Particolarmente partecipato l'incontro
che si è tenuto in mattinata al Centro per le Famiglie di via
Brescia relativo al progetto A scuola e altrove: insegnanti
delle scuole cremonesi, operatori sociali del Comune e delle
cooperative del territorio hanno condiviso i risultati di mesi di
lavoro finalizzati ad individuare strategie, metodi e forme di
collaborazione tra i diversi attori della rete per lo sviluppo
dell'integrazione scolastica e sociale degli studenti disabili. Il
progetto, nato da una proposta dell'assessore alle Politiche Sociali
Luigi Amore, e sostenuta dall'Ufficio Scolastico Territoriale
di Cremona, attraverso l'impegno e l'attenzione garantiti da
Pierluigi Poli, direttore del CTI (Centro Territoriale Inclusione) di
Cremona, è stata condiviso e promosso con il contributo dell'ASL e
dell'Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell'Azienda
Istituti Ospedalieri di Cremona.
"L'obiettivo - dichiara al
riguardo l'assessore Luigi Amore - è conservare e sviluppare il
livello qualitativo dei servizi presenti sul territorio. All'inizio
del mandato elettorale ho manifestato il desiderio di utilizzare
questi anni per individuare forme più efficaci nel rapporto tra
servizi sociali e scuola. Posso dire di avere trovato un sistema
evoluto, sensibile e competente. Confermo che, anche attraverso
questo progetto, è stato possibile sostenere ed attuare iniziative
che hanno visto la collaborazione delle diverse competenze messe in
campo".
A Roberta Caldin e Carlo Lepri, docenti universitari e
responsabili scientifici del percorso intrapreso, è spettato il
compito, nel corso della riunione, di mettere in evidenza i
cambiamenti che il progetto sta introducendo con processi di
inclusione degli alunni con disabilità. "L'idea di fondo che
sottende all'iniziativa - spiega Eugenia Grossi,
dirigente del Settore Politiche Sociali del Comune di Cremona
- è che l'inclusione scolastica non può essere disgiunta dal
contesto sociale e, in particolare, dal ruolo che la famiglia può
avere in questo processo certamente non semplice. La novità del
progetto è proprio quella di di immaginare che non esiste solo un
sostegno per l'integrazione, ma che possono esistere numerosi
'sostegni', sia all'interno della scuola, sia sul territorio".
"L'iniziativa intrapresa - sostiene Paola Romagnoli,
referente per l'inclusione dell'Ufficio Scolastico
Territoriale - è in linea con i più recenti indirizzi che tendono a
vedere la persona nella sua complessità, piuttosto che sottolinearne
esclusivamente i limiti e che vede nel contesto sociale un importante
strumento per il superamento di barriere di ogni tipo e per il
raggiungimento di una vera inclusione in ambito".
Seguendo tale
logica il progetto A scuola e
altrove ha consentito di formulare un'intesa con i servizi
di Neuropsichiatria Infantile dell'Ospedale e con l'ASL per
l'utilizzo di nuovi strumenti di valutazione e segnalazione dei
soggetti che necessitano, all'interno della scuola, di progetti di
accompagnamento. Sono coinvolti tutti gli ordini di scuola ed oltre
cinquanta insegnanti che, con impegno continuativo, hanno
sperimentato le nuove forme di inclusione per gli alunni disabili. E'
stata inoltre costituita un'équipe di consulenza che si rivolge alle
scuole e alle famiglie per fornire un supporto all'inclusione dentro
e fuori la scuola. Saranno promosse forme di collaborazione a livello
provinciale che vede coinvolti il CTS (Centro Territoriale Servizi)
di Cremona, i tre CTI della provincia e gli ambiti distrettuali di
Cremona, Crema e Casalmaggiore.