La Giunta comunale, dopo
l'illustrazione da parte dell'assessore alle Politiche Ambientali Francesco
Bordi delle Linee guida appositamente predisposte e condivise dal tavolo di
lavoro sul ciclo dei rifiuti, ha espresso parere favorevole sulla relativa
delibera e l'ha assegnata al Consiglio comunale per la discussione e
l’approvazione.
I punti cardine sono i
seguenti:
ampliare la raccolta
differenziata con modalità porta a porta spinta affinché tutto il territorio
comunale sia servito con questa modalità di raccolta entro il 2014;
incentivare entro il 2014
un'ulteriore specializzazione nella raccolta differenziata individuando materiali
attualmente conferiti in modo indifferenziato anche con l’introduzione, a
regime, della raccolta differenziata, del sistema della tariffa puntuale, dal
2015, che premi chi produce meno rifiuto indifferenziato (paga quanto butti);
incentivare la raccolta di
materiali che possono essere trasformati in materie prime secondarie
incaricando il gestore di avviare uno studio al proposito;
raccolta separata dei
pannolini/pannoloni per eliminare la frazione umida/sporca dal rifiuto residuo
e allungare i tempi di passaggio di raccolta;
escludere interventi
sull’impianto di termocombustione di via S. Rocco che richiedano, ai fini della
compatibilità economica dell’intervento, un costante conferimento di rifiuti da
incenerire. Chiedere ad AEM S.p.A. la committenza, in ambito LGH, di uno studio
di fattibilità tecnica ed economico finanziaria, da approntare nei tempi
tecnici necessari, circa la dismissione dell'impianto di termovalorizzazione,
nonché un'analisi e la conseguente valutazione di soluzioni impiantistiche del
trattamento del rifiuto residuo diverse dall'incenerimento e dal conferimento
in discarica:
attribuire ad AEM S.p.A.,
in ambito LGH, la committenza per lo
studio tecnico ed economico finanziario di soluzioni tecniche alternative
all'incenerimento e volto a verificare la possibilità di una riconversione
produttiva dell'impianto, per lavorare su altri rami della filiera dei rifiuti,
attrezzandosi per operare nella valorizzazione delle frazioni provenienti da
raccolte differenziate o nella lavorazione del rifiuto residuo al fine di
recuperare materiali anche attraverso tecnologie sempre più evoluti e dedicati (come il TMB, trattamento meccanico
biologico);
avviare la raccolta
multimateriale prevedendo agevolazioni per chi effettua tale raccolta;
predisporre una gara per
l’affidamento del servizio di raccolta ed una per lo smaltimento entro il 2014
ed assegnare il servizio entro il 2015;
predisporre, in sede di
programmazione del bilancio 2014, idonei appostamenti economici per perseguire
gli obiettivi indicati.
Negli ultimi 6 mesi dello
scorso anno lo scenario di riferimento del ciclo dei rifiuti è stato
rivoluzionato, se non stravolto, da alcune indicazioni derivanti da diverse
fonti (Comunità europea, Stato, Regione, Provincia), che hanno di fatto
modificato sia il quadro normativo che la filosofia alla base della gestione
dei rifiuti urbani. Particolare attenzione è stata posta allo smaltimento del
rifiuto indifferenziato, chiedendo, con ogni modo possibile, una sensibile
riduzione dello stesso in quanto le soluzioni di trattamento del residuo,
termodistruzione e discarica, pongono notevolissimi problemi ambientali. Il
Consiglio comunale di Cremona già dal settembre scorso ha impegnato
l’Amministrazione comunale ad intraprendere tutte le migliori pratiche per
ridurre la quantità di rifiuto da portare in discarica o da trattare
termicamente. Relativamente al trattamento termico e alla necessità di
riequilibrare l'assetto impiantistico, molto attiva si è dimostrata la Regione
Lombardia con la deliberazione del Consiglio regionale del 3 dicembre 2013
“Risoluzione inerente al programma regionale di gestione dei rifiuti (PRGR)”.
Con tale atto un’ulteriore
importante considerazione è stata posta sulla modalità di gestione della
raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani che, in virtù della normativa
vigente, deve essere affrontata mediante l’istituzione di ambiti ottimali. Tale
concetto è stato fortemente ribadito nel Decreto Legge n° 150 del 30 dicembre
2013 meglio conosciuto come “Milleproroghe” dove all’art 13 comma 2), si
ribadisce che “La mancata istituzione o designazione dell'ente di governo
dell'ambito territoriale ottimale ai sensi del comma 1 dell'articolo3-bis del
decreto-legge del 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla
legge 14 settembre 2011, n. 148, ovvero la mancata deliberazione
dell'affidamento entro il termine del 30 giugno 2014, comportano l'esercizio
dei poteri sostitutivi da parte del Prefetto competente per territorio, le cui
spese sono a carico dell'ente inadempiente, che provvede agli adempimenti
necessari al completamento della procedura di affidamento entro il 31 dicembre
2014”.
A tale proposito il Comune
di Cremona si era fatto parte attiva nel proporre a Regione Lombardia un ambito
ottimale unitamente ai Comuni del Soresinese e del Casalasco, ma tale richiesta
è stata, ad oggi, ignorata. Tuttavia, poiché il Comune di Cremona ha ritenuto
importante condividere le scelte con ottica ampia coinvolgendo gli
amministratori ed i portatori di interessi del territorio provinciale, ha
convocato un Tavolo di lavoro coinvolgendo i Sindaci dei comuni di Crema e
Casalmaggiore, i sindaci dei Comuni serviti per la gestione dei rifiuti da AEM
S.p.A., il rappresentante della Consulta dei sindaci del cremasco nonché i rappresentanti
delle associazioni a vario titolo interessate e dalle riunioni di questo tavolo
di lavoro è emersa, ed è stata condivisa, la versione finale delle Linee giuda
visionate dalla Giunta che saranno discusse in Consiglio comunale.