Su
proposta dell'Assessore alle Politiche Sociali Luigi
Amore,
la Giunta, nella seduta odierna, ha preso atto del progetto "CHEZ
SOI - Esperienza di housing sociale a Porcellasco" così come
approvato dalla Fondazione CARIPLO. E' stato accettato il
finanziamento stanziato dalla Fondazione CARIPLO pari a complessivi
190.000,00 euro, di cui 170.000,00 previsti per le opere edilizie e
20.000,00 euro per l'accompagnamento educativo nell'anno di
sperimentazione (il costo complessivo per l'iniziativa è pari a
337.112,65 euro). E' stata inoltre accettata la richiesta pervenuta
dalla Fondazione sulla necessità di vincolare per venti anni la
destinazione d'uso dei nuovi alloggi per housing sociale temporaneo e
di approvare la concessione in comodato gratuito della struttura per
venti anni alla Società Cooperativa Sociale Nazareth quale partner
di progetto.
"Nel
dicembre del 2012 - spiega l'assessore alle Politiche Sociali Luigi
Amore
- si è presentata la possibilità, in collaborazione con il Settore
Progettazione, Direzione Lavori e Manutenzione - di recuperare lo
stabile attraverso la partecipazione al bando di Fondazione CARIPLO
Diffondere e potenziare l'abitare sociale temporaneo proprio con
l'intento di recuperare l'immobile dell'ex scuola elementare
Porcellasco, in via Persico, ed il suo assetto distributivo, che
risulta adatto ai bisogni di persone o nuclei in condizioni di
fragilità socio-abitativa, riproponendo otto tra mono e bilocali di
piccola superficie (da 36 a 50 metri quadri), all'interno di un
contesto tranquillo, inserito nella campagna alle porte della città
e ben collegato ai servizi e al centro città."
"E'
stato così presentato a Fondazione CARIPLO il progetto 'CHEZ SOI -
Esperienza di housing sociale a Porcellasco' - prosegue l'assessore -
con lo scopo di recuperare i finanziamenti necessari all'intervento
di recupero edilizio della struttura. La volontà che sottende al
progetto è di potenziare gli interventi ed i servizi sperimentati
nell'ultimo biennio e che vedono nell'esperienza di housing sociale
la risposta più efficace, in termini sociali ed economici, in quanto
connotati da maggiore integrazione con il territorio e presa in
carico trasversale tra le funzioni di natura sociale, educativa e
psicologica. La Fondazione CARIPLO, valutato positivamente il
progetto, lo ha approvato e finanziato con un contributo di
190.000,00 euro chiedendo nel contempo la garanzia del vincolo di
destinazione d'uso per vent'anni."
Da
tempo il Settore Politiche Sociali, insieme al Terzo Settore, ha
riscontrato il forte aumento del numero di persone o di nuclei
monogenitoriali con figli che non riescono a soddisfare il proprio
bisogno abitativo attraverso il mercato. L'attuale contesto socio -
economico ha ampliato in maniera considerevole la fascia di
popolazione che manifesta tale necessità, con persone o nuclei che
fino a pochi anni fa erano in grado di trovare autonomamente, o con
il supporto di parenti e amici, le risposte a momenti di difficoltà.
"Molte
di esse - sottolinea l'assessore Amore - si rivolgono ai Servizi
Sociali per chiedere un supporto: l'assenza di soluzioni residenziali
temporanee sul territorio spinge a trovare sistemazioni abitative in
altre province. Questa soluzione, oltre ad essere piuttosto onerosa,
crea uno sradicamento dal contesto di appartenenza. L'housing sociale
può consentire da un lato di aumentare l'offerta di alloggi,
dall'altro dare risposte partendo dal bisogno effettivo e non
dall'offerta disponibile. L'analisi effettuata ha portato ad
identificare come target di riferimento donne sole con figli e
giovani neo maggiorenni appena usciti da comunità per minori, o da
esperienze di affido familiare, o da situazioni famigliari difficili.
Se adeguatamente supportate nell'accesso alla casa, queste persone o
nuclei possono uscire dalla dipendenza dai servizi e iniziare a
vivere in autonomia."
I
principi fondamentali che stanno alla base del progetto "CHEZ
SOI - Esperienza di housing sociale a Porcellasco" sono la
prossimità e la reciprocità: lo star bene delle persone è
associato non solo ai bisogni materiali, come la casa, ma anche a
quelli relazionali. Per questo vengono stimolate ed accompagnate
esperienze di auto - mutuo - aiuto tra le persone ospitate.
L'accostamento tra situazioni di fragilità e situazioni di normalità
permette di creare all'interno della struttura un ambiente favorevole
al cambiamento e ai miglioramenti individuali, mentre l'intervento
degli operatori aiuta a raggiungere un'autonomia reale e la vita
comunitaria è organizzata per favorirla.
"Il
progetto - rimarca inoltre l'assessore - favorisce la coesione
sociale sia all'interno della struttura, sia sul territorio: uno
degli intenti della sperimentazione è di sviluppare nuove forme di
promozione, attivazione e sostegno di percorsi che possano stimolare
la cultura della solidarietà, nella logica di una comunità solidale
e accogliente. Le finalità possono pertanto essere così
sintetizzate: strutturare a livello locale politiche di sostegno per
l'abitare temporaneo attraverso la creazione e la stabilizzazione di
un nuovo modello residenziale; recuperare, secondo un'impostazione
orientata alla coesione sociale, parte del patrimonio immobiliare
inutilizzato dell'ente locale, trasformando edifici in stato di
abbandono in alloggi per nuove forme di abitare temporaneo."
"Con
tale esperienza - conclude l'assessore - si affronta il tema
dell'abitare secondo una logica di integrazione e valorizzazione
delle esperienze del pubblico e del privato: il Comune e la
cooperativa Nazareth hanno sperimentato la coprogettazione e la
cogestione di percorsi locali su diverse aree di intervento sociale
(minori stranieri non accompagnati, affido familiare) approdando ad
un modello di lavoro integrato in tutte le sue fasi, dall'ideazione
alla realizzazione. La durata biennale permetterà sia i necessari
lavori di ristrutturazione, calcolati in circa dieci mesi, sia
l'avvio sperimentale del primo anno di accoglienza con
accompagnamento educativo."
Sono
previsti interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione
necessari a rendere gli alloggi abitabili, confortevoli e sicuri,
rispondenti alle normative vigenti, migliorando inoltre l'efficienza
energetica della struttura, così da garantire bassi costi di
esercizio. L'intero immobile di Porcellasco sarà concesso in
comodato gratuito per anni venti alla Società Cooperativa Sociale
Nazareth che ha manifestato la disponibilità a valutare il recupero
edilizio di quella parte della struttura, che non rientra nel
progetto approvato e finanziato da Fondazione CARIPLO, senza oneri
aggiuntivi per il Comune.
Contestualmente
la Giunta, su proposta dell'Assessore ai Lavori Pubblici Francesco
Zanibelli,
ha approvato il progetto definitivo relativo ai lavori di recupero
dell'edificio delle ex scuole di Porcellasco per un importo
complessivo di 182.000,00 euro. L'intervento mira a recuperare
l'assetto distributivo attuale, che risulta adatto ai bisogni di
persone o nuclei in condizioni di fragilità socio-abitativa,
riproponendo tipologie abitative (mono e bilocali di piccola
superficie, da 35 a 52 m2). Al piano terra saranno ricavati quattro
bilocali, due composti da soggiorno con spazio letto, cucina e bagno
e due composti da soggiorno con angolo cottura, camera da letto e
bagno predisposti per ospitare due o tre persone. Al primo piano
troveranno posto due monolocali predisposti per una persona, con
angolo cottura e bagno, e due alloggi con soggiorno, angolo cottura,
camera da letto e bagno predisposti per ospitare fino a tre persone.
Un
po' di storia
La
scuola elementare della frazione di Porcellasco, di proprietà del
Comune di Cremona, fu costruita all'inizio del secolo scorso su
un'area di pertinenza di circa 1.600 m2, posta in fregio alla via per
Persico, dei quali 1.230 m2 non edificati. Sullo stesso lotto si
trovano l'edificio dell'alloggio del custode, che copre una
superficie di 61 m2, ed un porticato con cantina/legnaia di 39 m2 che
congiunge i due fabbricati principali. L'edificio scolastico si
sviluppa su due piani fuori terra: il piano terreno ha una superficie
lorda di 270 m2, mentre il primo piano copre 245 m2. Il corpo di
fabbrica ha un'altezza di circa 9 m, un volume di 2.348 m3 ed è
privo di cantine e soffitte. La scuola, come gran parte degli edifici
pubblici dell'epoca, fu costruita con una robusta muratura di mattoni
pieni, solai di cemento armato gettati in opera (una "novità"
che consentiva di coprire grandi luci), struttura del tetto in legno
e manto di copertura in coppi di laterizio. L'impianto distributivo
originario prevedeva due grandi aule per ciascun piano servite da uno
spazio centrale di disimpegno, comprendente la scala e due corridoi
trasversali che davano accesso ala zona dei servizi, situata sul lato
posteriore ed esterna al profilo rettangolare del corpo principale.
Nei
primi anni '90 il fenomeno dell'immigrazione assunse notevole
rilevanza anche a Cremona. Pertanto, nel 1992, di fronte alla
necessità di alloggi di accoglienza temporanea per gli immigrati, la
scuola elementare, da tempo dismessa, venne trasformata in un centro
di prima accoglienza per un totale di 20 posti letto. Nel corso dei
vent'anni trascorsi da allora sono mutate le modalità di risposta al
bisogno abitativo connesso ai flussi migratori; le amministrazioni
locali hanno impostato le politiche non più secondo la logica
dell'emergenza ma verso una graduale stabilizzazione dei percorsi.
Dai centri di prima accoglienza ad una differenziazione dell'offerta
incentrata principalmente su alloggi per l'autonomia. Inoltre, nel
corso degli anni, gli alloggi dell'ex scuola, a causa dell'elevato
cambio di persone e famiglie che vi sono state ospitate, si sono
deteriorati, fino a determinarne il progressivo abbandono.