Memorie importanti della storia contemporanea della nostra città sono state rivissute oggi pomeriggio nella Sala Conferenze dell'Archivio di Stato durante la sobria ma significativa cerimonia che ha suggellato, in modo formale, il passaggio, a questa importante istituzione, da parte del Comune di Cremona che ne è l'erede, del fondo delle carte di Emilio Zanoni, sindaco di Cremona dal 1970 al 1980. Un appuntamento importante a vent'anni dalla scomparsa di questo illustre cittadino, morto il 15 agosto 1995. Manoscritti, documenti e materiali fotografici appartenenti ad Emilio Zanoni furono infatti prelevati, secondo le volontà testamentarie, dall'abitazione dello stesso dopo la sua morte e di sua moglie Maria, entrando così nella disponibilità del Comune al quale l'ex sindaco aveva
lasciato in
eredità i suoi beni. Una prima ricognizione del materiale è stata
fatta da Giuseppe Azzoni, alla quale è poi seguita la revisione
dello studioso Matteo Morandi. Con
il deposito all'Archivio di Stato l'Amministrazione comunale ha
ritenuto opportuno dare impulso all’incremento del materiale
storiografico a disposizione degli studiosi e della cittadinanza,
assicurandone inoltre una efficace conservazione.
Angela
Bellardi, direttrice dell'Archivio di Stato, nella sua introduzione,
sottolineando la proficua collaborazione tra l'istituzione da lei
diretta ed il Comune, ha rimarcato che l'Archivio di Stato, sempre
più orientato ad acquisire materiale riguardante la storia
contemporanea
che diversamente rischierebbe di non essere conosciuto oppure di
andare disperso, arricchisce il suo considerevole patrimonio con la
cessione delle carte di un personaggio fondamentale per la storia
della nostra città, sia dal punto di vista amministrativo che
intellettuale.
L'assessore alla Trasparenza Rosita Viola, che si
occupa di associazionismo e cura i rapporti con l'Associazione
intitolata ad Emilio Zanoni, ha ringraziato tutte le persone che
hanno lavorato per rendere possibile il passaggio dal Comune
all'Archivio di Stato del fondo Zanoni. “Non ho conosciuto
personalmente il sindaco – ha detto l'assessore Viola - se non dai
racconti di mio padre, anche lui amministratore, ma so il valore che
lui dava al Consiglio comunale, valore in cui io stessa mi ritrovo.
E' questo un momento importante in un luogo dove viene svolto un
lavoro assai significativo e allo stesso tempo silenzioso legato alla
memoria che, se condivisa, costituisce un aspetto fondante della
nostra società”.
Dopo il
breve intervento di Clara Rossini, presidente dell'Associazione
Emilio Zanoni, che ha ricordato i prossimi appuntamenti nei quali
verrà ricordata la figura di questo importante personaggio della
storia cittadina e del movimento socialista, ha concluso la serie
degli interventi ufficiali il sindaco Gianluca Galimberti.
“Ringrazio
l'Associazione Emilio Zanoni, l'Archivio di Stato e tutte le persone
che si sono prodigate perché questo passaggio andasse a buon fine",
ha detto il sindaco che ha così proseguito: "L'Archivio è sicuramente
un'istituzione centrale nella nostra città. Noi abbiamo bisogno di
re imparare a fare memoria: questo significa ricostruire la storia
delle persone e rendere di nuovo attuale. Questa città deve
ricominciare ad essere orgogliosa di ciò che è stata. Fare memoria
vuol dire anche capire di cosa abbiamo bisogno e noi oggi abbiamo
bisogno di luoghi per
la formazione della classe dirigente”. “Della figura di Emilio
Zanoni e del suo operato – ha aggiunto il sindaco - voglio
sottolineare due insegnamenti: uomini grandi si distinguono
perché riconoscono vicendevolmente le proprie virtù,
indipendentemente dalle rispettive posizioni. Il secondo insegnamento
è quello della bontà, virtù grande che richiede grande coraggio”.
In una sala
gremita erano presenti, tra gli altri, la vice sindaco Maura Ruggeri
che ha seguito inizialmente per l'Amministrazione l'iniziativa, poi
proseguita dalla collega Rosita Viola, Giuseppe Azzoni dell’ANPI,
Agostino Melega, che si è occupato delle inedite poesie dialettali
dello stesso Zanoni rivenute tra le sue carte, oltre a numerosi
esponenti del
Del
cospicuo materiale dell'ex sindaco fa parte anche un inedito e
corposo saggio storico dattiloscritto nel 1955 sul movimento di
Liberazione cremonese con riferimenti al Risorgimento. Nel fondo sono
presenti la tesi di laurea (1938), note, appunti, poemetti di diverso
genere dal periodo universitario in avanti, relazioni e testi di
interventi di carattere politico amministrativo, immagini
fotografiche. Fino al 23 gennaio una selezione di documenti e
fotografie provenienti da questo materiale rimarrà esposta all'Archivio di
Stato.