Domani,
sabato 13 settembre, alle ore 10, in sala Zanoni (via del Vecchio
Passeggio 1) si terrà la tavola rotonda dal titolo “Co-sviluppo:
il ruolo delle associazioni di migranti nei processi di
cooperazione”. L'incontro vuole creare un'occasione di dialogo tra
istituzioni, associazioni di migranti e ONG per delineare possibili
traiettorie di collaborazione nei progetti di cooperazione allo
sviluppo in ambito agrario, formativo e culturale tra il territorio
cremonese e il Senegal, a partire dalla comune vocazione agricola.
L'iniziativa è organizzata dal Centro Interculturale Mondinsieme e
dall'Associazione dei Senegalesi di Cremona e provincia ASCP, che
intende incontrare i nuovi referenti dell'amministrazione comunale
per presentare le proprie attività sul territorio e rilanciare la
partecipazione ai progetti di co-sviluppo in Senegal, grazie alla
collaborazione con l'associazione italo-senegalese Sunugal e GAO,
organizzazione non governativa legata all'Università della Calabria.
Diversi i progetti di co-sviluppo attivi in Senegal, in particolare
nel campo dell’agricoltura: interventi di formazione e scambio tra
le università agrarie italiane e senegalesi, utilizzo di energie
rinnovabili per la coltivazione, realizzazione di piccoli orti sui
tetti delle case, creazione di micro-impresa. Arricchiranno inoltre
il dibattito, portando il proprio contributo di esperienze, i
referenti dell'Ufficio Cooperazione Internazionale del Comune di
Milano, e i rappresentanti della FASNI, la Federazione delle
associazioni senegalesi del Nord Italia.
“La relazione tra
migrazione, cooperazione e sviluppo - dichiara l’assessore alla
Trasparenza e alla Vivibilità sociale Rosita Viola - è un
tema importante su cui riflettere per innescare processi positivi che
pongano al centro il ruolo del migrante nella cooperazione allo
sviluppo, nei rapporti tra i diversi territori, il suo essere
potenzialmente attore di co-sviluppo. Quale è il ruolo delle
comunità presenti nel nostro territorio nella cooperazione
transnazionale? Quali sono le pre condizioni necessarie perché il
migrante sia un soggetto attivo nelle dinamiche di cooperazione e più
in generale in quelle della società in cui vive? Queste saranno le
questioni attorno alle quali si svilupperà l'incontro che mi auguro
possa contribuire ad allargare gli orizzonti verso un futuro di
convivenza e di pace”