06 novembre 2013

"Famiglia e generazioni": chiusura con lo scrittore Andrea Vitali

La rassegna Famiglia e generazioni - Altri incontri con gli autori intorno a libri e famiglia, promossa dall'Assessorato alle Politiche Educative e della Famiglia in collaborazione con alcune librerie cittadine, si chiude domenica 10 novembre, alle 17,30, nella Sala Maffei della Camera di Commercio con lo scrittore Andrea Vitali. Questo autore di grande successo presenterà due romanzi: Come fu che Babbo Natale sposò la Befana, da poco pubblicato da Mondadori, con cui Vitali inaugura una nuova serie di libri dedicati ai più giovani, e Un bel sogno d’amore, edito da Garzanti. Quest’ultimo appuntamento è organizzato in collaborazione con la Libreria Spotti. Dialoga con l'autore Claudio Ardigò. L'ingresso è libero. 

L’iniziativa è nata nell’ambito della delega sui temi della famiglia affidata a Jane Alquati: “Accanto alla gestione di servizi come le scuole, gli spazi di consulenza e orientamento o gli interventi di conciliazione – spiega l’assessore - il Comune si è rivolta alle famiglie cremonesi offrendo occasioni e stimoli per riflettere sui temi che toccano più da vicino la loro vita, occasioni che sono al tempo stesso un invito a stare insieme, a vivere gli spazi della città e a frequentare le librerie come luoghi di cultura e di esperienza. La buona affluenza di un pubblico attento ed interessato è la dimostrazione che l'iniziativa è stata apprezzata”.

Nel placido paese a bordo lago ci si prepara a festeggiare il Natale, l'aria è carica di una promessa di neve e gli adulti sono al riparo dal freddo e dai dubbi, confortati dalle loro certezze esistenziali. "Perché se Babbo Natale esiste nessuno l'ha mai visto?": dalla fatidica domanda di Tom, un ragazzino curioso che non si accontenta delle risposte evasive dei suoi genitori, prende avvio il racconto di Vitali, Come fu che Babbo Natale sposò la Befana, che illustra il mondo dei grandi, impacciati e non sempre all'altezza del loro ruolo di educatori. Così Tom e i suoi compagni decidono di cercare la verità per conto proprio, e la vicenda assume risvolti fantasiosi, a tratti comici, fino alla felice soluzione in cui i dubbi infantili trovano le loro risposte, i conflitti si risolvono e ogni cosa torna al suo posto. Da attento osservatore, Andrea Vitali rileva dei suoi personaggi ogni minima contraddizione, fragilità e meschinità.


Un bel sogno d’amore si svolge in un paese sul lago di Como, Bellano: siamo nel febbraio del 1973 e al cinema della Casa del popolo si preannuncia l’uscita di “Ultimo tango a Parigi”. Per i vicoli del paese spazzati dal gelo si scatena una guerra senza frontiere. A combattersi, due fazioni ben distinte: da una parte gli impazienti che fantasticano a briglia sciolta sulle vertiginose scene di nudo che ci si aspetta di vedere sullo schermo; dall'altro, schierati con il parroco, coloro che pretendono di evitare a Bellano una simile depravazione, e snocciolano rosari come se fossero impegnati in una guerra preventiva contro il demonio. Nel romanzo Vitali mette in scena, con un pizzico di nostalgia e con grande divertimento, un paese scosso dalla modernità che si insinua fra le contrade sotto forma di ammiccanti locandine cinematografiche, attraversato da una criminalità ancora romantica e pasticciona che gioca a guardie e ladri con i carabinieri della caserma locale inscenando sgangherate azioni fuorilegge, e animato dalla normalità di chi spera in un amore felice che possa coronare il sogno di una famiglia come si deve.


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