08 settembre 2014

Commemorato il 71° anniversario dell'8 settembre 1943


Alle presenza delle massime autorità civili e militari cittadine e del senatore Luciano Pizzetti, Sottosegretario alle Riforme costituzionali e ai rapporti con il Parlamento, è stato commemorato questa mattina, nel cortile Federico II di Palazzo Comunale, il 71° anniversario dell'8 settembre 1943, data dell'armistizio e dell'inizio della Resistenza. La cerimonia, organizzata dall'Amministrazione Comunale, dall'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, dall'Associazione Nazionale Partigiani Cristiani e dall'Associazione Nazionale Divisione Acqui, si è aperta con l'intervento del sindaco Gianluca Galimberti che, nel suo intervento, ha sottolineato, fra l'altro, che ci sono alcune commemorazioni che ci aiutano a ripercorrere tappe importanti di un lungo percorso che, dalla distruzione e dalle macerie, ha condotto al sorgere di un'epoca di ricostruzione e di un sentimento di fratellanza tra i popoli europei. L'8 settembre è una di queste. Una data importante, punto di partenza di un cammino che culminerà con la celebrazione del centenario, per l'Italia, dell'inizio della prima Guerra mondiale, e con il 70° anniversario della fine della seconda Guerra mondiale.

Il sindaco, parlando a braccio, ha poi detto che il primo significato di questa ricorrenza è di rivivere un nuovo 8 settembre, quale ripresa di una coscienza civile che è stata spesso smarrita negli ultimi anni, quale simbolo inoltre di cambiamento, di assunzione di responsabilità, di uscita da logiche meramente conflittuali, per guardare così al futuro, ai prossimi anni senza divisioni, con unità di intenti e di progetti per il bene comune. Per il primo cittadino, il 24 maggio, il 25 aprile e il 2 giugno sono le tre date nelle quali tutti i cittadini devono sentirsi parte di una stessa nazione senza distinzioni di sorta.

Il sindaco Galimberti ha quindi allargato il suo intervento a quanto sta accadendo in Ucraina, alle guerre che dilaniano il Medio Oriente e ai conflitti nel Nord Africa: si tratta di una situazione di fronte alla quale il nostro Governo deve agire compatto nel più vasto di un'Europa vista come unione di popoli che come tale deve agire in una logica di rappresentanza unitaria.


Infine l'auspicio, da parte del sindaco, che la nostra città, il nostro territorio, nella sua azione, sia simbolo di pace intesa come giusta convivenza lontana da logiche di conflitto, e l'impegno a dare vita ad un progetto culturale che, già a partire dai prossimi mesi, tenga viva nella memoria di tutti e soprattutto delle nuove generazioni la memoria di due date che hanno profondamente segnato la storia del nostro Paese: l'inizio della prima e la fine della seconda guerra mondiale.


Dopo l'intervento del sindaco, ha preso la parola il prof. Mario Coppetti, che, a nome delle Associazioni Partigiane, ha ricordato i drammatici avvenimenti che a Cremona segnarono l'8 settembre.


La cerimonia si è conclusa con la deposizione di una corona di alloro alla lapide che ricorda i Caduti della Resistenza ed i Martiri di Cefalonia posta sotto i portici del cortile Federico II.

Prima del momento ufficiale, promosso dalla sezione di Cremona dell'Associazione Nazionale Partigiani Cristiani, si è tenuto un momento di preghiera al Civico Cimitero, davanti al monumento che ricorda i caduti di Cefalonia, mentre nel pomeriggio, nella Sala dei Quadri di Palazzo Comunale, è stato presentato il libro "Cefalonia, l'esercito fantasma" del giovane scrittore cremonese Marco Fornasari, intervistato da Silvio Masullo.

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