Nell’ambito del progetto Cremona per la Vita, che intende contribuire alla diffusione dei defibrillatori semi automatici (DAE) nei luoghi pubblici del territorio ed estendere il suo uso anche al personale non sanitario, questa mattina, presenti il sindaco Oreste Perri ed il dr. Ugo Rizzi, è stato inaugurato il defibrillatore installato alla piscina comunale. L’apparecchiatura è stata donata alla città dal Lions Club Cremona Duomo, sodalizio per il quale è intervenuta la presidente Federica Zanello insieme ad alcune socie. Il dr. Ugo Rizzi (dirigente medico AAT 118 di Cremona AREU e referente per Cremona del progetto Cremona per la Vita), ha tenuto a sottolineare come Cremona sia una delle prime città in Italia a muoversi in questa direzione. Il defibrillatore presente in piscina va ad aggiungersi agli altri due che, nei giorni scorsi, in questo caso grazie al Lions Club Cremona Europea, sono già stati installati: uno in piazza Stradivari (sotto i portici della Camera di Commercio), punto di grande afflusso, e l’altro in piazza Libertà (al Comando della Polizia Locale). Un modo insomma per essere preparati ad affrontare, nel più breve tempo possibile, le emergenze dei cittadini colpiti da un’evenienza drammatica e improvvisa qual è l’arresto cardiaco.
Nel pomeriggio, nella Sala dei Quadri di Palazzo Comunale, si è quindi tenuto il convegno pubblico dedicato alla defibrillazione precoce, al primo soccorso e all’utilizzo del defibrillatore DAE (Defibrillatore Semiautomatico Esterno) sul territorio. L’incontro, promosso dal Lions Club Cremona Europea con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona, con la collaborazione dell’Azienda Regionale Emergenza Urbana e dell’Azienda Istituti Ospitalieri di Cremona, è stato preceduto alle 15,00, in piazza Stradivari da una dimostrazione pratica.
Oltre al sindaco Oreste Perri, hanno partecipato alla dimostrazione l'assessore alla Polizia Locale Francesco Bordi, il direttore sanitario dell'ospedale Camillo Rossi, il responsabile AAT 118 di Cremona AREU Romano Paolucci (che ha coordinato anche l'intervento di automedica e ambulanza durante la simulazione), il responsabile del progetto Cremona per la vita Ugo Rizzi, dirigente medico del 118, il comandante della Polizia Locale, Fabio Germanà Ballarino e il vice comandante Pierluigi Sforza. Sono stati proprio gli agenti della Polizia Locale ad operare le manovre di primo soccorso con il defibrillatore alla persona che si è prestata per la simulazione, l'infermiere del 118 Simone Ruggeri. Sono già una quarantina gli agenti che hanno seguito il corso di abilitazione all'uso del defibrillatore, formazione che verrà presto completata.
Al convegno in Sala dei Quadri, durante il quale ha dato la propria testimonianza Francesco Poli, salvato in palestra alcuni anni fa dopo essere stato colto da malore, hanno portato il loro contributo esponenti dei due club di servizio, Francesco Pizzorni, Vincenzo Siliprandi e Federica Zanello, che molto si stanno spendendo per la riuscita del progetto (Lions Cremona Europea e Lions Cremona Duomo), dirigenti sanitari, noti specialisti in campo medico (quali Enrico Passamonti e Graziano Galbarini) l'avvocato Marcello Lattari, che si è soffermato sugli aspetti normativi e giuridici del Primo Soccorso con eventuale utilizzo del DAE, e Scilla Pagni, responsabile infermieristico AAT 118 di Cremona AREU, che si è soffermata sul percorso formativo abilitante all’utilizzo del defibrillatore DAE.
In Italia è stimato che ogni anno muoiano circa 60mila persone per arresto cardiaco, anche in ambito sportivo. Numerosi studi hanno dimostrato l’importanza del primo soccorso nel ridurre mortalità o complicanze purché tali procedure vengano attuate tempestivamente. L’intervento del 118 potrebbe infatti non essere sufficientemente rapido, al contrario di quello di chi è già sul posto. Infatti, se il cuore ed i polmoni si fermano cessa il rifornimento di sangue e ossigeno a tutto il corpo, ma ad essere danneggiato è soprattutto il cervello, capace di resistere solo circa 5-6 minuti prima di andare incontro a lesioni irreversibili. Chi presta soccorso deve pertanto saper effettuare tempestivamente il BLS-D, cioè il “ripristino delle funzioni vitali e defibrillazione”, praticando le manovre di rianimazione cardio-polmonare di base.
La Legge del 3 aprile 2001, n.120 e le successive normative in materia hanno consentito l’utilizzo del defibrillatore semiautomatico anche da parte di soccorritori non sanitari e semplici cittadini, purché adeguatamente addestrati e abbiano ricevuto una formazione sulle attività di rianimazione cardio-polmonare. In Lombardia l’abilitazione all’utilizzo di un defibrillatore semiautomatico in ambito pubblico può essere rilasciata esclusivamente da AREU 118 come da normative vigenti in merito. Questo dispositivo portatile, definito comunemente DAE, guida l’operatore, attraverso istruzioni vocali, nelle manovre di soccorso da compiere, diagnostica e può correggere la fibrillazione ventricolare che ha determinato l’arresto cardiaco in modo sicuro e affidabile, liberando da responsabilità l’operatore stesso.
E’ ormai noto che la fibrillazione ventricolare (arresto cardiaco) è causa rilevante di decessi sull'intero territorio nazionale e che la defibrillazione precoce rappresenta il sistema più efficace per garantire le maggiori percentuali di sopravvivenza alle manovre di supporto delle funzioni vitali (massaggio cardiaco e ventilazione artificiale). Il corso che è necessario seguire ha lo scopo di trasmettere a chiunque lo desideri un metodo che consenta di riconoscere e di gestire il soccorso in caso di arresto cardiaco e di supportare le funzioni vitali (respiro e circolo) anche attraverso l’uso del Defibrillatore Semiautomatico fino al momento dell’arrivo del 118 in cui possono essere impiegati anche altri mezzi efficaci a correggere la causa che ha determinato l’arresto del cuore. Il corso viene realizzato secondo le attuali linee guida internazionali in tema di Rianimazione Cardiopolmonare e defibrillazione precoce con istruttori certificati dal 118.