Come ha spiegato brevemente l'assessore Fasani, tenuto conto dell’estensione dell’area interessata dal progetto e della complessità degli interventi da realizzare l’esecuzione dell’opera è stata suddivisa per lotti. Nella prima fase, iniziata nei primi mesi del 2011, sono stati realizzati boschi permanenti a scopo ambientale, paesaggistico e protettivo per 36.000 metri quadrati, un pozzo ad uso irriguo ed impianto d’irrigazione. La seconda fase, avviata nell'autunno del 2012, ha visto la riqualificazione dei percorsi esistenti, l'illuminazione, la realizzazione di nuovi percorsi, la riqualificazione degli impianti vegetali esistenti, la messa a dimora di nuovi esemplari arborei, l'impianto di irrigazione (la superficie interessata è pari a 10.800 metri quadrati). Sono state inoltre realizzate aree adibite ad orti e frutteti (sono 74 gli alberi da frutto messi a dimora): l'arbusteto occupa una superficie di 11.600 metri quadrati ed il frutteto 1700 metri quadrati. Per quanto riguarda la zona a bosco le specie utilizzate sono: quercia farnia, carpino bianco, frassino maggiore, acero campestre, olmo minore, pioppo bianco, salice bianco, pioppo nero, ciliegio selvatico, tiglio selvatico; per l'arbusteto: biancospino, prugnolo selvatico, corniolo, sanguinella, fusaggine, palla di neve, lantana, ligustro, nocciolo, rosa canina, spino cervino, melo selvatico.
A
questi interventi è da aggiungere l'opera di urbanizzazione
secondaria realizzata dai proponenti il Piano Integrato di Intervento
(P.I.I.) Morbasco Sud, cioè l'accesso di servizio al parco da via I
Maggio: tratto ciclabile, carraia di servizio con parcheggio mezzi
servizio, predisposizione reti di servizio per eventuali aree di
completamento del parco. E' stata effettuata infine la piantumazione,
per una superficie complessiva di 4.976 metri quadrati, quale
compensazione forestale per il taglio del boschetto di via Chiese .
“Sono
certo che tutti i cremonesi, e non solo i residenti del quartiere,
che nel tempo libero amano fare una passeggiata o andare in
bicicletta apprezzeranno questo polmone verde ai margini del centro
abitato, molto esteso, che ha preso il posto di un'area abbandonata”,
ha detto il sindaco Oreste Perri notando con soddisfazione che il
parco è già frequentato e dopo avere constatato di persona come le numerose
essenze piantumate stanno crescendo rapidamente. Nella
riqualificazione dell'area sono stati investiti 300.000,00:
contributi pubblici, provenienti da finanziamenti regionali, da oneri
di urbanizzazione e alienazioni, e contributi di privati. Un felice
connubio che sta dando buoni risultati.
Attraverso
il Programma Integrato d’Intervento (P.P.I.) Morbasco sud,
approvato dal Consiglio comunale nel settembre 2010, il Comune di
Cremona ha acquisito la proprietà di circa 95.200 mq di aree da
destinare a verde. Nel novembre dello stesso anno è stata
sottoscritta la stipula della convenzione urbanistica destinata a
regolare l’attuazione del P.P.I. e l’atto di acquisizione al
demanio comunale delle aree interessate dal progetto.
L’Amministrazione comunale è intervenuta sul comparto di
trasformazione ecologico – ambientale realizzando un parco urbano
in grado di ricucire le aree verdi esistenti e contigue (parco
Trebbia, parco del Lugo, bosco-filtro Tamoil).
L’area
risulta essere strategicamente importante per il completamento di
questa porzione territoriale, già destinata a parco periurbano
configurandosi come occasione per ricucire gli interventi già
realizzati, considerata anche la sua vicinanza all’edificato
storico della città. La volontà di intervenire su aree di frangia
urbana ricalca un indirizzo ormai sentito a livello europeo, tendente
alla creazione di spazi riqualificati che mitighino la pressione
antropica. L’intervento assume particolare significato in quanto
rappresenta un ulteriore espansione ed integrazione della maglia
della rete ecologica del colatore Morbasco.
L’obbiettivo
principale perseguito dall'Amministrazione è la trasformazione
ambientale - naturalistica e la sua restituzione, attraverso
l’introduzione di elementi strutturali, all’uso pubblico. Con
questo progetto si è voluto confermare ed incrementare la valenza
ecologica e paesaggistica del luogo attraverso la creazione di aree a
bosco che si andranno a collegare agli interventi limitrofi già
realizzati. La collocazione dell'area è inoltre strategicamente
funzionale per uno sviluppo di percorsi ciclo-pedonali che mettano in
connessione diversi quartieri della città. La creazione di
strade-verdi al riparo dal traffico veicolare permetterà, oltre ad
una migliore fruibilità dell’area, di collegare il quartiere Po
con la via Massarotti (quartiere Castello) e la via Milano (quartiere
Incrociatello). Prima della progettazione definitiva, come è stato
ricordato durante il sopralluogo, sono avvenuti confronti pubblici
per acquisire i pareri dei cittadini di cui si è tenuto conto.
Sulle cartografie del ‘900 era stato rilevato che, nella zona a sud del colatore Morbasco c’era un’area ad orti e frutteti che questa riqualificazione ha voluto ricreare per recuperare e valorizzare pienamente l’identità del luogo. Questi spazi sono stati collocati vicino agli edifici del parco per ragioni funzionali alle attività didattiche e formative che si intendono sviluppare. Per quanto riguarda le specie vegetali coltivate e in particolare per i frutteti sono state privilegiate le varietà antiche e tipiche della nostra tradizione contadina.
Sulle cartografie del ‘900 era stato rilevato che, nella zona a sud del colatore Morbasco c’era un’area ad orti e frutteti che questa riqualificazione ha voluto ricreare per recuperare e valorizzare pienamente l’identità del luogo. Questi spazi sono stati collocati vicino agli edifici del parco per ragioni funzionali alle attività didattiche e formative che si intendono sviluppare. Per quanto riguarda le specie vegetali coltivate e in particolare per i frutteti sono state privilegiate le varietà antiche e tipiche della nostra tradizione contadina.
In
corrispondenza degli accessi al parco sono state messe a dimora
piante pronto effetto per creare delle “porte verdi” che
valorizzino la percezione dello spazio. In particolare questo è
avvenuto lungo i margini dei percorsi pedonali per ricostituire le
tracce fisiche e storiche del nostro paesaggio agrario. L’alternanza
di aree più vaste (macchie) e aree prevalentemente lineari (siepi)
contribuirà ad aumentare la diversificazione ambientale dell’area
e contribuisce ad accrescerne il pregio paesaggistico ed estetico.
Sono state utilizzate specie arboree ed arbustive autoctone e la
scelta è avvenuta prevalentemente sulla base dello studio della
vegetazione potenziale, con lo scopo di costituire la più ampia
composizione possibile.
Stato attuale del Parco Morbasco Sud |