05 novembre 2013

"Estetica e geometria in una conchiglia": la donazione Saccaro in mostra al Museo di Storia Naturale dall'8 novembre al 6 gennaio 2014

L'iniziativa "I musei per tutte le età - Speciale Seniores”, promossa dall’Assessorato alla Cultura, prosegue giovedì 7 novembre, sempre alle 15,30, con ingresso gratuito, al Museo di Storia Naturale (Palazzo Affaitati, via Ugolani Dati, 4) con un appuntamento particolare: Estetica e geometria in una conchiglia, anteprima della donazione Saccaro al Comune di Cremona. La mostra sarà visibile dall’8 novembre 2013 al 6 gennaio 2014 al Museo di Storia naturale, e l’anteprima costituisce un’occasione per presentare una nuova collezione che entra a far parte del patrimonio naturalistico del Museo. La donazione Saccaro è costituita da una raccolta di conchiglie notevole sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo, con più di 700 esemplari in rappresentanza di oltre 400 specie. La Collezione Malacologica del prof. Aldo Saccaro, biologo, certamente è nata da una passione che lo ha accompagnato fin dall’infanzia, ma che si è nel tempo trasformata in un percorso scientifico professionale. Ne è testimonianza la precisione nelle determinazioni degli esemplari delle singole specie in buona parte direttamente raccolte, soprattutto per quanto riguarda le forme del Mediterraneo. Non secondario è però l’aspetto estetico, anche rispetto alle numerose specie provenienti da molte parti del mondo, ed evidente la cura nella loro conservazione. La mostra è dunque anche una forma di ringraziamento ad Aldo Saccaro per la sua generosità nel decidere di far diventare la sua collezione patrimonio comune e per sottolineare, ancora una volta, la bellezza e la ricchezza delle forme della natura.

Qualche curiosità sui molluschi

Ognuno di noi conosce numerosi molluschi, dalle chiocciole alle specie dei nostri mari, animali dotati di corpo molle, ma la caratteristica che più delle altre attira la nostra attenzione è la conchiglia. Il grandissimo numero delle specie ed il loro aspetto estremamente vario testimoniano dell'enorme forza evolutiva della natura.


Ad esempio Nautilus pompilius cefalopode, considerato un fossile vivente, si sposta espellendo con forza l’acqua dai sifoni provocando una spinta da cui deriva un movimento propulsivo all’indietro. Le camere interne sono messe in comunicazione da un canale che collega i vari comparti e permette al gas contenuto di favorire il galleggiamento dell’animale. Il Nautilo, riesce a calibrare le percentuali di liquido e di gas nei vari setti ed è in grado di effettuare una grande escursione batimetrica spostandosi anche a qualche centinaio di metri di profondità.


La famiglia dei Conidi, la cui forma della conchiglia è simile ad un cono, ha come caratteristica una singolare arma per cacciare e difendersi: un potente organo velenifero con cui può uccidere anche grosse prede. Questo organo, situato nella radula, è in grado di lanciare veri e propri dardi velenosi. I Conidi piscivori sono i più pericolosi: Conus geographus, comune in tutto l'Indo-Pacifico, è pericoloso anche per l’uomo (in generale le specie più percolose vivono nelle aree tropicali). Nel Mediterraneo si trova il Conus mediterraneus.


Ci sono poi le Cipree, con le loro conchiglie perfette, prive di difetti nella superficie tanto da sembrare manufatti di porcellana finissima. Una Ciprea molto diffusa e nota, presente in tutti i mari tropicali, è la Cypraea moneta. E’ piccola, di colore chiaro e irregolare nei contorni e nel volume. Si chiama moneta perché da sempre è stata usata proprio come oggetto di scambio, moneta quindi, fino a non molto tempo fa per molte popolazioni sia degli arcipelaghi oceanici sia dei paesi africani e non solo della costa.


Nella conchiglia di altre specie come Cypraeacassis rufa si depositano strati alternati di colori diversi: dalla lavorazione della parte più spessa del guscio derivano i camei, nei quali in genere uno strato colorato fa da sfondo ed uno strato chiaro è inciso e scavato in forma di profilo.



Infine la porpora, già conosciuta a Creta intorno al 1.600 a.C., è una tintura per tessuti usata dagli antichi, prodotta da una ghiandola presente in alcuni Molluschi nel Mediterraneo Murex brandaris.

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