Dante
Ruffini (1905-1963) Lo studio dello scultore è il titolo
della mostra che sarà inaugurata sabato 14 dicembre, alle ore 17,30,
a Palazzo Comunale, e che è stata presentata questa mattina in
Comune, presenti il sindaco Oreste Perri, l'assessore alla
Cultura Irene Nicoletta De Bona, Angela Bellardi,
direttrice dell'Archivio di Stato, la storica dell'arte Sonia
Tassini, Laura e Marco Rufini, figli dell'artista,
ai quali appartengono le opere che saranno esposte, tranne una che è
di proprietà del Museo Civico. L'Assessorato alla Cultura e al
Turismo, grazie alla proficua collaborazione con il privato, alla
sinergia con altre realtà territoriali, oppure stringendo legami con
enti ed istituzioni del territorio, è riuscito a mettere in campo,
nel corso dell'anno che sta per concludersi, una serie di iniziative
molto variegate tese a promuovere innanzitutto Cremona e le sue
eccellenze, quindi a riportare all'attenzione del pubblico alcuni
aspetti della storia artistica della nostra città sino ad ora non
abbastanza valorizzati. In questo ambito si colloca il programma di
esposizioni dedicate a figure di artisti cremonesi del Novecento,
delineato in questi ultimi mesi, che si va ora dispiegando attraverso
una serie di appuntamenti che ci accompagneranno sino alla prossima
primavera.
Si è
iniziato l'8 novembre scorso con la mostra dedicata a Mario Coppetti
- realizzata in occasione del suo 100° compleanno - e che si
chiuderà il 10 dicembre; è toccato poi al pittore Carlo Acerbi,
altra figura significativa del panorama artistico cremonese tra la
prima e la seconda metà del Novecento. Sarà quindi la volta di
un'altra figura di spicco come Alfredo Signori, recentemente
scomparso, al quale sarà dedicata una mostra in Sala Alabardieri dal
14 al 30 marzo 2014.
Sabato 14
dicembre viene quindi inaugurata l'esposizione che raccoglie oltre
trenta opere dello scultore Dante Ruffini nel 50° anniversario della
morte. In questo caso, come già avvenuto per Carlo Acerbi,
fondamentale è stato il contributo dei famigliari dell'artista,
Laura e Marco Ruffini: infatti, tutte le opere esposte, tranne una,
di proprietà del Museo Civico, fanno parte della loro collezione
privata.
"Queste iniziative - dichiara l'assessore alla Cultura Irene Nicoletta De Bona - perseguono così un
duplice obiettivo: dare un segno di attenzione alla produzione
artistica del XX secolo e ai suoi protagonisti - spesso legati da
stretti rapporti amicizia oltre che di affinità intellettuali -,
mostrare quindi al pubblico opere che, sino ad ora, nella maggior
parte dei casi, non sono mai uscite dagli studi o dalle collezioni
dove sono custodite. Grazie
all’impegno profuso, che è allo stesso tempo creativo ed
organizzativo, e grazie alla sensibilità e alla disponibilità degli
eredi di questi illustri personaggi del secolo scorso, anche l’arte
cremonese del Novecento trova così un'adeguata attenzione,
contribuendo a valorizzare nel contempo alcune sale di rappresentanza
di Palazzo Comunale che, prima occupate dalla Collezione di antichi e
preziosi strumenti ad arco, ora collocata nel Museo del Violino,
ritrovano nuova vita. Un omaggio
dunque a tutto tondo all'arte del Novecento cremonese nelle sue
diverse espressioni e nei suoi molteplici linguaggi stilistici, e che
si lega, non solo idealmente, all'ultimo volume della collana La
Storia di Cremona, dedicato proprio al XX secolo, che sarà
presentato il 18 dicembre prossimo a Palazzo Cittanova".
DANTE
RUFFINI (1905-1963)
Lo
studio dello scultore
Mostra
artistica a cura di Laura e Marco Ruffini, Sonia Tassini
Palazzo
Comunale, Sala dell’Antica Cappella
dal
14 dicembre 2013 al 19 gennaio 2014
Mostra
documentaria a cura di Angela Bellardi, Emanuela Zanesi
Archivio
di Stato di Cremona, Sala Conferenze
dal
7 al 19 gennaio 2014
Le
due mostre, unite dallo stesso titolo e tra loro strettamente
correlate, hanno l’intento di presentare questo artista non solo
attraverso una scelta panoramica delle sue opere e della
documentazione a queste dedicate, ancora conservata nell’archivio
di famiglia, ma vogliono anche in parte far rivivere lo studio dello
scultore, un luogo che esiste ancora e che di questa arte e di questa
personalità fu palcoscenico privilegiato. Qui Dante Ruffini operava
con la mente ed il pensiero nel momento della pura ideazione, qui
teneva rapporti epistolari con altri artisti, con architetti e con i
sempre numerosi committenti, ma qui egli anche lavorava concretamente
con la creta, il marmo e lo scalpello vivendo in ideale solitudine
tutto il difficile processo che, da una prima idea, doveva alla fine
consentire la nascita di tante opere di così straordinaria armonia.
La
mostra artistica
La
mostra, realizzata in due ambienti, l'uno un tempo cappella del
Palazzo Comunale, vuole ricordare, a cinquant’anni dalla scomparsa,
la figura dello scultore cremonese Dante Ruffini sintetizzando con
circa quaranta opere il suo personale percorso artistico. Le
sculture, realizzate con varie tecniche (marmo, bronzo, terracotta e
gesso), provengono tutte, tranne una di proprietà del Museo Civico
di Cremona, dalla collezione di famiglia dei figli Laura e Marco e
ben esemplificano, sin dai primi esordi, la copiosa attività svolta
da Ruffini non solo in città, ma anche a livello nazionale.
L’itinerario
di visita si sviluppa in tre diverse aree tematiche che riguardano,
nella prima sala, la sua produzione laica e quella religiosa, di cui
si dà conto principalmente attraverso opere di piccola e media
scala, mentre grazie a due bassorilievi in gesso i visitatori possono
conoscere due sue grandi realizzazioni: l’altare di S. Lucia
Filippini nella Cattedrale di Montefiascone e la fontana dei Caduti
di Cremona.
Nella
seconda sala protagonista diventa, invece, lo scultore con i suoi
affetti familiari rappresentato da tre suoi ritratti, opera dei
pittori Pastorio e Biazzi e del fotografo Ruffini, da tre busti
dedicati ai figli e dalla ricostruzione integrale, cioè utilizzando
le stesse opere, di un angolo dello studio di via C. Speranza quale
appare in una fotografia d’epoca. Completa il percorso una video
proiezione in continuo di un’ampia scelta di opere realizzate da
Ruffini in spazi religiosi e non ed ancora oggi visibili a Cremona
ed in altre località.
Percorso
della mostra
La
mostra viene introdotta da quattro opere che ben sintetizzano
l’inizio e la fine della carriera artistica di Dante Ruffini; si
parte dalle sue prime ‘madonne’ in stile antico o di gusto
quattrocentesco per arrivare allo stile asciutto e sofferto
dell’ultimo periodo quando egli giunge ad una vera e propria
scarnificazione dell’immagine qui visibile, oltre che nel Cristo in
bassorilievo, nel monumento ai Caduti.
1 A
Risveglio bassorilievo in marmo ( 1930)
2 B
Madonna in stile antico bassorilievo in marmo (1932)
3 C
Cristo bassorilievo in bronzo (1962)
La
prima parte della sala è, poi, dedicata alla produzione laica di
Ruffini presentata, al centro, da un gruppo, omogeneo per cronologia,
di bassorilievi in bronzo tutti incentrati sul tema della “maternità
e dell’infanzia” che agli inizi della sua carriera gli erano,
evidentemente, particolarmente cari; ai lati una scelta di statue in
gesso, marmo e bronzo declinano, invece, alcuni dei temi via via
affrontati nella sua attività dallo scultore ad iniziare da due
spigolose e moderne figure di adolescenti quali Bolla di sapone e
Risveglio, ma illustrano anche le sue diverse fonti d’ispirazione
quali furono, fra gli altri, Medardo Rosso con l’opera Leda e il
cigno o Marino Marini con Cavallo in corsa, un bronzo a cui Ruffini
teneva moltissimo per il suo riuscito ed efficace dinamismo.
5 Maternità
bassorilievo in bronzo ( 1932)
6 Maternità
( bambino allattato) bassorilievo in bronzo (1940)
7 Primi
passi bassorilievo in bronzo (1940)
8 Madre
bassorilievo in bronzo (1939)
9 Bolla
di sapone statua in gesso (1932)
10 Leda
e il cigno statuetta in gesso (1942)
11 Puttino
seduto statuetta in bronzo (1940)
12 Puttino
seduto che indica statuetta in bronzo (1940)
13 Risveglio
statua in gesso (1950)
14 Capriccio
statua in marmo (1945)
15 Istinto
di maternità statua in gesso (1934)
Nella
seconda parte della stessa sala diventa protagonista, invece,
l’ispirazione religiosa e viene così presentata una bella serie
di soggetti sacri, sia in bassorilievo che a tutto tondo,
caratterizzati sempre da quel profondo misticismo che è stato,
sicuramente, uno dei caratteri stilistici propri di Dante Ruffini.
L’excursus cronologico è molto ampio, ma si sofferma in
particolare con ben quattro opere, una dedicata a S. Chiara e tre a
S. Francesco, sul tema iconografico del “santo poverello” visto
che per l’ordine dei Frati Minori Ruffini lavorò sia a Cremona,
nella chiesa di Sant’Ambrogio, sia a Milano nella basilica di
Sant’Angelo.
17 Madonna
con il cardellino bassorilievo in cotto (1930)
18 Madonna
bassorilievo in gesso (1932)
19 Annunciazione
bassorilievo in bronzo (1958)
20 Madonna
bassorilievo dorato (1957)
21 S.
Chiara statua in gesso (1953)
22 S.
Francesco seduto statua in marmo (1959)
23 S.
Francesco statua in bronzo (1960)
24 S.
Francesco che parla agli uccelli bassorilievo in bronzo (1962)
25 Bambini
(part. Altare di S.Lucia Filippini a Montefiascone) bassorilievo in
gesso (1962)
Nella
seconda sala, più intima e raccolta, il visitatore può conoscere in
diretta lo scultore grazie ad un suo intenso primo piano fotografico
ed a due ritratti ad olio a lui dedicati dagli amici pittori Biazzi e
Pastorio. Sono, poi, qui presentati i suoi profondi affetti
familiari che, ad onta di tante, importanti occasioni di lavoro, lo
trattennero nella sua città, Cremona, dove sempre visse e lavorò
anche in quella casa-studio di via Carlo Speranza di cui viene qui
ricostruito, sulla base di una fotografia dell’archivio di
famiglia, una porzione piccola, ma ben esemplificativa dell’arte e
della vita di Dante Ruffini.
26 Testa
di Laura statua in bronzo
27 Testa
di Marco statua in bronzo
28 I
figli statua in gesso
29 Testa
statua in terracotta
Lo
studio dello scultore
30 Maternità
bassorilievo in marmo
31 Madonna
in stile antico bassorilievo in marmo
32 Donna
accosciata statua in gesso
33 S.Francesco
bassorilievo in bronzo
34 Annunciazione
bassorilievo in gesso
35 Crocefisso
bassorilievo in bronzo
36 Deposizione
disegno a carboncino
35-36
Ritratti di Dante Ruffini, opera di Biazzi e Pastorio
La mostra documentaria
L’anniversario
della morte di Dante Ruffini (1905-1963) è stata l’occasione per
riscoprire anche l’archivio dell’artista. La mostra che verrà
allestita in Archivio di Stato (dal 7 al 19 gennaio
2014) racconterà, attraverso appunto i documenti personali, i
rapporti con gli artisti del suo tempo. La mostra sarà anche
l’occasione per esporre alcuni disegni inediti e fotografie di
opere poco note al grande pubblico perché fuori Cremona, come il
grande ciclo di sculture della chiesa di Montefiascone o di Sanremo.
Come segno di continuità con la grande esposizione artistica anche
la mostra documentaria avrà come titolo “Dante Ruffini
(1905-1963). Lo studio dello scultore”: lo studio in cui lo
scultore non solo modellava le sue opere ma studiava e intratteneva
rapporti epistolari con gli amici artisti.