08 gennaio 2015

Intervento del Sindaco alla manifestazione in solidarietà con le vittime della strage di Parigi svoltasi oggi in Cortile Federico II


Oggi idealmente accanto alle bandiere italiane abbiamo quelle della Francia e dell’Europa. Siamo uniti, infatti, da un come destino. Ci sentiamo concittadini dei persone uccise e delle loro famiglie. Oggi più che mai, dobbiamo raccontare un nuovo incontro tra i popoli che si costruisce a partire dai territori, che combatte questo odio vigliacco, stupido, atroce.
Ho pensato al significato di una matita contrapposto a quello del fucile: significa che le parole, le idee, il pensiero possono cambiare la storia. Questo solo se le parole contengono verità se sono piene di desiderio e di incontro, se costruiscono ponti. Alla violenza si risponde con relazioni tra le persone, con le parole che sanno costruire interazioni leali, vere e serie, con le matite. 

Oggi più che mai abbiamo bisogno di parole che contengono umanità. Insieme all’Imam qui presente e alla comunità islamica pochi giorni fa siamo scesi in piazza insieme per un’altra strage, quella dei bambini del Pakistan uccisi da una diabolica violenza. Pronunciamo ancora queste parole: quello che è successo, a Parigi come in Pakistan, non ha nulla a che fare con il Dio della Misericordia, il Dio dei credenti e non credenti, dei musulmani e dei cristiani. Rispondiamo oggi, istituzioni e cittadini insieme, affermando che c'è una cosa preziosa che dobbiamo difendere: è la democrazia che vuol dire libertà di stampa, capacità di confronto, ricerca di coesione. Le scuole sono tra i luoghi principali in cui costruire tutto questo. Così possiamo lottare per la pace, a partire da qui, insieme".


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