La
Giunta, sentita la relazione dell'assessore ai Servizi alla Persona
Luigi Amore, dopo aver espresso parere favorevole, ha
assegnato al Consiglio comunale, per l'approvazione, la delibera
contenente gli indirizzi strategici nella gestione dei servizi alla
persona ai quali deve attenersi, per l’anno 2014, l’Azienda
Speciale Comunale “Cremona Solidale”, così come stabilito
dall’art. 3 dello Statuto dell’Azienda stessa. Avvicinandosi il
termine del mandato elettorale, la Giunta ha ritenuto di completare,
durante il primo semestre dell’anno 2014, quanto indicato nelle
linee programmatiche del Sindaco, in particolare per quanto riguarda
i rapporti con l’Azienda Speciale 'Cremona Solidale' quale
interlocutore strategico per offrire ai cittadini servizi
qualificati. Va inoltre ricordato che spetta al Comune la funzione di
coordinamento con l’ASL per la programmazione, valutazione e
monitoraggio del sistema, il raccordo con la Fondazione Città di
Cremona e la promozione e attivazione di iniziative di collaborazione
con altre ed altre realtà.
“Nei
quattro anni trascorsi – spiega l'assessore Luigi Amore – sono
state sviluppate strategie tese a consolidare la collaborazione ed il
raccordo tra i principali attori del welfare comunale: il Comune,
l’Azienda Speciale Cremona Solidale e la Fondazione Città di
Cremona. La formalizzazione del Protocollo tra questi tre enti
consentirà di consolidare le modalità di relazione esistenti con
particolare attenzione alla tutela e gestione del patrimonio
destinato alla erogazione di servizi”.
“Le
azioni condotte negli ultimi anni - prosegue l'assessore - hanno
consentito di sviluppare una proficua collaborazione tra il pubblico
ed il privato, attuare percorsi per riorganizzare le attività
dell'Azienda 'Cremona Soldale', di sviluppare progetti innovativi sia
in ambito sociosanitario sia in ambito sociale, in costante
collaborazione con i servizi comunali. Questo ha consentito di
attuare numerosi interventi di riordino interno all’Azienda che
hanno permesso di mettere a sistema tutte le risorse, mantenendo
costante l'attenzione alla qualità dei servizi da una parte e alla
razionalizzazione delle risorse dall’altra. L’incremento delle
forme d’integrazione tra i servizi aziendali e quelli comunali ha
inoltre consentito di rafforzare il sistema dei servizi destinati ai
cittadini che in condizioni di fragilità. E tutto questo è avvenuto
senza aumentare la pressione sulle rette dei servizi. Così come
avvenuto quest'anno, per il primo semestre dell’anno 2014 non sono
previsti adeguamenti delle rette e delle tariffe dei servizi offerti
dall'Azienda. Si ritiene di operare una verifica congiunta da parte
del Comune, dell'Azienda e della Fondazione “Città di Cremona”
per possibili ulteriori razionalizzazioni in campo gestionale da un
lato e potenzialità di sviluppo dall'altro”.
Fondamentale
sarà al riguardo il raccordo costante con l’ASL, anche in
considerazione di quanto indicato nei recenti provvedimenti regionali
contenuti nella Delibera della Giunta regionale 116/2013.
“In
quest’ottica - chiarisce l'assessore – dal 2014 sarà necessario
orientare le scelte di tutti i protagonisti del welfare, ed in
particolare dell’Azienda Speciale Cremona Solidale,
all’individuazione di nuovi scenari che abbiano una forte valenza
programmatoria in base al trend evolutivo della domanda, così da
delineare o confermare aree di intervento strategico, in una logica
futura di flessibilità e di interazione tra i diversi livelli
istituzionali. Gli sviluppi possono riguardare la relazione con il
sistema delle reti di prossimità attraverso la sperimentazione di
iniziative a favore delle persone fragili che non accedono alla rete
socio-sanitaria o che non sono in grado di risolvere con
problematiche di natura più ampia”.
Sarà
quindi possibile procedere ad un piano di revisione unitaria degli
spazi destinati all'accoglienza rispetto ad un loro utilizzo più
completo tenendo conto dei bisogni emergenti di residenzialità
leggera, sociosanitaria e sanitaria, anche, se opportuno, in sinergia
con altre Fondazioni. Sottolinea inoltre l'assessore: “È
fondamentale, non solo nell’ottica della razionalizzazione delle
risorse, ma soprattutto a fronte della necessità di servizi
coordinati e complementari, avviare, da parte dell'Azienda, in
sinergia con il Comune, ulteriori ambiti di collaborazione con i
soggetti che operano nel Terzo Settore, così da favorire le migliori
proposte possibili, anche grazie all’unione delle diverse
professionalità”.
La
progettazione fatta in sinergia e finalizzata a rimodulare i servizi
per la disabilità è pertanto ritenuta lo strumento in grado di
sostenere le differenti situazioni che richiedono innovazione,
sviluppo e maggiore flessibilità, a fronte della sempre crescente
complessità dei bisogni. Quanto attivato infatti, a completamento
delle procedure di gara per l’affidamento della gestione dei
servizi residenziali (CSS) e semi-residenziali (CDD) per persone
disabili, deve consentire di migliorare e ad ampliare l’offerta di
tali servizi, oppure rivederne il contenuto quale risposta ai
cambiamenti della domanda. In base agli indirizzi che saranno
sottoposti al Consiglio, il progetto avviato con il contributo
dell’Università Cattolica di Brescia deve prevedere un
ripensamento delle modalità della presa in carico integrata della
persona disabile in età adulta, tra i Servizi Sociali comunali e le
azioni o gli interventi da attivare attraverso i servizi indicati
nell’ottica del miglioramento della qualità di vita della persona.
Con la delibera che viene sottoposta nel pomeriggio alla competente commissione consiliare e quindi al Consiglio comunale del 16 dicembre prossimo, l'Amministrazione indica, quali aree di diretta competenza e valutazione congiunta con l’ASL, i principali ambiti di sperimentazione per lo sviluppo delle azioni previste nell'ambito delle misure contenute nella delibera della Giunta regionale 116/2013 che sono: la valutazione di nuove sperimentazioni in ambito domiciliare quali misure di residenzialità leggera per persone anziane parzialmente non autosufficienti e persone con disabilità; i progetti di presa in carico integrata delle persone affette da demenze/alzheimer o altre patologie di natura psico-geriatrica, in una logica multiservizi. Tale azione è da intendersi quale evoluzione di esperienze e di competenze già presenti nei servizi aziendali diurni e residenziali quali ad esempio i Centri Diurni Integrati, i ricoveri temporanei a supporto delle persone fragili e dei caregiver familiari (quell'insieme di servizi dedicati a coloro che assistono direttamente o con l’aiuto di una assistente familiare il proprio anziano ammalato e/o non autosufficiente), la Comunità Alloggio “Duemiglia”.
Altri
aspetti riguardano la sperimentazione dello sportello informativo per
l’acceso ai servizi dell'Azienda, sia quelli destinati alle persone
anziane, sia quelli riservati a persone in età adulta con
disabilità; il consolidamento della gestione dello sportello che si
occupa della gestione delle liste di attesa per l’accesso in RSA;
l’implementazione dell’offerta di soluzioni abitative protette
per anziani negli spazi disponibili di “Cremona Solidale”; le
valutazioni per quanto riguarda l’assetto logistico-funzionale
delle quattro residenze sanitarie assistenziali: la prospettiva è
infatti il possibile impiego degli spazi attualmente non occupati per
il potenziamento dei servizi sia socio assistenziali, sia
sociosanitari destinati alla non autosufficienza; lo studio di
fattibilità, in sinergia con la Fondazione Città di Cremona, per la
definizione di proposte che consentano di impiegare gli spazi ancora
disponibili nella struttura di via 11 Febbraio a favore di servizi
diurni semiresidenziali e residenziali per persone anziani e
disabili. Tale proposta va intesa anche nella prospettiva del
trasferimento della Comunità Alloggio per disabili oggi collocata in
via Cattaro; la partecipazione alla valutazione del progetto
finalizzato alla realizzazione e gestione di un Centro di
idroterapia; l’orientamento alla ricerca e all’innovazione: per
questo viene confermato l’indirizzo per la valutazione di avvio
negli ambienti collocati nella Palazzina centrale del Centro di Alta
Formazione nonché di Studi e Ricerca che possa accogliere iniziative
di formazione universitaria in ambito sociosanitario e sanitario già
presenti in città, anche in considerazione del positivo esito dei
confronti avvenuti, a livello regionale, con l’ASL, l’Ospedale di
Cremona, nonché dell’interesse manifestato da alcune realtà
universitarie.