Insieme
verso il nuovo Piano di Zona. E' il titolo dell'incontro promosso e
voluto dall'assessore al Welfare di Comunità, Servizi alle Famiglie
e alla persona del Comune di Cremona Mauro Platè e tenutosi
in Sala Zanoni. Insieme ai sindaci dei 47 Comuni del Distretto
cremonese, la sfida lanciata a tutti gli attori sociali, del profit e
del no profit delle comunità locali è questa: costruiamo insieme un
nuovo welfare capace di mettere al centro le comunità, le risorse e
le abilità del tessuto sociale fatto di trame spesso invisibili alla
ribalta dei mass media. Una sfida che si sta traducendo in percorsi e
momenti di incontri e di lavoro che si concretizzerà con la stesura
del nuovo Piano di Zona* 2015-2017 entro il 30 aprile prossimo.
L’iniziativa ha coinvolto 150 persone, più di 60 tra enti locali,
terzo settore, profit e no-profit, forze sociali, gestori dei servizi
sociali e socio-sanitari.
Ci si è interrogati su come il territorio
cremonese possa raccogliere l'esigenza di rispondere al meglio alle
emergenze sociali, alle fragilità e alle differenti forme di povertà
che anche a Cremona interrogano il sistema di welfare locale e di
come allargare il perimetro degli accessi e del sistema dei servizi:
la quotidianità della conciliazione lavoro e cura, le famiglie come
risorsa da sostenere e promuovere, la partecipazione solidale come
opportunità per ricucire le trame di coesione che si stanno sempre
più sfrangiando.
Una giornata di lavoro intensa, che si incrocia con
un percorso di incontri laboratoriali nei quattro sub-ambiti del
Distretto: 80 persone tra amministratori locali, operatori sociali
dei Comuni stanno costruendo insieme le linee di azione per il
prossimo triennio.
Un'équipe di operatori dedicati messi a
disposizione dal Comune di Cremona insieme all'Azienda Sociale del
Cremonese sta accompagnando e sostenendo i percorsi e i processi di
costruzione partecipata del nuovo Piano.
Tre i workshop di lavoro che
hanno elaborato alcune "raccomandazioni" che saranno
sottoposte al confronto tra i Sindaci e che contribuiranno alla
costruzione del Piano di Zona 2015-2017. Tre le grandi sfide per tre
grandi proposte: welfare generativo, nuove sfide per una presa in
carico efficace; comunità e territori per costruire opportunità:
processi di coprogettazione; incerti legami: vulnerabilità e
fragilità tra lavoro e casa.
“Crediamo fortemente in questo
approccio - ha chiuso i lavori della giornata l'assessore Mauro Platè
– e vogliamo proseguire nel percorso tracciato. Quanto intrapreso
non si esaurisce con l'approvazione del testo di Piano, ma inizia un
modo nuovo di programmare, progettare e realizzare il welfare”.
*Il Piano
di zona è l'occasione offerta alle comunità locali per leggere,
valutare, programmare e guidare il proprio sviluppo e va visto e
realizzato come piano regolatore del funzionamento dei servizi alle
persone. In particolare, il Piano di zona è lo strumento promosso
dai diversi soggetti istituzionali e comunitari per analizzare i
bisogni e i problemi della popolazione sotto il profilo qualitativo e
quantitativo; riconoscere e mobilitare le risorse professionali,
personali, strutturali, economiche pubbliche, private (profit e non
profit ) e del volontariato; definire obiettivi e priorità, nel
triennio di durata del piano attorno a cui finalizzare le risorse;
individuare le unità d'offerta e le forme organizzative congrue, nel
rispetto dei vincoli normativi e delle specificità e caratteristiche
proprie delle singole comunità locali; stabilire forme e modalità
gestionali atte a garantire approcci integrati e interventi connotati
in termini di efficacia, efficienza ed economicità; prevedere
sistemi, modalità, responsabilità e tempi per la verifica e la
valutazione dei programmi e dei servizi.