Parco
Sartori: partecipazione è sicurezza. E' il nome del progetto del
Comune di Cremona sul quartiere Po che, classificandosi al quarto
posto nel Bando regionale per il rafforzamento della prevenzione
sociale nei confronti delle aree e dei soggetti a rischio di
esposizione ad attività criminose e per la riqualificazione di spazi
pubblici, ha ottenuto un finanziamento di 40mila euro. L'obiettivo
complessivo è la riqualificazione dell’area verde e di quelle
vicine attraverso azioni volte a promuovere integrazione ed
inclusione, a rigenerare il senso di appartenenza sia tra gli
abitanti, sia verso i beni comuni. Il progetto si inserisce in una
più ampia programmazione che coinvolge, in maniera trasversale,
settori e servizi comunali diversi. Rappresenta inoltre
un'opportunità per coinvolgere e rendere protagonisti soggetti del
privato sociale, dell’associazionismo e del volontariato, nonché
della società civile, tutti quanti chiamati a lavorare insieme, in
modo continuativo, per sperimentare e consolidare nuovi modelli di
welfare di comunità.
Il parco Sartori, grande area verde situata nel
quartiere Po, si può considerare come il simbolo di un significativo
cambiamento che ha interessato la zona negli ultimi sei anni. Nella
percezione dei cittadini il parco appare infatti come luogo di
disagio, di degrado ambientale, sociale e culturale. Con il progetto
che è stato finanziato, e che l'Amministrazione andrà così a
realizzare, è proprio questa percezione che si vuole cambiare.
Lo si
farà non solo coinvolgendo i cittadini residenti nell’area
circostante il parco, ma anche i cittadini dell’intero quartiere,
le associazioni culturali, espressive e sportive, i gruppi di
volontariato informali, il Comitato di quartiere, l’oratorio di
Cristo Re, il gruppo degli educatori e degli adulti impegnati in
percorsi di promozione e prevenzione verso i minori, i giovani e le
famiglie, le scuole. L'obiettivo generale prevede varie fasi.
Si
lavorerà prima di tutto per rafforzare e potenziare la percezione di
sicurezza urbana e sociale, quindi per contrastare e ridurre la
percentuale di incidenza di atti di piccolo vandalismo, di disturbo
alla quiete pubblica e di manifestazioni di disagio e devianza
sociale.
Si punterà ad incrementare le attività di animazione,
supportando le realtà già attive in questi anni nel quartiere,
così da garantire eventi non solo nei mesi estivi. A tutto questo si
aggiunge la volontà di coinvolgere l'intera comunità perché sia
parte attiva nelle azioni da mettere in campo per la cura e la
riqualificazione degli spazi e dei beni pubblici.
Saranno
sperimentati percorsi di progettazione coordinati, nonché
l'attivazione di misure stabili e continuative per valutare e
monitorare l'impatto delle azioni di sicurezza e prevenzione sociale.
Detto questo, le azioni da intraprendere sono già state individuate.
Si procederà innanzitutto con una mappatura delle risorse del parco
e del quartiere attraverso il contributo di un’organizzazione che
opera nell'ambito di percorsi di interazione con gruppi di cultura
Rom e Sinti, e i cui operatori appartengono, in parte, a tali
minoranze.
Sono previsti un affiancamento educativo e sociale per
attivare e seguire la partecipazione dei cittadini nelle azioni da
attuare, che saranno condivise con loro, laboratori intesi come
luoghi in cui si confrontano soggetti diversi tra loro per
provenienza, cultura, interesse, età, etnia, punti di vista: un
approccio che permette di acquisire competenze e che genera
relazioni, legami, appartenenza. Saranno infine attuate animazioni di
comunità adottando linguaggi differenti: sport, danza, teatro,
musica, giocoleria, arte di strada.