Confermato
per giovedì 25 settembre, alle ore 14, al Ministero dei Beni e delle
Attività Culturali e del Turismo l’incontro con il ministro Dario
Franceschini con i sindaci di città con teatri di
tradizione. L’appuntamento è stato richiesto nelle scorse
settimane da 25 sindaci di tutta Italia per affrontare problematiche
e prospettive relative a questa tipologia di teatri che, come è
noto, necessitano di un rilancio. Saranno ben 19 i rappresentanti
politici presenti a Roma, tra sindaci e assessori alla Cultura dei
vari Comuni: infatti, oltre a Cremona (Comune capofila che ha
promosso questa questa iniziativa), saranno presenti Ferrara, Livorno,
Bergamo, Treviso, Macerata, Piacenza, Parma, Novara, Livorno,
Bergamo, Reggio Emilia, Lecce, Brescia, Sassari, Pavia, Modena,
Chieti, Catania. Gli amministratori saranno accompagnati dal
presidente dell’ATIT (Associazione italiana Teatri di Tradizione),
Giuseppe Gherpelli, in rappresentanza di tutti i teatri di
tradizione, e dalla consigliera dell'Associazione, Angela Cauzzi,
sovrintendente del Teatro Ponchielli di Cremona. Da segnalare inoltre
il vivo interesse per l’iniziativa da parte de presidente nazionale
dell’ANCI, Piero Fassino, contattato personalmente dal
sindaco Gianluca Galimberti.
“Il Decreto Cultura,
recentemente approvato – hanno scritto i sindaci nella lettera in
cui hanno chiesto un incontro costruttivo con il ministro -
rappresenta una scelta importante e sostanziale in base alla quale
sono state elaborate alcune misure significative per il rilancio
delle fondazioni liriche-sinfoniche. Alla luce di questo
provvedimento, che non comprende i teatri di tradizione, e alla luce
dell'importanza di queste istituzioni culturali per i nostri
territori, abbiamo ritenuto necessario costruire sinergie tra le
città sedi di questo tipo di teatri”.
"I teatri di tradizione
– si legge poi nella lettera inviata al Ministro - da anni sono
accomunati da crescenti difficoltà relative alla sostenibilità
economica, alla manutenzione, alla programmazione. Problematiche che
vanno sanate per consentire a queste istituzioni culturali di
continuare a svolgere il loro prezioso compito all'interno dei nostri
territori”.
Nel frattempo i sindaci coinvolti hanno condiviso tra
loro un documento, elaborato dall’ATIT, dove sono presenti alcune
proposte concrete da sottoporre all’attenzione del ministro Dario
Franceschini, come quella, ad esempio, di far rientrare le donazioni
ai teatri di tradizione nell’ambito del regime fiscale agevolato:
un obiettivo che, se raggiunto, contribuirebbe al sostegno
dell'attività teatrale che rappresenta, per tutte le città
coinvolte, un'importante risorsa da rilanciare e sviluppare.