Il
concerto dell’orchestra d’archi Festival Strings Lucerne, con due
preziosi Stradivari e interpreti d’eccezione quali la solista
Arabella Steinbacher ed il violino concertante Daniel Dodds, farà da
superba cornice all’inaugurazione del Museo del Violino, in
programma il 14 settembre.
Questo concerto da' il via allo STRADIVARIfestival - promosso dalla Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari Cremona e il cui progetto artistico-musicale è curato del Teatro Ponchielli - che, fino al 13 ottobre, offrirà la possibilità di ascoltare alcuni degli strumenti più celebri del grande liutaio affidati ad importanti protagonisti del concertismo internazionale. Si disegna così un percorso insolito ed affascinante alla scoperta di un Maestro capace di rivoluzionare tradizione e tecnica della liuteria, raggiungendo vertici finora ineguagliati.
Questo concerto da' il via allo STRADIVARIfestival - promosso dalla Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari Cremona e il cui progetto artistico-musicale è curato del Teatro Ponchielli - che, fino al 13 ottobre, offrirà la possibilità di ascoltare alcuni degli strumenti più celebri del grande liutaio affidati ad importanti protagonisti del concertismo internazionale. Si disegna così un percorso insolito ed affascinante alla scoperta di un Maestro capace di rivoluzionare tradizione e tecnica della liuteria, raggiungendo vertici finora ineguagliati.
Sabato 21
settembre salirà sul palco dell’Auditorium Giovanni Arvedi, lo
Stradivari-Quartett. Come suggerisce la denominazione, l’ensemble
si esibirà con strumenti originali del grande liutaio: capolavori
perfetti sono affidati a giovani e talentuosi interpreti - Xiaoming
Wang, Sebastian Bohren, Lech Antonio Uszynski e Maja Weber - in un
concorso di eccellenze capace di esprime il palpito delle emozioni.
La
settimana successiva i riflettori si accenderanno, invece, su Renaud
Capuçon ed il suo Guarneri “del Gesù”, ex Panette. Sabato 5
ottobre, in occasione del meeting annuale “friends of Stradivari”
- il network internazionale promosso dalla Fondazione Museo del
Violino Antonio Stradivari tra quanti collezionano, studiano, suonano
o semplicemente amano i grandi capolavori di liuteria cremonese
classica - Dan Zhu, talento emergente del concertismo internazionale,
affronterà con Stradivari “Scotland University” una antologia
virtuosistica che da Corelli giunge fino ai nostri giorni, passando
per Beethoven e Verdi. Infine il 12 ottobre Mario Brunello ed Andrea
Lucchesini indagheranno ragioni estetiche e poetiche delle Sonate Op.
5 di Beethoven.
Ed ancora
ogni domenica, i preziosi Stradivari delle collezioni del museo del
Violino saranno protagonisti di matinée altrove impossibili con
Edoardo Zosi e Maria Grazia Bellocchio, l’Amati String Trio, i
quartetti Noûs e Guadagnini, Lena Yokoyama e Anastasiya Petryshak,
sottoponendo gli strumenti alla prova di organici cameristici e
repertori assai diversi.
C’è
questo ed altro ancora nel calendario di STRADIVARIfestival: giornate
di studio, lezioni aperte ed incontri con chi, quotidianamente, si
impegna per tutelare e promuovere il valore culturale della liuteria
e dell’eccellenza dei mestieri d’arte.
Polo
d’interesse liutario sarà la mostra “Bottega Italiana”, che,
dal 22 settembre al 13 ottobre, presenterà una piccola ma ben
selezionata raccolta di strumenti ad arco scelti tra gli oltre 1300
custoditi dal Museo della CHIMEI Cultural Foundation di Tainan
(Taiwan). Saranno presenti venti violini, due viole e un violoncello
- realizzati tra la fine del XVII e la prima metà del XIX secolo -
di eccezionale qualità e in ottimo stato di conservazione,
rappresentativi della produzione di liutai importanti ma generalmente
poco conosciuti, anche a causa della rarità delle loro opere.
Fin dal
titolo, Bottega Italiana si propone di mostrare al pubblico la
ricchezza di idee e la varietà di forme e modelli rintracciabili
nella liuteria italiana classica, in un percorso che evidenzia come
in tutto il centro nord della penisola fossero attivi autori di
grande personalità e dalle notevoli capacità tecniche e artistiche,
artigiani che con le loro opere hanno contribuito a rendere il
violino lo strumento popolare che oggi ben conosciamo.
L’ampiezza
dell’area geografica e dello spazio temporale che la mostra
affronta permetterà letture specifiche di grande interesse: sarà
chiara la reciproca influenza di autori che lavoravano nella stessa
città, ma sarà anche interessante la possibilità di valutare le
influenze dell’opera del sommo Stradivari o, più in generale,
della liuteria cremonese sulla grande liuteria italiana.
Il restauro
e la conservazione di uno strumento musicale antico si inseriscono a
pieno titolo nella storia e nella teoria del restauro. La scienza
oggi fornisce strumenti formidabili nelle analisi delle opere d’arte,
con tecniche diagnostiche già ampiamente collaudate nei principali
restauri effettuati in Italia, dalle opere mobili agli affreschi ai
siti archeologici.
Per questo,
Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari, Politecnico di
Milano e Università degli Studi di Pavia promuovono, venerdì 20 e
sabato 21 settembre, il workshop internazionale “Conoscenza per la
Conservazione”, due giornate di incontro e discussione sulle
tecniche scientifiche di diagnosi applicate allo studio degli
strumenti musicali antichi, in cui studiosi e conservatori
provenienti da differenti Paesi e dai centri di ricerca specialistici
più avanzati, potranno condividere le proprie esperienze analitiche.
Liuteria e
musica, arte e territorio, finiscono dunque per intrecciarsi in
armonica intermittenza, assommando forme, colori, dispute, suoni.
Proprio grazie alla varietà di tanti contributi e proposte, la rassegna diventa dunque occasione unica per ricercatori e studiosi che affollano le mostre tematiche ed i convegni dedicati, per interpreti che vogliono osservare dal vivo e ascoltare strumenti rari e preziosi, per collezionisti e commercianti, per liutai che sentono il bisogno di confrontarsi ed anche per il semplice curioso che può scoprire la radice del fascino unico esercitato dalla città e dalla sua secolare tradizione liutaria.
Per il programma completo clicca qui
Proprio grazie alla varietà di tanti contributi e proposte, la rassegna diventa dunque occasione unica per ricercatori e studiosi che affollano le mostre tematiche ed i convegni dedicati, per interpreti che vogliono osservare dal vivo e ascoltare strumenti rari e preziosi, per collezionisti e commercianti, per liutai che sentono il bisogno di confrontarsi ed anche per il semplice curioso che può scoprire la radice del fascino unico esercitato dalla città e dalla sua secolare tradizione liutaria.
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