Questa
mattina, nella Sala Giunta di Palazzo Comunale, presente l’assessore
alla Cultura Irene Nicoletta De Bona, si è svolta la
cerimonia di consegna del Premio biennale intitolato alla memoria di
Enrica Sovena Tansini, istituito nel 1987, destinato a tesi di laurea
(triennale o magistrale) in storia cremonese o in storia dell’arte
cremonese. A seguito del bando sono pervenute, entro il termine
stabilito, 17 tesi di laurea. Due sono le tesi premiate, mentre
quattro quelle giudicate degne una speciale menzione. Alla cerimonia hanno partecipato, in rappresentanza della commissione giudicatrice, Maria Luisa Corsi, Massimo Terzi ed Andrea Mosconi.
La
commissione giudicatrice, composta dal prof. Dario Piccinelli,
dalla dott.ssa Maria Luisa Corsi, dall’arch. Massimo
Terzi, dalla prof. sa Mina Gregori e dal prof. Andrea
Mosconi, con segretaria Ivana Iotta, direttore del Settore
Cultura e Musei, esaminati gli elaborati sulla base di alcuni
principi quali l’originalità del lavoro, la qualità del lavoro
compiuto nonché la ricerca e l’uso delle fonti, si è espressa per
il conferimento del premio dell’importo di 500,00 euro a ciascuna
delle due seguenti tesi:
Ricerche
sulla chiesa di San Bernardino a Crema di Bendetta Pilla,
presentata presso l’Università degli Studi di Milano (Facoltà di
Lettere e Filosofia – Corso di laurea magistrale in Storia e
Critica dell’Arte - relatore prof. Giovanni Agosti e correlatore
Dott. Jacopo Stoppa - anno accademico 2009/2010) con la conseguente
motivazione:
Con
questa tesi Benedetta Pilla presenta la storia di San Bernardino in
relazione alle vicende della città e, nel contempo, vengono
descritti e presentati i vari interventi che nel corso dei tempi
furono realizzati. Si tratta di un lavoro molto accurato, con
un’esposizione piana e di notevole maturità. L’importanza della
chiesa nella storia cremasca e la presenza di alcuni pittori, tra i
quali Giovan Battista Lucini, Gian Giacomo Barbelli, Tomaso Pombioli,
che in questa sede si distinguono, contribuiscono a dare notevole
rilievo al lavoro che, con alcune integrazioni, meriterebbe di essere
pubblicato.
Le
lettere di Giacomo Baruffali a Francesco Arisi (1700-1733) –
Edizione e saggio di commento di Gian Lorenzo Dataro
presentata presso l’Università degli Studi di Pavia (Facoltà di
Musicologia – Corso di laurea speciliastica in Filologia Moderna –
relatore prof. Giorgio Panizza, correlatrice prof.ssa Miriam Turrini
– anno accademico 2009/2010), con la seguente motivazione:
Con
questa tesi specialistica Gian Lorenzo Dataro reca un interessante
contributo, qualitativamente valido, su due letterati del Settecento
arricchendo, in particolare, le conoscenze su Francesco Arisi, figura
di spicco della letteratura erudita cremonese e della storia politica
cittadina. Lavoro ben impostato ed edizione accurata di 169 lettere
conservate nella Biblioteca Statale, Fondo Civico.
La
commissione ha ritenuto inoltre di segnalare le seguenti tesi:
I
profeti cinquecenteschi del Duomo di Cremona: proposte per uno studio
iconografico di Anna Adami, presentata presso
l’Università Cattolica del Sacro Cuore – Sede di Brescia
(Facoltà di Lettera Filosofia – Corso di laurea in Lettere
curriculum Storia e Conservazione dei beni Culturali ed Artistici -
relatore prof. Giuseppe Fusari, anno accademico 2009/2010)
Nella
tesi di Anna Adami viene ripercorsa la storia degli affreschi del
Duomo con “storie del Nuovo testamento” sulle pareti della navata
centrale e si intrattiene sui trenta fondi sottostanti con i Profeti.
Lo studio li esamina in chiave iconografica e indaga i rapporti con
gli affreschi soprastanti. La trattazione storico-artistica viene
integrata con il quadro storico politico che rievoca il succedersi
dei vari domini.
Mala
fortuna, male lingue e mal’consigliori: rime di Jacopo Tolomei dal
manoscritto cremonese AA.5.73 all’edizione di Rossella
Pulito, presentata presso l’Università degli Studi di Pavia
(Facoltà di Musicologia – Corso di laurea in Filologia Moderna,
relatore prof. Claudio Vela, correlatore prof. Giorgio Panizza, anno
accademico 2009/2010)
Oggetto
dello studio di Rossella Pulito l’edizione critica delle rime di
Jacopo Tolomei contenute in un codice pergamenesco della Biblioteca
Statale di Cremona, di 20 carte, scritto in carolina umanistica e
databile all’ultimo ventennio del XV secolo. Lavoro accurato di
particolare impegno dove l’autrice dimostra di avere ben appreso
gli strumenti filologici e le norme delle analisi comparative proprie
dell’edizione di testi. Di interesse anche per la genesi di
appartenenza del manoscritto.
La
prostituzione a Cremona nella prima età moderna di Barbara
Venturini, presentata presso l’Università degli Studi di Pavia
(Facoltà di Musicologia – Corso di laurea in Scienze letterarie,
relatrice prof.ssa Miriam Turrini, correlatrice prof.ssa Valeria
leoni, anno accademico 2009/2010)
La tesi
di Barbara Venturini permette di portare a conoscenza documenti
conservati nell’Archivio di Stato riguardanti il problema della
prostituzione all’interno del territorio urbano cremonese.
L’argomento, originale ed insolito e non ancora sufficientemente
indagato dagli studi storici, è attuale ancora oggi così come lo
era nei secoli scorsi. In particolare la tesi offre uno spaccato
storico del problema della prostituzione di altre città dove il tema
della donna “sola” portava a creare luoghi di tutela e recupero.
Il
Centro di Cremona tra cultura igienista e architettura fascista:
alcuni casi di studio di Francesca Zanettin, presentata
presso l’Università IUAV di Venezia (Facoltà di Architettura –
Corso di laurea specialistica – Indirizzo Architettura per la
Città, relatore prof. Arch. Guido Vittorio Zucconi, correlatore
prof. Arch. Alberto Ferlenga, anno accademico 2009/2010)
Con
questa tesi Francesca Zanettin rivista le vicende relative alle
trasformazioni avvenute nel centro storico della città nel periodo
tra le due guerre attraverso un ampio documentato commento degli
episodi fondamentali che ne hanno maggiormente caratterizzato i
cambiamenti. Si ritiene che questa tesi sia meritevole di
segnalazione per la scelta dell’impostazione, l’originalità
dell’approccio, la sistematicità e l’impegno profuso e perché è
portatrice di nuovi suggerimenti alla ricostruzione di un momento
complesso della storia di Cremona, non ancora del tutto completamente
indagato.