“L’Agenzia
europea per l’Ambiente colloca Cremona ai primi posti in Lombardia
per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico basandosi sul numero
dei superamenti del livello del 75% delle PM10 rilevato nel 2011
dalla centralina dell'ARPA di via Fatebenefratelli. Senza nulla
togliere alla serietà del lavoro svolto, forse sarebbe il caso di
non considerare i capoluoghi di provincia come realtà a sé stanti,
ma quanto agglomerati urbani inseriti in un contesto ben più ampio,
quello della Pianura Padana, dove la qualità dell'aria è comunque
in generale compromessa.” Così dichiara l'assessore alle Politiche
Ambientali Francesco Bordi commentando i dati sull'inquinamento atmosferico, relativi
al 2011, resi noti dall'Agenzia europea per l'Ambiente proprio in
questi giorni.
“Non si può focalizzare l’attenzione esclusivamente su Cremona città – prosegue l'assessore - insistendo sugli insediamenti industriali o sulle problematiche della chiusura al traffico del centro storico, perché sarebbe fuorviante rispetto ad una problematica che invece investe tutti i comuni della provincia, dove addirittura per alcuni di questi, e i dati lo dimostrano, la situazione a livello di 'sforamenti' annuali è addirittura superiore rispetto al capoluogo.”
“Non si può focalizzare l’attenzione esclusivamente su Cremona città – prosegue l'assessore - insistendo sugli insediamenti industriali o sulle problematiche della chiusura al traffico del centro storico, perché sarebbe fuorviante rispetto ad una problematica che invece investe tutti i comuni della provincia, dove addirittura per alcuni di questi, e i dati lo dimostrano, la situazione a livello di 'sforamenti' annuali è addirittura superiore rispetto al capoluogo.”
Per
l'assessore Bordi infatti, quando si parla di inquinamento, anche per
una sempre più diffusa e giusta sensibilità verso i temi
ambientali, spesso accade però di incorrere in affermazioni troppo
semplicistiche, che non tengono conto di tanti fattori, che ormai
dovrebbero essere noti a tutti, ad iniziare dalla particolare
posizione geografica del nostro territorio, solo per citarne uno,
come del fatto che Cremona si trova al centro di un'area pianeggiante
molto vasta ormai fortemente antropizzata. L’esperienza
ha inoltre insegnato che più l’inverno è freddo e secco, più si
aggrava la concentrazione delle polveri che, data la conformazione
della pianura padana, non riescono a disperdersi. In queste
condizioni il Piano regionale contro l’inquinamento, che viene
applicato dal 15 ottobre al 15 aprile da qualche anno a questa parte,
è utile, ma indubbiamente non basta. La scala regionale non è
sufficiente a dare incisività alle limitazioni che si chiede di
adottare.
“Certamente
si devono avviare azioni che contribuiscono alla diminuzione
dell'inquinamento”, prosegue l'assessore, che aggiunge: “Questa
Amministrazione lo ha fatto e lo sta facendo anche in applicazione
delle azioni contenute nel PAES (Piano d'azione energia sostenibile)
e nel recente PRIA (Piano regionale degli interventi per la qualità
dell'aria) della Regione Lombardia.”
Per quanto
riguarda le azioni l'assessore ricorda, ad esempio, la riduzione
dell'uso del riscaldamento negli uffici pubblici imponendo il limite
massimo di temperatura a 20°, la limitazione del riscaldamento nelle
scuole pubbliche durante i periodi di chiusura, l'implementazione
dei controlli per verificare l’attuazione della normativa in
materia di emissioni dei veicoli, nonché del rispetto dell’obbligo
di spegnere il motore in caso di sosta prolungata, le campagne di
controllo delle caldaie, il miglioramento dell’efficienza
energetica degli edifici pubblici ricorrendo all'utilizzo di energie
alternative (si pensi all'installazione di pannelli solari su edifici
scolastici), l'adozione di programmi di mobilità sostenibile
(potenziamento del sistema di bike sharing, per citarne uno) o la
recente delibera per la graduale dismissione dell’inceneritore.