La rassegna
Famiglia e generazioni - Altri incontri con gli autori intorno a
libri e famiglia, promossa dall'Assessorato alle Politiche
Educative e della Famiglia in collaborazione con alcune librerie
cittadine, si chiude domenica 10 novembre, alle 17,30, nella Sala
Maffei della Camera di Commercio con lo scrittore Andrea Vitali.
Questo autore di grande successo presenterà due romanzi: Come fu
che Babbo Natale sposò la Befana, da poco pubblicato da
Mondadori, con cui Vitali inaugura una nuova serie di libri
dedicati ai più giovani, e Un bel sogno d’amore, edito da
Garzanti. Quest’ultimo appuntamento è organizzato in
collaborazione con la Libreria Spotti. Dialoga con l'autore Claudio
Ardigò. L'ingresso è libero.
L’iniziativa è nata nell’ambito della delega sui temi
della famiglia affidata a Jane Alquati: “Accanto alla
gestione di servizi come le scuole, gli spazi di consulenza e
orientamento o gli interventi di conciliazione – spiega l’assessore
- il Comune si è rivolta alle famiglie cremonesi offrendo occasioni
e stimoli per riflettere sui temi che toccano più da vicino la loro
vita, occasioni che sono al tempo stesso un invito a stare insieme, a
vivere gli spazi della città e a frequentare le librerie come luoghi
di cultura e di esperienza. La buona affluenza di un pubblico
attento ed interessato è la dimostrazione che l'iniziativa è stata
apprezzata”.
Nel placido
paese a bordo lago ci si prepara a festeggiare il Natale, l'aria è
carica di una promessa di neve e gli adulti sono al riparo dal freddo
e dai dubbi, confortati dalle loro certezze esistenziali. "Perché
se Babbo Natale esiste nessuno l'ha mai visto?": dalla fatidica
domanda di Tom, un ragazzino curioso che non si accontenta delle
risposte evasive dei suoi genitori, prende avvio il racconto di
Vitali, Come fu che Babbo Natale sposò la Befana, che
illustra il mondo dei grandi, impacciati e non sempre all'altezza del
loro ruolo di educatori. Così Tom e i suoi compagni decidono di
cercare la verità per conto proprio, e la vicenda assume risvolti
fantasiosi, a tratti comici, fino alla felice soluzione in cui i
dubbi infantili trovano le loro risposte, i conflitti si risolvono e
ogni cosa torna al suo posto. Da attento osservatore, Andrea Vitali
rileva dei suoi personaggi ogni minima contraddizione, fragilità e
meschinità.
Un bel
sogno d’amore si svolge in un paese sul lago di Como, Bellano:
siamo nel febbraio del 1973 e al cinema della Casa del popolo si
preannuncia l’uscita di “Ultimo tango a Parigi”. Per i vicoli
del paese spazzati dal gelo si scatena una guerra senza frontiere. A
combattersi, due fazioni ben distinte: da una parte gli impazienti
che fantasticano a briglia sciolta sulle vertiginose scene di nudo
che ci si aspetta di vedere sullo schermo; dall'altro, schierati con
il parroco, coloro che pretendono di evitare a Bellano una simile
depravazione, e snocciolano rosari come se fossero impegnati in una
guerra preventiva contro il demonio. Nel romanzo Vitali mette in
scena, con un pizzico di nostalgia e con grande divertimento, un
paese scosso dalla modernità che si insinua fra le contrade sotto
forma di ammiccanti locandine cinematografiche, attraversato da una
criminalità ancora romantica e pasticciona che gioca a guardie e
ladri con i carabinieri della caserma locale inscenando sgangherate
azioni fuorilegge, e animato dalla normalità di chi spera in un
amore felice che possa coronare il sogno di una famiglia come si
deve.