Venerdì 4
ottobre la Fondazione Città di Cremona, nata nel 2003 a seguito
della fusione delle IPAB cittadine, aprirà la propria sede per la
sua seconda giornata celebrativa. Questo appuntamento rappresenta
un’occasione di vicinanza alla città, a tutte quelle realtà che
quotidianamente si mettono a disposizione degli altri con uno spirito
di servizio e di solidarietà, nonché un’opportunità di conoscere
le attività poste in essere dall’Ente. I campi di intervento della
Fondazione sono infatti molteplici quante sono le categorie di
cittadini bisognosi di aiuto e di assistenza, anche se l’Ente deve
tenere conto principalmente del riguardo a quei settori da cui
proviene il suo patrimonio.
La seconda
giornata celebrativa della Fondazione sarà un momento per dare conto
della gestione dell’Ente ai cittadini, cercando di coinvolgere
sempre più la comunità cremonese intorno alla sua Fondazione, e per
ringraziare tutte quelle realtà che con il loro operato hanno
garantito le più svariate forme di sostegno a situazioni di
difficoltà e disagio.
La Giornata
celebrativa della Fondazione si apre alle 16,00 con la S. Messa
nella Chiesa di San Siro e Santo Sepolcro (via Aselli) in onore di
S.Francesco e in suffragio dei benefattori.Alle 17, nella Sala
Consiglio della Fondazione Città di Cremona (piazza Giovanni XXIII),
dopo il saluto delle autorità presenti, la parola passerà al
Presidente della Fondazione, Giacomo Spedini, che terrà la sua
relazione. A seguire, presentazione della donazione Busachi e
inaugurazione della mostra fotografica e documentaria “I luoghi
della Carità cremonese” a cura di Tiziana Cordani. La Giornata si
concluderà con un intrattenimento musicale. Infine, sabato 5 ottobre, alle ore 21 ,00, in Sala Rodi – S.Maria della Pietà (piazza Giovanni XXIII), si terrà il Concerto di San Francesco del Coro Costanzo Porta.
La mostra rimarrà aperta dal 4 ottobre 2013 al 10 gennaio 2014: giorni feriali ore 9.00
– 12.00 e 15.00 – 16.00. Per gruppi e scolaresche la visita
avviene su prenotazione telefonando al numero 0372 421011 o inviando
una mail a segreteria@fondazionecr.it
Alcuni cenni storici
La
Fondazione Città di Cremona raccoglie il patrimonio dei cosiddetti
Luoghi Pii cittadini, in un percorso storico che affonda le proprie
radici nel Medioevo.
A partire
dalla metà del Trecento, infatti, nacquero i principali istituti
caritativi laici – quindi distinti e autonomi rispetto alle
attività assistenziali promosse dalla Chiesa – e in particolare il
Consorzio della Beata Vergine o della Madonna, detto comunemente
Consorzio della Donna (legato ai Francescani), e il Consorzio di
Sant’Omobono (legato ai Domenicani). Ad essi si aggiunsero nel
tempo vari altri Luoghi Pii, come la Compagnia della Carità o Carità
di San Vincenzo, sorta nel Cinquecento per impulso del vescovo Nicolò
Sfondrati e dei Barnabiti, l’Ospedale dei poveri vergognosi,
fondato sempre nel Cinquecento per soccorrere le famiglie un tempo
agiate, cadute in disgrazia, e altri di più piccole dimensioni,
spesso legati ad un ambito parrocchiale. L’assistenza operata da
queste istituzioni era rivolta alle diverse categorie di poveri e
bisognosi e si esplicava in varie forme, dalla elargizione di
elemosine in denaro alla distribuzione di beni di prima necessità
(pane, farina, indumenti), alla costituzione di una dote per le
fanciulle povere, all’accoglienza dei pellegrini. Le maggiori
allargavano il proprio raggio d’azione all’intera città,
offrendo per secoli un supporto imprescindibile ai ceti sociali meno
abbienti.
La
struttura amministrativa era guidata da quattro reggenti eletti ogni
anno fra la nobiltà cittadina e comprendeva vari funzionari in modo
da gestire gli ingenti patrimoni, soprattutto fondiari, pervenuti ai
Consorzi grazie a donazioni: ad esempio, nel Seicento, il Consorzio
della Donna possedeva circa 6.800 pertiche di terra, oltre a diverse
case in città. Le numerose donazioni da parte di benefattori hanno
una precisa ragione religiosa, vale a dire l’ottemperanza al dovere
cristiano di esercitare le opere di carità, che, appunto attraverso
i lasciti testamentari, venivano delegate ai Luoghi Pii.
Nei lasciti
erano talvolta comprese anche opere d’arte, in particolare pale
d’altare: infatti, fino alla riforma ottocentesca, il patronato
degli altari nelle chiese cittadine era affidato a privati che erano
proprietari dei dipinti; il patronato poteva essere lasciato in
eredità a un Luogo Pio, a cui passava anche la pala corrispondente.
I ritratti dei benefattori, invece, provengono di norma dalle case
stesse dei benefattori – come i dipinti devozionali di dimensioni
piccole o medie – oppure furono commissionati dai Luoghi Pii per
onorare la memoria di quanti avevano contribuito ad accrescerne i
patrimoni. I Consorzi, peraltro, furono committenti diretti di
dipinti come nel caso del Consorzio della Donna, che richiese nel
1687 ai pittori cremonesi Francesco e Pietro Antonio Picenardi i 12
episodi con Storie bibliche oggi nella Sala del Consiglio, destinati
in origine a decorare i pilastri della vicina chiesa di San Francesco
(ora scomparsa) in occasione di solenni celebrazioni liturgiche.
A fianco
dei Luoghi Pii operavano, a partire dalla metà del Cinquecento,
anche i due Orfanotrofi cittadini, il maschile ed il femminile, sorti
fra i primi in Italia ad opera e per iniziativa del Vescovo Cesio, in
accordo con la Magnifica Comunità (consorteria del potere laico
locale), coinvolta nel progetto per il quale assume impegno
amministrativo, affidato ai Decurioni cittadini, nell'intento di dare
vita stabile ad un civico "servizio" per i ragazzi orfani
abbandonati.
La grande
riforma del sistema caritativo attuata da Giuseppe II d’Asburgo nel
1786 portò a concentrare tutti i Luoghi Pii nel nuovo Istituto
Elemosiniere e i due orfanotrofi nell’Istituto Educativo. Il primo
ebbe sede nel palazzo che oggi ospita la Fondazione, eretto sul
finire del Seicento (1695-97) dal Consorzio della Donna come propria
sede e funzionale appunto alle attività caritative: il piano terreno
era adibito a magazzini per conservare i beni da distribuire ai
poveri, il porticato della facciata offriva un riparo all’elargizione
delle elemosine, mentre al primo piano (rimasto quasi intatto) erano
gli uffici amministrativi e la Sala del Consiglio, dove tutti i
membri si riunivano al cadere dell’anno per l’elezione dei nuovi
reggenti. Gli stemmi in stucco della sala riportano i simboli della
patrona del Consorzio, la Vergine Immacolata, le tre stelle e la
mezzaluna. L’altro grande Luogo Pio, il Consorzio di Sant’Omobono,
aveva invece la propria sede presso la chiesa omonima (nell’attuale
via del Consorzio), ma questa è stata nel tempo trasformata e resa
irriconoscibile.
Nel 1807
l’Istituto Elemosiniere fu concentrato nella Congregazione di
Carità, insieme all’Ospedale Maggiore, ai due Orfanotrofi e al
Monte di Pietà: da quel momento la sede fu conosciuta come “Palazzo
della Carità”. Nel 1890, a seguito della Legge “Crispi” (L.
6972/1890), i diversi Luoghi Pii divennero Istituzioni Pubbliche di
Assistenza e Beneficenza. Nel 1937 fu costituito l’Ente Comunale di
Assistenza (ECA), che riunì i patrimoni delle II.PP.A.B. Istituti
Elemosiniere ed Educativo, oltre a quelli di piccole opere pie
otto-novecentesche (le Opere Pie Lacchetti e Bertarelli, l’Asilo
Notturno Broggi Simoni, l’Istituto Bambini Lattanti e Slattati,
l’Istituto Manini) e, negli anni sessanta, della Fondazione Eliseo
e Stellina Stradiotti. L’Ente Comunale di Assistenza amministrò le
diverse II.PP.A.B. fino al suo scioglimento, disposto nel 1977. Le
diverse II.PPA.B. vennero poi rette dal Comitato Ammini-strativo del
disciolto E.C.A. fino al 1986, quando lo stesso Comitato
Amministrativo venne sostituito dal Collegio Commissariale. Risale
alla fine degli anni novanta la trasformazione nel Raggruppamento
delle II.PP.A.B. Riunite Città di Cremona, nel quale sono confluiti
i patrimoni dell’Opera Pia Patronato Pro Mutis e dell’O.P.
Colonie Riunite Cremonesi.
Dal 1°
gennaio 2004 è operativa la “Fondazione Città di Cremona”
(costituita con deliberazione della Giunta della Regione Lombardia n.
VII/15772 del 23/12/2003), fondazione senza scopo di lucro, nata a
seguito della fusione delle II.PP.A.B. “Istituto Elemosiniere,
Istituto Educativo Cremonese, Fondazione Eliseo e Stellina
Stradiotti” e dell’I.P.A.B. “F. Soldi – Centro Geriatrico
Cremonese”.