26 gennaio 2015

L'omaggio del ministro Dario Franceschini a Cremona e al suo impegno per una rinascita culturale come volano di sviluppo


La visita del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Dario Franceschini a Cremona nell'imminenza del ricorrenza del Giorno della Memoria, è iniziata oggi pomeriggio tra gli affreschi settecenteschi della Sala Manfredini del Museo Civico “Ala Ponzone”. Presenti le massima autorità civili e militari, il ministro è stato accolto all'ingresso di Palazzo Affaitati dal sindaco Gianluca Galimberti, da tutti i componenti la Giunta comunale, dalla presidente del Consiglio comunale Simona Pasquali e dal presidente della Commissione consiliare Cultura Luca Burgazzi. In Sala, ad attendere il Ministro, Carlo Alberto Carutti, l'imprenditore che, nei giorni scorsi, ha consegnato al Museo Civico il violino della Shoah, strumento che ha un valore artistico ma soprattutto simbolico e di testimonianza. E proprio le note di questo violino sono risuonate nella Sala Manfredini dove la musicista Anastasiya Petryschak ha eseguito il tema da Schindler's List di J. Williams come omaggio di benvenuto all'ospite.

“Commuovono queste note che vengono da un'epoca di violenza - ha detto il sindaco dopo il momento musicale portando il saluto al Ministro - , violenza alla quale si può rispondere anche con la cultura, perché la cultura può anche cambiare il mondo”. 

“Ti siamo grati – ha quindi proseguito il sindaco rivolgendosi al ministro Franceschini che aveva già incontrato a Roma nei mesi scorsi – per quanto hai fatto a favore dei teatri di tradizione e per l'interesse dimostrato nei confronti di Cremona, città di cultura, patria di Monteverdi, capitale della liuteria. Grazie per l'interesse dimostrato nei confronti dei tanti progetti che la nostra città sta portando avanti in vista di Expo, progetti destinati a proseguire nel futuro per fare rinascere il nostro territorio lavorando insieme ad altre città: penso, ad esempio, al Festival Monteverdi, che vede unite a Cremona Mantova e Venezia, oppure il progetto da Monteverdi a Verdi, per il quale collaboriamo con Busseto e Piacenza, in un legame tra cultura e turismo che vede uniti territori diversi in un'ottica di ampio respiro”. 

Il sindaco ha concluso il suo intervento sottolineando l'impegno dell'Amministrazione a rigenerare la cultura partendo dall'interno: la presenza del ministro Dario Franceschini rappresenta dunque un riconoscimento allo sforzo intrapreso, a testimonianza dell'unità delle Istituzioni del nostro Paese, a sostegno della cultura intesa come valore per una convivenza civile, la cultura che si respira nella nostra città che è “città della pace”. 

Con il suo modo affabile e molto informale, l'imprenditore Carlo Alberto Carutti, ha mostrato personalmente al ministro Franceschini il violino dello Shoah, raccontandone la vicenda, allo stesso tempo struggente e rocambolesca, con la passione del collezionista che lo anima, accennando anche all'altro strumento che ha portato al Museo Civico, sempre per essere esposto nella Collezione Le Stanze per la Musica, il mandolino realizzato da militari tedeschi nel campo di prigionia di Dorchester (vedi comunicato del 13 gennaio). I due strumenti, che saranno visibili al pubblico dal 29 gennaio, saranno protagonisti del concerto che si terrà mercoledì 28 gennaio, alle 21.00, nella Sala della Camerata di Casa Elisa Maria (leggi comunicato del 22 gennaio). 

“Dopo avere letto la storia davvero molto particolare di questo violino – ha detto a suo volta il ministro Franceschini – non potevo non venire a Cremona alla vigilia del Giorno della Memoria: è questo uno strumento che dovrà 'viaggiare molto' perché grazie alle sue note, chi le ascolterà, vedrà le immagini della tragedia che hanno affrontato i due fratelli che ne erano i proprietari, prima Eva Maria, quindi Enzo. Per questo dobbiamo essere grati a questo grande collezionista che lo ha salvato e lo ha portato in questo luogo”. 


 “Ma sono venuto a Cremona - ha quindi aggiunto il ministro - perché sono a conoscenza che questa città sta rafforzando la sua vocazione culturale attorno alla musica e alla liuteria e proprio per questo, in un recente incontro con l'ambasciatore d'Italia a Vienna, ho sollecitato a stringere rapporti di collaborazione tra queste due città, rapporti che so già essere stati avviati. D'altra parte la musica è, per il nostro Paese, un elemento che unisce, così come altrettanto importante è lo stretto legame che deve intercorrere tra la cultura ed il turismo”. 

Dopo essersi congratulato con la violinista ed avere salutato e ringraziato calorosamente Carlo Alberti Carutti, il ministro, accompagnato dalle autorità locali, si è poi recato nella sala della Pinacoteca dove è conservato il quadro Scherzo con ortaggi o l’Ortolano di Giuseppe Arcimboldo, che ha ispirato il volto della mascotte Foody di Expo 2015. A fare da guida, in questo caso, il conservatore della Pinacoteca, Mario Marubbi, che ha illustrato all'ospite le caratteristiche del dipinto che ha molto colpito il titolare del dicastero della Cultura. 

Dopo essersi soffermato su altri dipinti esposti nella Pinacoteca, il Ministro si è recato al Teatro Ponchielli. Accolto dalla sovrintendente Angela Cauzzi, Dario Franceshini ha apprezzato questo antico tempio della musica. 

La visita del Ministro si è conclusa al Museo del Violino, in piazza Marconi, che ha raggiunto a piedi, percorrendo corso Vittorio Emanuele II e poi via Verdi. Nell'Auditorium un allievo dei corsi di perfezionamento dell'Accademia della Fondazione Stauffer ha suonato 'Il Cremonese 1715' di Antonio Stradivari, in occasione del 300esimo compleanno di uno violini più preziosi al mondo. 

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