacchetto localizzativo, frutto di un percorso partecipato, caratterizzato dal dialogo e dal confronto con tutti i portatori di interesse, è stato approvato dal Consiglio comunale il 30 settembre 2013. Con lo stesso spirito partecipativo, in mattinata, nella Sala Mercanti della Camera di Commercio, grazie ad un'iniziativa promossa dall'Assessorato alla Pianificazione Urbanistica, questo importante provvedimento non solo è stato illustrato nei suoi contenuti, ma è stato oggetto di un dibattito che ha visto intervenire i rappresentanti delle varie associazioni di categoria e degli ordini professionali. Un dibattito dal quale sono emersi interessanti spunti di riflessione, utili per ulteriori approfondimenti ed interventi futuri, in quanto, come ha spiegato nel suo intervento l'assessore alla Pianificazione Urbanistica Federico Fasani, le misure varate dall'Amministrazione sono un punto di partenza, non di arrivo, pensate in modo da tenere conto delle future trasformazioni, delle modifiche normative, adattandosi alla dinamica evolutiva che contrassegnerà lo sviluppo economico del nostro Paese.
L'incontro
si è aperto con il saluto di Giandomenico Auricchio,
presidente della Camera di Commercio, in qualità di padrone di casa,
che ha individuato nel Pacchetto localizzativo un valido contributo a
rafforzare la capacità competitiva del territorio, un tassello
importante per attrarre nuove imprese e da sviluppare soprattutto in
vista del futuro, in in particolare di un evento rilevante qual è
EXPO 2015.
“L’idea
di creare un pacchetto localizzativo rivolto alle attività
produttive e del terziario avanzato che investono nel comune di
Cremona è nata dall’allora assessore all’Urbanistica Carlo
Malvezzi - ha dichiarato quindi il sindaco Oreste Perri
- poi condotto a termine dall'assessore Federico Fasani. Un lavoro
che è stato possibile grazie ad un virtuoso percorso di
partecipazione che ha visto la stretta collaborazione tra il Comune e
i rappresentanti delle associazioni di categoria, dai quali sono
stati pervenuti contributi, spunti e riflessioni poi sviluppati ed
inseriti nel documento approvato dal Consiglio comunale”.
“L’internazionalizzazione
dei mercati e degli investimenti - ha aggiunto il sindaco - ha avuto
tra le dirette conseguenze quella di intensificare la competizione
tra aree geografiche, stimolando i protagonisti della vita economica
e politica locale ad impostare delle vere e proprie strategie di
'marketing d’area' che hanno come obiettivo quello di migliorare la
capacità di attrazione del territorio nei confronti degli
investitori esterni. In un contesto di concorrenza sempre più
intensa, le imprese ricercano quelle aree che, in base alle
caratteristiche economiche, territoriali, infrastrutturali,
finanziarie e politiche, sono lpiù 'interessanti' sia in termini di
maggiori ricavi, sia di minori costi di gestione, sia di risparmio
sugli investimenti e sui costi per l'avvio dell'attività (ad
esempio, possibilità di ottenere incentivi pubblici o condizioni
creditizie particolarmente favorevoli)”.
Il
sindaco ha inoltre ricordato come il cambiamento dei modelli di
sviluppo, e il contestuale incremento dei contenuti tecnologici della
produzione, abbiano profondamente trasformato le esigenze delle
imprese e, di conseguenza, si sia decisamente modificato l'insieme di
fattori localizzativi che spingono gli investitori a insediare la
propria attività in un’area piuttosto che in un’altra. In
passato, ad esempio, per gli insediamenti industriali assumeva grande
importanza la disponibilità di alcuni fattori: le materie prime da
utilizzare, le risorse di tipo minerario, l’acqua (che veniva usata
come materia prima, o come veicolo per gli scarichi industriali, o
ancora come fonte energetica).
Oggi
sono cambiate le ragioni che spingono le imprese a stabilirsi in
un’area piuttosto che in un’altra. Gli elementi che oggi vengono
tenuti in considerazione sono decisamente mutati: la dotazione di
infrastrutture del territorio, che comprende sia le strutture di base
(quelle di trasporto) sia le cosiddette utilities (ad esempio,
un’adeguata rete per l’elettricità, o una efficiente rete per le
telecomunicazioni); la presenza di un adeguato bacino di manodopera,
sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo; la disponibilità
di strutture di servizio che accrescano la produttività delle
imprese: tra queste, un ruolo importante viene rivestito dalla
struttura finanziaria, considerata come una delle premesse
indispensabili per il decollo del processo di sviluppo economico. Il
rapporto tra banche ed imprese è infatti un importante volano per la
crescita aziendale; la possibilità di ottenere incentivi fiscali
agli investimenti concessi dalle amministrazioni pubbliche; la
presenza di una pubblica amministrazione puntuale ed efficace nelle
risposte alle esigenze di semplificazione e tempestività delle
imprese e degli operatori; la presenza di quello che si potrebbe
definire un ambiente favorevole, sia per quel che riguarda la
predisposizione dell’area a generare economie esterne positive per
le imprese, sia per la possibilità di integrare le stesse con il
tessuto produttivo, sociale e culturale locale. Ed è proprio tenendo
conto di tali aspetti che è stato elaborato il Pacchetto
localizzativo.
All'assessore
Federico Fasani è
quindi toccato il compito di entrare nel dettaglio del documento,
illustrandone i contenuti. L'assessore ha fatto naturalmente
riferimento alla Variante generale al PGT (Piano di Governo del
Territorio) che valorizza i poli produttivi, specificando le loro
vocazioni. Lo strumento dei Piani di insediamento produttivo di
iniziativa pubblica utilizzati in passato per accompagnare lo
sviluppo produttivo del territorio, risulta infatti oggi inadeguato
alle mutate condizioni economiche e organizzative e può essere
sostituto da forme di partenariato tra pubblico e privato da attuarsi
nella forma di convenzione che non richieda interventi eccessivamente
invasivi (economici e organizzativi) da parte dell’ente locale.
Obiettivi fondamentali sono, di conseguenza: la valorizzazione, anche
alla luce delle connessioni infrastrutturali, del polo produttivo al
Porto Canale, con una specificità industriale anche di rilievo; il
completamento del polo produttivo di Ca’ de’ Berenzani, con una
specificità mista industriale leggera e artigianale e dell’area in
via Picenengo; la realizzazione del polo produttivo di San Felice,
alla luce della strategicità localizzativa a ridosso del casello
autostrade (A 21); il recupero e la riqualificazione delle aree
dimesse dell’ex Armaguerra e dell’ex Piacenza; riqualificazione
urbana per lo sviluppo del terziario avanzato (Polo tecnologico)
nell’area ex Annonaria. Le azioni da porre in campo saranno
finalizzate pertanto ad agevolare la costituzione di servizi
all’impresa e la sinergia con attività di terziario avanzato
presenti in città; promuovere, per quanto possibile, la costituzione
di filiere produttive, assecondando la localizzazione contestuale di
attività complementari; valorizzare le attività artigianali.
All’interno
del Pacchetto localizzativo vengono istituiti e predisposti vantaggi
per le imprese che scelgono di insediarsi nel comune di Cremona,
agevolazioni specifiche per gli insediamenti efficaci solo su questo
territorio. I vantaggi possono essere di natura urbanistica (oneri di
urbanizzazione), di edilizia amministrativa, fiscali e tributari
(tenendo conto dell'evoluzione normativa in corso), finanziari, di
supporto all’attività delle imprese. Il pacchetto localizzativo
che l’Amministrazione comunale propone - comprensivo di tutte le
caratteristiche economiche, infrastrutturali, culturali, sociali,
demografiche - rappresenta in sostanza il prodotto da offrire ai
potenziali investitori esterni. In estrema sintesi, promuovere il
territorio, semplificare la fruizione dei contenuti da parte degli
utenti, individuare forme di collaborazione tra soggetti locali per
ampliare l’azione promozionale, sono i principali contenuti di
questo documento.
Carlo
Malvezzi, consigliere regionale
e vice presidente della IV Commissione attività produttive e
occupazione della Regione Lombardia, ha chiuso la serie degli
interventi istituzionali. Facendo riferimento alla forte
competitività di regioni limitrofe alla Lombardia, quali il Canton
Ticino e la Carinzia, ad esempio, il consigliere Malvezzi ha definito
il Pacchetto localizzativo varato dal Comune di Cremona come un
progetto pilota della legge Impresa Lombardia: per la
libertà d’impresa, di lavoro e di competitività,
di cui è stato relatore in Regione Lombardia, ed approvata
all’unanimità dall’aula consiliare. Una riforma che, sono sue
parole, riaccende i motori delle imprese attraverso misure di
semplificazione burocratica, accesso al credito, agevolazione fiscale
e sostegno all’internazionalizzazione . La norma approvata, per il
consigliere Malvezzi, ha una duplice importanza: nasce dal grido di
allarme del tessuto produttivo lombardo, verso cui ci si è posti in
atteggiamento di grande ascolto, e rappresenta un sostegno decisivo
al desiderio di fare impresa che in Lombardia continua a vivere. Il
provvedimento varato dal Consiglio regionale poggia infatti su un
radicale cambiamento culturale: la pubblica amministrazione diventa
partner dell’azienda, non più controparte. Chi si assume il
rischio dell’intrapresa è guardato con fiducia, non con sospetto.
Viene riconosciuto il valore sociale delle imprese attraverso gli
accordi per la competitività, un vero e proprio patto di lealtà tra
tutti i soggetti del territorio che ha come obiettivo lo sviluppo di
nuove imprese o il rilancio delle esistenti. E poi la semplificazione
burocratica: la comunicazione unica regionale sostituirà le tante
richieste di documentazione oggi previste e sarà inviata ad un unico
interlocutore. Sono quindi previsti un sistema di controlli meno
invasivo e agevolazioni fiscali. Da ultimo, il maggior accesso al
credito, attraverso l’introduzione di modelli alternativi come i
mini bond, che potrebbe emettere un soggetto come Finlombarda che si
trasformerebbe in una sorta di banca a sostegno delle imprese, e la
sperimentazione di un sistema di compensazione crediti fra le
aziende.
Spazio
infine al dibattito quale punto di partenza per procedere in questa
percorso che è solo all'inizio e che, come ha rilevato nel suo
intervento l'assessore Fasani, sfrutta anche un'eccellenza della
nostra città rappresentata dalla presenza di una piattaforma
informatica sulla quale si basa per altro il Polo Tecnologico in
avanzata fase di realizzazione.