“Oggi
il Consiglio Comunale ha approvato il Bilancio di Previsione 2013. La
predisposizione di questo fondamentale strumento non è stata affatto facile. Il
quadro di difficoltà economica e finanziaria nel quale ci muoviamo è noto a
tutti.” Così il Sindaco Oreste Perri interviene su questo importante
passaggio. Il
Sindaco così prosegue: “A questo si aggiunge la grave situazione di incertezza
istituzionale in cui gli enti locali sono costretti a muoversi: basta pensare
che negli ultimi quattro anni si sono succeduti ben tre Governi che, per dare
risposte alla grave crisi che il Paese sta attraversando, hanno pensato bene
di tagliare risorse agli enti locali,
ai Comuni innanzitutto. E’ tale lo stato di incertezza, che ci siamo trovati ad
approvare il bilancio di previsione a luglio, cioè a metà anno di riferimento,
in presenza di una disposizione governativa che allunga il termine per la sua
approvazione addirittura al 30 settembre
I
tagli netti applicati al nostro Comune, quindi minori entrate, sono nell’ordine
di oltre 10 milioni di euro, compresa la riduzione delle entrate da oneri di urbanizzazione,
passati da 4,9 milioni nel 2008 a 1,5 milioni nel 2012, dovuta soprattutto alla
crisi e alla stagnazione che sta vivendo da tempo il comparto dell’edilizia.
Nonostante
queste minori entrate, l’Amministrazione ha voluto garantire ugualmente tutti i
servizi ai cittadini, con particolare attenzione alla spesa sociale che – per
quanto ci riguarda – non è stata toccata, anzi è aumentata.
A Cremona, nonostante la
situazione di crisi, grazie anche alla collaborazione con i privati, è stato
possibile movimentare opere per un importo complessivo stimabile attorno ai 70
milioni di euro, un investimento destinato a creare nuovi posti di lavoro. E’
questa una risposta, significativa per un ente locale come il nostro, al
problema della disoccupazione, che però va naturalmente affrontato a livello
nazionale, dove la politica deve riconquistare la propria credibilità, ormai in
caduta libera.
E’ vero, per quanto riguarda la
sistemazione di via Dante non è stato possibile attuare il progetto di
sistemazione definitiva, ma si provvederà comunque a ridurre i punti critici agli incroci. D’altra parte, poiché
dalla Regione è arrivato un consistente cofinanziamento per l’eliminazione di
ben tre passaggi a livello all’interno della città, con il vincolo che tali opere
vengano completate entro il 2014, si è deciso di dirottare su questo intervento
strategico i fondi inizialmente destinati a via Dante. Non era possibile
rinunciare ad una simile opportunità per Cremona sia per l’importo dei lavori,
sia per i benefici che ne deriveranno.
Si
parla, giustamente, di ridurre la spesa pubblica per abbassare la pressione
fiscale. Ebbene, questo l’Amministrazione Comunale lo ha fatto e lo sta
facendo: in quattro anni sono stati ridotti i compensi degli assessori del 40%,
le spese di rappresentanza sono diminuite dell’80%, vi è stata una riduzione
della spesa del personale di un milione e mezzo di euro e nel 2013 sarà di
oltre 900 mila euro. Sono state ridotte le consulenze esterne per un importo
pari ad un milione e mezzo di euro, per arrivare a 600 mila euro.
Venendo ai servizi a domanda
individuale, cioè facoltativi e non obbligatori per legge come accade invece
per i servizi sociali, si è deciso di chiedere la compartecipazione all’ingente
spesa che l’Amministrazione deve sostenere per assicurare tali servizi. Da qui
l’introduzione, per le scuole per l’infanzia, accanto alla quota variabile già
in vigore, di una quota mensile fissa, di importo comunque molto limitato
rispetto al costo del servizio, commisurata all’ISEE (Indicatore della
situazione economica equivalente), quale compartecipazione alla spesa di
funzionamento del servizio e, parallelamente, un adeguamento della tariffa per
gli asili nido.
La
minoranza, su questo punto, ha proposto di ridurre il finanziamento alla Fondazione
Teatro Ponchielli, e di utilizzare questi fondi per coprire parte dei costi che
dovrebbero sostenere le famiglie. Abbiamo respinto la proposta in quanto il
Teatro è una delle eccellenze della nostra città e, negli ultimi quattro anni,
gli stanziamenti alla Fondazione sono già stati più volte ridimensionati.
Un’ulteriore riduzione sarebbe stata una scelta a dir poco azzardata, che
avrebbe potuto compromettere l’esistenza di questa istituzione, inducendo
magari anche i privati a rivedere i loro contributi.
Detto
questo, desidero rimarcare che mi sono assunto l’impegno a mitigare, per quanto
sarà possibile, grazie ad alcuni fondi straordinari in arrivo dalla Regione,
l’impatto economico sulle famiglie che potrebbe derivare dall’introduzione
delle rette di frequenza. Lo faremo confrontandoci con le parti sociali e
coinvolgendo la Consulta dei genitori. Ma deve essere chiaro che questo non vuol dire che
è nostra intenzione rivedere l'impostazione che ci siamo dati. Le modifiche al
regolamento con cui abbiamo introdotto il pagamento delle rette restano valide: la gratuità va riservata a chi versa in
situazione di effettivo bisogno.
E’
stato purtroppo necessario, per salvaguardare gli equilibri di bilancio e
rispettare il Patto di stabilità, ritoccare dello 0,15 l’addizionale IRPEF
(portandola sostanzialmente in linea con gli altri capoluoghi italiani), mentre
l’IMU sui fabbricati diversi è stata aumentata dello 0,05%, passando da 0,93 a
0,98% (al di sotto, invece, di numerosi altri capoluoghi italiani), mantenendo
però il sistema delle agevolazioni in atto per le onlus, gli anziani, le
botteghe commerciali, le botteghe storiche, le abitazioni date in affitto, ed
anche per le nuove attività produttive. Sono questi gli unici strumenti a
disposizione degli enti locali per compensare i minori trasferimenti dallo
Stato così da poter garantire i servizi ai cittadini.
Ritengo,
in tutta coscienza, che, nella
situazione data, sia stato fatto tutto quanto possibile per ridurre la
spesa e salvaguardare la qualità dei servizi erogati. Tutto è migliorabile,
s’intende, ma è necessario che ci sia una volontà di comprensione reciproca,
anziché contestazioni aprioristiche su ogni misura senza offrire soluzioni
alternative, veramente praticabili, soprattutto in un momento di grande
incertezza come quello che tutti gli enti locali stanno vivendo."