Varato
dalla Giunta il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione
2014-2016, dando atto che del Piano fanno parte anche il Codice di
comportamento e il Programma Triennale per la Trasparenza e
l’Integrità. “L'adozione del Piano – dichiara il Segretario
Generale Pasquale Criscuolo – rappresenta un ulteriore
strumento di affermazione della legalità e della buona
amministrazione”. Il Piano, che si compone di una parte di
disciplina generale e di un'appendice che riporta le valutazioni dei
rischi e delle relative misure di prevenzione di ben 93 attività, si
può già consultare sul sito dell'Ente, nella sezione
“Amministrazione Trasparente”, alla voce Altri contenuti. Con la
legge 6 novembre 2012, n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la
repressione della corruzione e della illegalità nella pubblica
amministrazione”, è stato introdotto nell'ordinamento un sistema
organico di prevenzione della corruzione, articolato su due livelli.
Ad un primo livello, quello “nazionale”, il Dipartimento della
Funzione Pubblica predispone il Piano Nazionale Anticorruzione,
approvato dalla C.I.V.I.T (oggi A.N.AC); al secondo livello, quello
“decentrato”, ogni amministrazione definisce e pubblica sul
proprio sito istituzionale un Piano Triennale di Prevenzione della
Corruzione che, sulla base delle indicazioni presenti nel Piano
Nazionale Anticorruzione, effettua l’analisi e la valutazione dei
rischi specifici di corruzione e conseguentemente indica gli
interventi organizzativi volti a prevenirli.
La
legge 190/2012 conteneva disposizioni immediatamente attuabili a
prescindere dalla approvazione del Piano Nazionale e dalla
definizione degli adempimenti, con l’indicazione dei relativi
termini, delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano
e degli Enti Locali, in sede di Conferenza Stato Regioni Autonomie
Locali. Per questo la Giunta comunale il 30 maggio 2013 ha approvato
le prime misure in materia di prevenzione e di contrasto al fenomeno
della corruzione, individuando in relazione alle Aree di rischio i
procedimenti amministrativi e le attività nell’ambito delle quali
è più elevato il rischio di corruzione e le misure di prevenzione
dei rischi.
A
seguito della individuazione, da parte dei dirigenti, dei dipendenti
maggiormente esposti al rischio corruttivo, sono state realizzate
quattro sessioni formative, tenute direttamente dal Segretario
Generale e dedicate a 226 dipendenti.
L’11
settembre 2013 l’A.N.AC. (Autorità Nazionale Anticorruzione e per
la valutazione e la trasparenza delle Amministrazioni Pubbliche) ha
approvato il Piano Nazionale Anticorruzione predisposto dal
Dipartimento della Funzione Pubblica. Secondo il contenuto del Piano,
ciascuna amministrazione deve adottare e comunicare al Dipartimento
il proprio Piano Triennale entro il 31 gennaio 2014.
Il
Segretario Generale, nominato Responsabile delle misure di
Prevenzione della Corruzione ha costituito un’Unità di Presidio
con funzioni di progettazione, pianificazione e verifica degli
adempimenti da porre in essere in ottemperanza alle disposizioni ed
ha predisposto secondo le disposizioni e gli indirizzi del Piano
Nazionale, con la collaborazione della dirigenza, il Piano Triennale
di Prevenzione della Corruzione del Comune di Cremona, relativo
all’arco temporale 2014-2016, realizzando inoltre una forma di
consultazione rivolta ai cittadini e alle organizzazioni portatrici
di interessi collettivi, mediante raccolta di contributi via web (nel
termine previsto del 24 gennaio 2014 non sono pervenute
osservazioni).