09 dicembre 2013

Presentata la mostra "Dante Ruffini (1905-1963) - Lo studio dello scultore" che sarà inaugurata a Palazzo Comunale il 14 dicembre

Dante Ruffini (1905-1963) Lo studio dello scultore è il titolo della mostra che sarà inaugurata sabato 14 dicembre, alle ore 17,30, a Palazzo Comunale, e che è stata presentata questa mattina in Comune, presenti il sindaco Oreste Perri, l'assessore alla Cultura Irene Nicoletta De Bona, Angela Bellardi, direttrice dell'Archivio di Stato, la storica dell'arte Sonia Tassini, Laura e Marco Rufini, figli dell'artista, ai quali appartengono le opere che saranno esposte, tranne una che è di proprietà del Museo Civico. L'Assessorato alla Cultura e al Turismo, grazie alla proficua collaborazione con il privato, alla sinergia con altre realtà territoriali, oppure stringendo legami con enti ed istituzioni del territorio, è riuscito a mettere in campo, nel corso dell'anno che sta per concludersi, una serie di iniziative molto variegate tese a promuovere innanzitutto Cremona e le sue eccellenze, quindi a riportare all'attenzione del pubblico alcuni aspetti della storia artistica della nostra città sino ad ora non abbastanza valorizzati. In questo ambito si colloca il programma di esposizioni dedicate a figure di artisti cremonesi del Novecento, delineato in questi ultimi mesi, che si va ora dispiegando attraverso una serie di appuntamenti che ci accompagneranno sino alla prossima primavera.

Si è iniziato l'8 novembre scorso con la mostra dedicata a Mario Coppetti - realizzata in occasione del suo 100° compleanno - e che si chiuderà il 10 dicembre; è toccato poi al pittore Carlo Acerbi, altra figura significativa del panorama artistico cremonese tra la prima e la seconda metà del Novecento. Sarà quindi la volta di un'altra figura di spicco come Alfredo Signori, recentemente scomparso, al quale sarà dedicata una mostra in Sala Alabardieri dal 14 al 30 marzo 2014.



Sabato 14 dicembre viene quindi inaugurata l'esposizione che raccoglie oltre trenta opere dello scultore Dante Ruffini nel 50° anniversario della morte. In questo caso, come già avvenuto per Carlo Acerbi, fondamentale è stato il contributo dei famigliari dell'artista, Laura e Marco Ruffini: infatti, tutte le opere esposte, tranne una, di proprietà del Museo Civico, fanno parte della loro collezione privata.



"Queste iniziative - dichiara l'assessore alla Cultura Irene Nicoletta De Bona -  perseguono così un duplice obiettivo: dare un segno di attenzione alla produzione artistica del XX secolo e ai suoi protagonisti - spesso legati da stretti rapporti amicizia oltre che di affinità intellettuali -, mostrare quindi al pubblico opere che, sino ad ora, nella maggior parte dei casi, non sono mai uscite dagli studi o dalle collezioni dove sono custodite. Grazie all’impegno profuso, che è allo stesso tempo creativo ed organizzativo, e grazie alla sensibilità e alla disponibilità degli eredi di questi illustri personaggi del secolo scorso, anche l’arte cremonese del Novecento trova così un'adeguata attenzione, contribuendo a valorizzare nel contempo alcune sale di rappresentanza di Palazzo Comunale che, prima occupate dalla Collezione di antichi e preziosi strumenti ad arco, ora collocata nel Museo del Violino, ritrovano nuova vita. Un omaggio dunque a tutto tondo all'arte del Novecento cremonese nelle sue diverse espressioni e nei suoi molteplici linguaggi stilistici, e che si lega, non solo idealmente, all'ultimo volume della collana La Storia di Cremona, dedicato proprio al XX secolo, che sarà presentato il 18 dicembre prossimo a Palazzo Cittanova". 




DANTE RUFFINI (1905-1963)
Lo studio dello scultore

Mostra artistica a cura di Laura e Marco Ruffini, Sonia Tassini

Palazzo Comunale, Sala dell’Antica Cappella
dal 14 dicembre 2013 al 19 gennaio 2014

Mostra documentaria a cura di Angela Bellardi, Emanuela Zanesi

Archivio di Stato di Cremona, Sala Conferenze
dal 7 al 19 gennaio 2014


Le due mostre, unite dallo stesso titolo e tra loro strettamente correlate, hanno l’intento di presentare questo artista non solo attraverso una scelta panoramica delle sue opere e della documentazione a queste dedicate, ancora conservata nell’archivio di famiglia, ma vogliono anche in parte far rivivere lo studio dello scultore, un luogo che esiste ancora e che di questa arte e di questa personalità fu palcoscenico privilegiato. Qui Dante Ruffini operava con la mente ed il pensiero nel momento della pura ideazione, qui teneva rapporti epistolari con altri artisti, con architetti e con i sempre numerosi committenti, ma qui egli anche lavorava concretamente con la creta, il marmo e lo scalpello vivendo in ideale solitudine tutto il difficile processo che, da una prima idea, doveva alla fine consentire la nascita di tante opere di così straordinaria armonia.



La mostra artistica 

La mostra, realizzata in due ambienti, l'uno un tempo cappella del Palazzo Comunale, vuole ricordare, a cinquant’anni dalla scomparsa, la figura dello scultore cremonese Dante Ruffini sintetizzando con circa quaranta opere il suo personale percorso artistico. Le sculture, realizzate con varie tecniche (marmo, bronzo, terracotta e gesso), provengono tutte, tranne una di proprietà del Museo Civico di Cremona, dalla collezione di famiglia dei figli Laura e Marco e ben esemplificano, sin dai primi esordi, la copiosa attività svolta da Ruffini non solo in città, ma anche a livello nazionale.

L’itinerario di visita si sviluppa in tre diverse aree tematiche che riguardano, nella prima sala, la sua produzione laica e quella religiosa, di cui si dà conto principalmente attraverso opere di piccola e media scala, mentre grazie a due bassorilievi in gesso i visitatori possono conoscere due sue grandi realizzazioni: l’altare di S. Lucia Filippini nella Cattedrale di Montefiascone e la fontana dei Caduti di Cremona.

Nella seconda sala protagonista diventa, invece, lo scultore con i suoi affetti familiari rappresentato da tre suoi ritratti, opera dei pittori Pastorio e Biazzi e del fotografo Ruffini, da tre busti dedicati ai figli e dalla ricostruzione integrale, cioè utilizzando le stesse opere, di un angolo dello studio di via C. Speranza quale appare in una fotografia d’epoca. Completa il percorso una video proiezione in continuo di un’ampia scelta di opere realizzate da Ruffini in spazi religiosi e non ed ancora oggi visibili a Cremona ed in altre località.

Percorso della mostra

La mostra viene introdotta da quattro opere che ben sintetizzano l’inizio e la fine della carriera artistica di Dante Ruffini; si parte dalle sue prime ‘madonne’ in stile antico o di gusto quattrocentesco per arrivare allo stile asciutto e sofferto dell’ultimo periodo quando egli giunge ad una vera e propria scarnificazione dell’immagine qui visibile, oltre che nel Cristo in bassorilievo, nel monumento ai Caduti.

1 A Risveglio bassorilievo in marmo ( 1930)
2 B Madonna in stile antico bassorilievo in marmo (1932)
3 C Cristo bassorilievo in bronzo (1962)
4 D Fontana dei Caduti bassorilievo in gesso (1963)



La prima parte della sala è, poi, dedicata alla produzione laica di Ruffini presentata, al centro, da un gruppo, omogeneo per cronologia, di bassorilievi in bronzo tutti incentrati sul tema della “maternità e dell’infanzia” che agli inizi della sua carriera gli erano, evidentemente, particolarmente cari; ai lati una scelta di statue in gesso, marmo e bronzo declinano, invece, alcuni dei temi via via affrontati nella sua attività dallo scultore ad iniziare da due spigolose e moderne figure di adolescenti quali Bolla di sapone e Risveglio, ma illustrano anche le sue diverse fonti d’ispirazione quali furono, fra gli altri, Medardo Rosso con l’opera Leda e il cigno o Marino Marini con Cavallo in corsa, un bronzo a cui Ruffini teneva moltissimo per il suo riuscito ed efficace dinamismo.

5  Maternità bassorilievo in bronzo ( 1932)
6  Maternità ( bambino allattato) bassorilievo in bronzo (1940)
7  Primi passi bassorilievo in bronzo (1940)
8  Madre bassorilievo in bronzo (1939)
9  Bolla di sapone statua in gesso (1932)
10 Leda e il cigno statuetta in gesso (1942)
11 Puttino seduto statuetta in bronzo (1940)
12 Puttino seduto che indica statuetta in bronzo (1940)
13 Risveglio statua in gesso (1950)
14 Capriccio statua in marmo (1945)
15 Istinto di maternità statua in gesso (1934)
16 Cavallo statua in bronzo (1960)




Nella seconda parte della stessa sala diventa protagonista, invece, l’ispirazione religiosa e viene così presentata una bella serie di soggetti sacri, sia in bassorilievo che a tutto tondo, caratterizzati sempre da quel profondo misticismo che è stato, sicuramente, uno dei caratteri stilistici propri di Dante Ruffini. L’excursus cronologico è molto ampio, ma si sofferma in particolare con ben quattro opere, una dedicata a S. Chiara e tre a S. Francesco, sul tema iconografico del “santo poverello” visto che per l’ordine dei Frati Minori Ruffini lavorò sia a Cremona, nella chiesa di Sant’Ambrogio, sia a Milano nella basilica di Sant’Angelo.

17  Madonna con il cardellino bassorilievo in cotto (1930)
18  Madonna bassorilievo in gesso (1932)
19  Annunciazione bassorilievo in bronzo (1958)
20  Madonna bassorilievo dorato (1957)
21  S. Chiara statua in gesso (1953)
22  S. Francesco seduto statua in marmo (1959)
23  S. Francesco statua in bronzo (1960)
24  S. Francesco che parla agli uccelli bassorilievo in bronzo (1962)
25  Bambini (part. Altare di S.Lucia Filippini a Montefiascone) bassorilievo in gesso (1962)

Nella seconda sala, più intima e raccolta, il visitatore può conoscere in diretta lo scultore grazie ad un suo intenso primo piano fotografico ed a due ritratti ad olio a lui dedicati dagli amici pittori Biazzi e Pastorio. Sono, poi, qui presentati i suoi profondi affetti familiari che, ad onta di tante, importanti occasioni di lavoro, lo trattennero nella sua città, Cremona, dove sempre visse e lavorò anche in quella casa-studio di via Carlo Speranza di cui viene qui ricostruito, sulla base di una fotografia dell’archivio di famiglia, una porzione piccola, ma ben esemplificativa dell’arte e della vita di Dante Ruffini.

26 Testa di Laura statua in bronzo
27 Testa di Marco statua in bronzo
28 I figli statua in gesso
29 Testa statua in terracotta

Lo studio dello scultore

30  Maternità bassorilievo in marmo
31  Madonna in stile antico bassorilievo in marmo
32  Donna accosciata statua in gesso
33  S.Francesco bassorilievo in bronzo
34  Annunciazione bassorilievo in gesso
35  Crocefisso bassorilievo in bronzo
36  Deposizione disegno a carboncino

35-36 Ritratti di Dante Ruffini, opera di Biazzi e Pastorio
37 Ritratto di Dante Ruffini del fotografo Ruffini di Cremona



La mostra documentaria

L’anniversario della morte di Dante Ruffini (1905-1963) è stata l’occasione per riscoprire anche l’archivio dell’artista. La mostra che verrà allestita in Archivio di Stato (dal 7 al 19 gennaio 2014) racconterà, attraverso appunto i documenti personali, i rapporti con gli artisti del suo tempo. La mostra sarà anche l’occasione per esporre alcuni disegni inediti e fotografie di opere poco note al grande pubblico perché fuori Cremona, come il grande ciclo di sculture della chiesa di Montefiascone o di Sanremo. Come segno di continuità con la grande esposizione artistica anche la mostra documentaria avrà come titolo “Dante Ruffini (1905-1963). Lo studio dello scultore”: lo studio in cui lo scultore non solo modellava le sue opere ma studiava e intratteneva rapporti epistolari con gli amici artisti.



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