La
Giunta ha dato oggi il via libera alla bozza del protocollo di intesa
da stipulare con le organizzazioni sindacali territoriali confederali
e dei pensionati CGIL, CISL e UIL, A.E.M. Cremona S.p.A. ed A.E.M.
Gestioni s.r.l. per la predisposizione di piani di intervento di
contrasto alla povertà. Così come previsto nel protocollo d’intesa,
si procederà all’istituzione di un Fondo Sociale perché alle
famiglie che si trovano in stato di necessità (verificato dai
Servizi Sociali del Comune) non vengano disattivate le utenze, nonché
la possibilità di affrontare i conseguenti piani di rientro dalle
morosità che verrà alimentato da tutti i soggetti pubblici e
privati interessati a realizzare interventi contro la povertà. La bozza del protocollo d’intesa, che ha natura sperimentale, è stata predisposta d'intesa tra l’Amministrazione, le organizzazioni sindacali territoriali confederali e dei pensionati CGIL, CISL e UIL nonché A.E.M. Cremona S.p.A. ed A.E.M. Gestioni s.r.l.
Il
Comune si impegna, compatibilmente con le risorse stanziate nel
proprio bilancio, a sostenere i cittadini che versano in situazioni
di difficoltà socioeconomica, attraverso il pagamento delle bollette
per la fornitura dell’acqua attivando, di pari passo, percorsi
virtuosi finalizzati alla responsabilizzazione del cittadino ad
onorare i piani di rientro dalla morosità in misura compatibile alle
proprie risorse.
Il
Fondo, oltre al finanziamento dell’Amministrazione Comunale, potrà
e dovrà ottenere finanziamenti da altri portatori di interesse del
territorio, pubblici e privati. Le parti concordano sulla
contemporanea necessità di avviare percorsi di accompagnamento per
prevenire le situazioni di morosità e di indebitamento attraverso un
maggiore presidio del territorio da parte di operatori sociali che
favoriscano intercettazione e la presa in carico delle situazioni di
disagio e di fragilità.
Anche
in considerazione delle sempre minori risorse economiche a
disposizione, viene ribadita la necessità di un utilizzo delle
stesse e pertanto si favorisce la costruzione di una rete tra le
diverse “agenzie sociali” che operano sul territorio per
ottimizzare le azioni da intraprendere. Nel pieno rispetto della
privacy, l’attuazione del protocollo intende potenziare il dialogo
e la conoscenza reciproca tra tutti gli attori che lavorano a favore
della persona, la conoscenza di quante persone e con quali
problematiche sono seguite nel territorio, quale realtà se ne sta
facendo carico, quali progressi sono stati fatti.
“La
decisione assunta oggi – dichiara l'assessore alle Politiche
Sociali Luigi Amore, relatore della proposta di delibera – si
colloca nell'iniziativa portata avanti sino ad ora per favorire
azioni sinergiche per fronteggiare il rischio di un'ulteriore
marginalizzazione di situazioni individuali e familiari connotate da
grave indigenza o da vulnerabilità sociale, proseguendo attività
già avviate, oppure mettendo in campo anche azioni nuove,
monitorando in forma congiunta, per gli aspetti di rispettiva
competenza, le situazioni che manifestano elementi di particolare
fragilità e che richiedono forme di intervento economico teso a
ridurre la morosità anche attraverso piani di rientro concordati”.
“Basti
pensare – prosegue l'assessore Amore - alla delibera dell'11 aprile
2013 con la quale il Comune di Cremona ha deciso di realizzare un
percorso per individuare criteri operativi condivisi finalizzati al
contenimento del fenomeno della morosità e, di conseguenza, della
disattivazione delle utenze domestiche, sviluppando anche sinergie
con la rete del terzo settore impegnata in azioni di solidarietà
(Caritas Diocesana, Società San Vincenzo de' Paoli - Consiglio
Generale di Cremona e Società Cooperativa Sociale Il Ponte), al
protocollo di intesa con A.E.M. Gestioni s.r.l. e LINEA PIU’
Gestioni s.r.l. del 28 novembre 2013, ed infine al protocollo
d’intesa con Padania Acque Gestione S.p.A. per contrastare il
fenomeno della morosità nell'ambito delle forniture idriche
approvato il 22 gennaio di quest'anno”.
“In
tal modo – spiega l'assessore - abbiamo rafforzato la rete tra
privato sociale e pubblico sociale individuando percorsi di
collaborazione che permettano da un lato di offrire servizi che
rispondano alle domande del territorio e dall’altro di ottimizzare
le risposte ai bisogni, costruendo insieme un percorso,
caratterizzato da criteri operativi condivisi, per contenere il
fenomeno della morosità e, di conseguenza, la disattivazione delle
utenze domestiche".
Rivedendo
i modelli di intervento per contrastare la povertà determinata dalla
crisi economica l'Amministrazione comunale sta cercando di ovviare
all'obiettiva difficoltà di sostenere gli oneri derivanti dalla
disponibilità dell'alloggio o dall'impegno al pagamento delle utenze
domestiche.
"La
povertà non è una disgrazia, né una colpa", conclude
l'assessore alle Politiche Sociali, che aggiunge: "La povertà
può essere affrontata cercando di rimuoverne le cause e, laddove non
fosse possibile, è necessario attivare tutte le azioni possibili per
evitare il degrado e la perdita della dignità delle persone. Molto
devono fare le politiche nazionali e regionali, ma l’Amministrazione
Comunale e AEM possono collaborare per intervenire nell’immediato
peri evitare a molti cittadini la mortificazione di una
situazione irreversibile. Ed è appunto quanto si sta facendo”.